UN ‘CRETINO’ CON LA DIVISA – PARLA IL POLIZIOTTO CHE DURANTE GLI SCONTRI HA SCAMBIATO UNA RAGAZZA PER UNO ZAINO’ (MA ALTRI VIDEO LO ACCUSANO) – SUL WEB PUBBLICATE ALTRE IMMAGINI CHOC DI AGENTI CHE COLPISCONO UN UOMO A TERRA (VIDEO)

1. NUOVO VIDEO SULLE VIOLENZE DELLA POLIZIA
Da Corriere.it

 

Nuovo video choc della manifestazione dei movimenti per la casa a Roma sabato 12 aprile. Dopo le immagini di un poliziotto che calpesta una ragazza, sul web vengono pubblicate altre sequenze che mostrano agenti della celere prendere a manganellate e calci un manifestante a terra.

2. ‘CERCAVO ORDIGNI, NON L'HO VISTA' - MA IN ALTRI VIDEO PICCHIA DEI GIOVANI
Fiorenza Sarzanini per ‘Il Corriere della Sera'

«Sabato scorso ero in servizio perché sono un artificiere. Nel momento degli scontri ero distratto perché cercavo eventuali ordigni inesplosi e non mi sono accorto di aver calpestato una ragazza. Pensavo fosse uno zaino».

Ha risvolti quasi grotteschi e certamente incredibili il racconto del poliziotto in borghese ma con il casco in testa, ripreso durante il corteo organizzato a Roma dal Movimento per il diritto alla casa mentre sale sul fianco di una giovane stesa per terra dopo essere stata travolta dalle «cariche». Si chiama Massimiliano Daddani, lavora presso la questura della capitale, adesso è indagato per lesioni volontarie con l'aggravante dell'abuso di potere. E adesso altri video lo accusano.

La sua difesa è in una pagina dattiloscritta trasmessa ieri mattina dalla Digos al pubblico ministero Eugenio Albamonte. Ma appare smentita dai filmati della trasmissione «Servizio pubblico» che hanno documentato quei venti minuti di guerriglia tra via Veneto, piazza Barberini e via del Tritone evidenziando proprio il comportamento dell'agente. La telecamera lo ritrae mentre manganella con forza altri giovani che si trovano sull'asfalto prima di arrivare alla coppia. Non è l'unico. Le decine di immagini che circolano su Internet mostrano altri suoi colleghi mentre bloccano e poi prendono a calci altri manifestanti. «Le stiamo raccogliendo insieme alle segnalazioni con l'intenzione di portarle in Procura», annunciano i responsabili dell'Acad, l'Associazione contro gli abusi in divisa.

«L'ho visto in tv»
Dichiara Daddani: «Io mi occupo di ordigni, bombe carta. Non mi sono proprio accorto delle persone che erano per terra. Non l'ho capito neanche dopo, quando siamo rientrati in ufficio. Soltanto guardando la televisione che mandava le immagini ho scoperto che cosa era accaduto. Soltanto allora ho visto che si trattava di una ragazza e ho notato il giovane che le stava sopra».

Due giorni fa, sull'onda delle polemiche provocate dal gesto, la versione del capo della polizia Alessandro Pansa era stata durissima: «Abbiamo un cretino da identificare». In realtà l'artificiere era già stato identificato e sottoposto a procedimento disciplinare. Un iter che adesso, così prevede la legge, è stato fermato in attesa dell'esito dell'inchiesta penale e dell'eventuale processo. Spetterà al questore decidere l'eventuale sospensione dal servizio o trasferimento in un altro ufficio.

Il referto dell'ospedale
Deborah Angrisani, 22 anni e Andrea Coltelli, 19 - i due giovani feriti - non hanno ancora presentato denuncia, ma è possibile lo facciano nei prossimi giorni. «Non servirebbe a nulla», aveva detto Deborah dopo la manifestazione mostrando sfiducia nell'azione della magistratura. Adesso, vista l'apertura d'ufficio del fascicolo, potrebbero cambiare idea. Anche perché le lesioni volontarie si possono contestare soltanto con una prognosi superiore a venti giorni e dunque per poter procedere è necessario il referto medico.

Il pubblico ministero ha già disposto l'acquisizione delle eventuali cartelle cliniche proprio per verificare se i due giovani si siano fatti medicare. Due giorni fa Coltelli ha spiegato di essere stato ferito alla testa e curato con nove punti di sutura, ma adesso questo dovrà essere documentato. Soltanto quando il quadro sarà completo il poliziotto sarà interrogato.

La corsa e le manganellate
Daddani sostiene di essere stato distratto, di non aver guardato per terra. E invece basta visionare l'intero filmato di «Servizio pubblico» per scoprire che cosa ha fatto. Accade tutto dopo la seconda «carica» quando molti giovani sono già caduti all'inizio di via del Tritone, poco dopo piazza Barberini. C'è una fila di uomini in divisa, partono molte manganellate contro chi è a terra, viene sferrato anche qualche calcio.
Da dietro si vede sbucare l'artificiere. Si riconosce perché indossa pantaloni beige di velluto e un giubbotto marrone di pelle. In testa ha il casco, in mano il manganello. E lo usa. Si accanisce su alcuni giovani, picchia mostrando di comprendere benissimo che cosa sta facendo. Non sembra proprio stia cercando ordigni inesplosi. Poi va verso Deborah e Andrea, abbassa leggermente la testa e salta sul fianco di lei in un gesto a metà tra il dispetto e la provocazione che non appare affatto involontario.

 

 

SCONTRI A ROMA RAGAZZA SCHIACCIATA DA AGENTE DI POLIZIASCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE SCONTRI A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DEL WELFARE

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)