marina cicogna

MARINA CICOGNA NON SI UNISCE AL TRENINO DELL’INDIGNAZIONE CONTRO WEINSTEIN - ‘È FALSO PURITANESIMO AMERICANO: IN SUPERFICIE TUTTO È PERFETTO, POI SI SOLLEVA IL LENZUOLO E SI URLA AL MAIALE. MERYL STREEP È MERAVIGLIOSA, IL SUO MOSTRARSI SORPRESA È RIDICOLO. PER NON PARLARE DELLA MOGLIE’ - ‘UNA VOLTA AL FESTIVAL DI VENEZIA UNO MI TOCCÒ IL SENO. GLI HO DATO UN CEFFONE E PER QUALCHE SECONDO HO TEMUTO CHE MI AVREBBE BUTTATO GIÙ DALLA DIGA DEL LIDO’ -  ‘ASIA? LE VOGLIO BENE, VOLEVO CHIAMARLA MA MI SONO TRATTENUTA. NON VORREI FERIRLA. NON CAPISCO...'

 

 

Marina Cicogna e Florinda Bolkan Liz Taylor e Richard Burton e Helmut Berger

 

DAGO-INTERVISTA

 

Sul caso Weinstein, Marina Cicogna, produttrice fuori dagli schemi di film come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” e “Metti una sera a cena”, non si unisce al trenino dell’indignazione.

“La faccenda è molto complicata, non si può risolvere con due parole. C’è un’alzata di scudi delle donne, che vogliono essere protette, trattate meglio sul luogo di lavoro, avere lo stesso potere degli uomini. Queste sono battaglie giuste. Ma poi si tende a esagerare, soprattutto negli Stati Uniti, sfociando nell’ipocrisia. Frequento Hollywood da quando ero ragazzina e sono stata più volte a casa di Jack Warner, il grande produttore. Sua figlia era una mia compagna di scuola. Quello che vediamo ancora oggi è un falso puritanesimo, o meglio un puritanesimo americano. Che a noi italiani fa sorridere.

benedetta e marina cicogna foto di luciano di bacco

 

In che senso?

Un sistema perbenista, in cui tutto è perfetto in superficie, si va in chiesa, si ha un’immagine pubblica impeccabile. Poi si torna a casa e sotto le lenzuola ognuno fa le porcate che gli pare. Ma se qualcuno solleva le lenzuola - scandalo! - la società si mette a urlare contro il maiale di turno.

 

Lei conosce Harvey Weinstein?

Certo, sono oltre vent’anni che lo incontro ai festival, a Los Angeles, sui set. È un uomo prepotente, invadente, che deve ottenere subito quello che vuole, e lo manifesta in modo sgradevole. Te ne accorgi dopo cinque minuti, non ci vogliono vent’anni. Chiunque ci abbia avuto a che fare conosce i suoi metodi, anche se è vero, come ha raccontato lo sceneggiatore Scott Rosenberg, che con le persone cui si affeziona è generosissimo, le ricopre di regali e attenzioni. Una delle ultime volte in cui l’ho visto è stato alla cerimonia per la stella sulla Walk of Fame per Ennio Morricone. C’era Tarantino e Weinstein aveva organizzato una grande festa in onore del compositore italiano, e come spesso faceva, non si è presentato.

Nori Helmut Berger Marina Cicogna Pierre Clementy

 

Come mai crede che questa vicenda sia esplosa proprio ora?

E’ un fatto che sorprende anche me. La storia del produttore che punta le attrici è vecchia quanto il cinema. I racconti partono da prima degli anni ’30. Forse ora serviva farne un caso politico, forse la società di Weinstein era in crisi ed è partito un classico calcio dell’asino. Vedo anche una gran vigliaccheria. Da un minuto all’altro ci si accorge di cose arcinote, si sceglie un caprone espiatorio e lo si fa a pezzi. La colpa è anche un po’ vostra, della follia dei media che tendono a gonfiare la notizia del momento.

 

Vigliaccheria? Mi può fare un esempio?

meryl streep harvey weinstein

Ho il massimo della stima per Meryl Streep, è una donna e attrice straordinaria. Ma non ha fatto una bella figura quando ha detto “non tutti sapevano”. Che lei fosse convinta che Weinstein fosse un santo mi sembra incredibile. Il cinema europeo gli deve tantissimo: ha creduto in progetti su cui gli altri non investivano un centesimo. Ha prodotto film meravigliosi. Quest’ondata di finta indignazione nel nostro ambiente è un esercizio grottesco. Per non dire della moglie.

 

Intende Georgina Chapman, la stilista?

harvey weinstein e georgina chapman

Sì. Ha chiesto il divorzio 24 ore dopo la pubblicazione dell’articolo. La trovo imbarazzante. Il problema per lei non è l’essere tradita o l’aver vissuto accanto a un molestatore, due cose che sapeva per filo e per segno. Il problema è lo scandalo, l’immagine pubblica. La moglie così diventa solo un francobollo di presentabilità. Quando salta il tappo è la prima a sparire. La moglie di Jack Warner viveva praticamente a letto, eppure frequentava chi le pareva, incluso un gruppo di donne pazzesche e affascinanti, tra cui Marlene Dietrich. Lui aveva la sua vita, lei la sua. Poi alle feste andavano insieme.

 

A lei è mai capitato di essere importunata in modo pesante?

jack warner con la moglie

Una volta, durante il festival di Venezia, un uomo mi toccò il seno. Gli ho dato un ceffone ben assestato. Per qualche secondo ho temuto che avrebbe reagito, che mi avrebbe buttato giù dalla diga del Lido. Per fortuna non l’ha fatto. Conta anche il mostrarsi determinate: se non hai esitazioni nel respingerlo (e non hai secondi intenti), già ti metti su un piano differente.

 

Le donne devono farsi lupi per non finire come le pecore, come ha detto l’attrice Giovanna Rei?

Voglio essere chiara: Harvey Weinstein è un cafone tremendo, uno che anche dopo vent’anni ti saluta solo quando gli gira o quando gli servi. È corpulento e viscido, sono sicura che essere assaliti da lui sia una delle cose peggiori che ti possa capitare. Però fare di lui l’unico marpione mi sembra ridicolo. Ci sono molti altri che fanno la stessa cosa, le stesse avances con i medesimi scopi, ma magari sono più affascinanti, più belli o più eleganti e nessuno ne parla. È solo una questione di forma?

Marina Cicogna e Florinda Bolkan

 

Il super-capo di Amazon Video, uno che gestiva un budget annuale da 4,5 miliardi di dollari, è stato licenziato per aver chiesto troppe volte e con troppa insistenza a una produttrice esecutiva di andare a cena con lui, e di averle sussurrato due frasi esplicite.

Il caso Weinstein, e il modo in cui è stato affrontato, come un pugno nello stomaco, avrà sicuramente un risultato positivo: il produttore o il regista di turno avranno un po’ più di paura di saltare addosso a una ragazza o di approfittarsi della loro posizione. Il problema però è che ora un uomo rischia di andare in galera se al supermercato sfiori per sbaglio la signora che è in fila davanti a te. Quello che è difficile è trovare un’educazione e un equilibrio condivisi.

 

roy price amazon studios

Ma il produttore, nell’era dello streaming, degli showrunner e delle serie tv gestite come multinazionali, è ancora potente come un tempo?

Il produttore aveva un compito fondamentale: un dialogo costruttivo e creativo con il regista sulla credibilità di un prodotto. Il regista che va da solo per la sua strada, senza nessuno che intervenga sul film, finisce male. Oggi i ruoli sono meno definiti, non c’è più il boss degli studios che decide della vita e della morte di un progetto o di una carriera.

 

Quindi ci sono meno occasioni per attrici senza talento di diventare star.

Ma guardi che molti produttori o registi sceglievano le attrici non solo perché gli avevano dato un…colpo di karate, ma perché si erano davvero innamorati o credevano in loro come interpreti. Le donne senza talento possono fare due-tre film, poi nessuno le fa più lavorare.

 

quentin tarantino harvey weinstein

In Italia avremo un caso Weinstein?

Non credo. E non perché non ci siano stati produttori che si comportano o si sono comportati come lui. Da una parte, noi tendiamo a prendere queste cose meno sul serio. Siamo meno puritani. Dall’altra, non posso immaginare un accanimento così determinato contro una sola persona. Non ci sono più figure così dominanti e intoccabili.

 

Per concludere, non posso non chiederle di Asia Argento.

La questione per me è molto delicata. Asia è un’amica, le voglio un bene dell’anima e sono stata molto combattuta in questi giorni. Avrei voluto chiamarla, ma mi sono trattenuta. Non riesco a capire bene quello che ha fatto, il suo aver continuato a frequentare Weinstein dopo l’abuso, le foto in cui sorride appoggiata a lui a Cannes, sette anni dopo i fatti. Però non voglio assolutamente che la mia incertezza possa ferirla. Ha avuto una vita difficile, è una ragazza bella e fragile, l’esatto contrario di Weinstein.

scott rosenberg

 

Asia Argento e Marina Cicogna WEINSTEIN CON SCORSESE TARANTINO E DE NIRO1970 Marina Cicogna e Florinda Bolkan Marina Cicogna col Rosario Benedetto marina cicogna IL MAESTRO PIZZI E MARINA CICOGNA marlene dietrichmarina cicogna Jeanne Moreau e Tony Richardson marina cicogna Florinda Bolkan a AugkorCambogia MARLENE DIETRICH marina cicogna e pietro zuffi BOR Marina Cicogna Exhibition e f marina cicogna e david selznick marina cicogna Marella Agnelli e il fratello Carlo Caracciolo MARINA CICOGNA marina cicogna Luchino Visconti david geffen, valentino, marina cicognaMarina Cicogna e Florinda Bolkan1969 Marina Cicogna e Florinda Bolkan Florinda Bolkan, Rod Stewart e Marina Cicogna a Rio de Janeiro (Foto- Eder Accorsi) images1971 - Marina Cicogna e Florinda Bolkan terrazza Martini Marina Cicogna e Marilyn MonroeMarina Cicogna

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO