trump time

E’ “TIME” DI LECCARE IL PRESIDENTE - LA RIVISTA “TIME” ELEGGE TRUMP UOMO DELL’ANNO MA SOLO POCHI MESI FA, CON DUE COPERTINE, LO AVEVA DEFINITO “UNA CATASTROFE” E POI “TOTALE CATASTROFE” - “THE DONALD” HA REAGITO CON STILE: “E’ UN GRANDE ONORE PER ME” (VIDEO)

 

Glauco Maggi per “Libero quotidiano”

 

TIME ELEGGE TRUMP PERSONA DELL ANNOTIME ELEGGE TRUMP PERSONA DELL ANNO

La rivista Time si è arresa all' evidenza, e per il 2016 ha scelto come «uomo dell' anno» Donald Trump, chi altri se no? Nella proclamazione, però, ha voluto versare un po' di veleno liberal, e lo ha chiamato «Presidente degli Stati Divisi d' America». È il ritornello della pubblicistica di sinistra di bollare le vittorie degli avversari politici come «divisive», come immagine e prova di un Paese «spaccato».

 

Secondo i media politicamente corretti, gli Stati d'America sono Uniti solo se alla Casa Bianca ci va un Democratico. Eppure, ad ogni elezione c'è sempre una percentuale tra il 46% e il 48%, ossia poco meno della metà dei votanti, che perde e che mastica amaro: è il gusto forte della democrazia, e il digerirlo è operazione difficile.

 

Basti dire che, pur staccata di 70 Grandi Elettori, Hillary si è accodata alla richiesta dei Verdi di riaprire le urne in qualche Stato ballerino, scoprendo che, in Wisconsin, il repubblicano ha addirittura aumentato il vantaggio di alcune decine di voti.

 

BUON VISO

LE COPERTINE DI TIME CONTRO TRUMPLE COPERTINE DI TIME CONTRO TRUMP

Il miliardario newyorkese, che dopo venti giorni dal trionfo si era persino seduto davanti ai giornalisti del New York Times per discutere costruttivamente su come migliorare i rapporti dopo gli attacchi subiti a ripetizione da quella redazione durante la campagna, ha reagito anche al riconoscimento di Time con le stesse buone maniere che sta imparando velocemente da presidente eletto: la segnalazione, ha detto a NBC tv, «è un onore molto molto grande; significa assai, specialmente per me che sono cresciuto leggendo Time magazine. Sapete, è una rivista molto importante e io sono stato fortunato ad essere apparso in copertina più volte quest' anno».

 

Un omaggio signorile questo di Trump, visto che dietro la sua faccia nelle due cover story di Time di quest' anno (titoli: «Catastrofe» e «Totale catastrofe») c' erano i commenti degli articoli, men che lusinghieri.

 

DONALD TRUMP NELLA REDAZIONE DEL NEW YORK TIMESDONALD TRUMP NELLA REDAZIONE DEL NEW YORK TIMES

Ma anche un approccio sincero, in perfetto stile Trump, la cui filosofia d' uomo di marketing è sempre stata quella secondo cui «non esiste una cosa chiamata cattiva pubblicità». Del resto, è la strategia della conquista degli spazi gratuiti in TV, a prescindere dai messaggi, che ha dato a Trump il successo nelle primarie del GOP.

 

Trump si gode doppiamente il successo, perché in un colpo solo ha battuto due storiche avversarie politiche. L'anno scorso Time gli aveva preferito Angela Merkel e lui, che era nella short list dei papabili fino all' ultimo, disse che «Time ha scelto la donna che ha mandato in rovina la Germania e non farà mai me uomo dell' anno». Invece, dodici mesi dopo, eccolo davanti alla povera Hillary, eterna seconda nelle gare che contano.

 

trump posa per timetrump posa per time

Nancy Gibbs, direttrice di Time, ha motivato la decisione con l' eccezionalità, e l' efficacia, del personaggio: «Non penso abbiamo mai visto una persona che, agendo in una maniera tanto al di fuori delle convenzioni, abbia avuto un tale impatto sugli eventi dell' anno». Nei 90 anni della sua storia, il magazine ha sempre scelto la persona (o il gruppo, o l' idea, o la «macchina» come quando indicò il computer nel 1982) capace di influenzare fortemente il corso della storia, «per il meglio o per il peggio». Insieme a quasi tutti i presidenti americani, l' elenco dei prescelti dal 1927 conta, tra gli altri, Adolf Hitler, l' Ayatollah Khomeini, il Mahatma Gandhi e papa Francesco.

 

GLI SCONFITTI

Su Trump, «è dura misurare il livello del suo terremoto», ha scritto Gibbs. «La sfida per lui è quanto profondamente il Paese sia in disaccordo nel dare la risposta». Starà al neo-presidente dimostrare che la sua influenza sarà «per il meglio», deludendo i liberal ancora sotto choc.

 

terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 10terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 10

Dietro alla Clinton, la rivista ha piazzato al terzo posto gli «hackers», cioè la comunità di «ladri digitali» che hanno rubato i segreti digitali di organizzazioni governative, personaggi politici, celebrità e comuni cittadini. Il lotto dei candidati comprendeva pure il presidente della Turchia Recep Erdogan, scampato al colpo di Stato, gli scienziati che hanno sviluppato la tecnologia collegata alle ricerche sul DNA e (chissà perché) la cantante Beyoncé. Il settimanale Time ha una circolazione internazionale sui 3 milioni di copie, con edizioni in Europa ed Asia, ed è letto da 26 milioni di persone, di cui 20 negli Usa.

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