LO STRANO CASO DELLA MONDADORI: SI TAGLIA SUI GIORNALISTI E SI REGALANO BONUS AI VERTICI - GLI OLTRE 200 REDATTORI SONO ROSOLATI DA ANNI TRA STATI DI CRISI, CASSE INTEGRAZIONI, SOLIDARIETA’ E TAGLI AI BENEFIT - ORA IL GRUPPO PRETENDE UN TAGLIO SUL COSTO DEL LAVORO DEL 20% MENTRE I “MAGNAGER” SI SONO REGALATI 8 MILIONI DI EURO, 3 AL SOLO ERNESTO MAURI
Estratto dell’articolo di Daniele Martini per “il Fatto Quotidiano”
LA PROTESTA DEI GIORNALISTI DELLA MONDADORI
[…] Oltre 200 redattori della Mondadori sono da anni in cottura, rosolati tra stati di crisi a ripetizione, ricorsi alla cosiddetta solidarietà, casse integrazioni, tagli ai benefit anche succosi ottenuti quando l'azienda era in fiore. […] alcuni ex dipendenti e redattori andati in pensione rimasti imperterriti alla scrivania con contratti di consulenza di decine e decine di migliaia di euro. E poi i collaboratori di alto rango ben pagati, come Augusto Minzolini […] o Giuliano Ferrara […]
LA PROTESTA DEI GIORNALISTI DELLA MONDADORI
Tra i figli ci sono pure gli stampatori Pozzoni che in forza di un singolare contratto si fanno pagare dalla Mondadori a prezzi superiori del 30% a quelli di mercato. […] i capi dell' azienda di recente si sono regalati la bellezza di quasi 8 milioni di euro di incentivi e premi; il solo Mauri ha intascato 3 milioni e mezzo.
[…] Ora […] la Mondadori pretende un taglio sul costo del lavoro del 20% per 6 mesi, il 10% lo racimola con un complicato sistema di risparmi sulle ferie e il resto lo pretende di nuovo dai giornalisti italiani.
LA PROTESTA DEI GIORNALISTI DELLA MONDADORI
[…] I capi di Segrate […] per avere i bonus invocano gli utili di bilancio, che bene o male ancora formalmente ci sono. Ma […] solidarietà e cassa integrazione negli ultimi 5 anni sono costate ai giornalisti italiani la bellezza di 94 milioni di euro […]
marina berlusconi ernesto mauri
Per i 25 redattori delle riviste TuStyle e Confidenze, la Mondadori non si è neanche sforzata di ripetere il giochetto della solidarietà. Li ha costretti a firmare una specie di conciliazione tombale in Assolombarda con cui rinunciano in media al 30% secco della retribuzione (con punte del 38), alle qualifiche ottenute in anni di lavoro, ai superminimi, cioè i vantaggi retributivi personali, a quasi metà degli scatti di anzianità cumulati e ai permessi retribuiti.