matteo salvini giorgia meloni daniela santanche

ASSOLTO SALVINI, PER GIORGIA RESTA LA GRANA DELLA “SANTA” – COME DAGO-DIXIT, LA SENTENZA OPEN ARMS FA TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO ALLA MELONI, PERCHÉ NON PERMETTERÀ AL CAPITONE DI FARE IL MARTIRE – MA L’ASSOLUZIONE DEL LEGHISTA CREA UNA GRANA A PALAZZO CHIGI:  SALTA L’IPOTESI DI POTER “SALVARE” DANIELA SANTANCHÈ, CHE RISCHIA IL PROCESSO PER TRUFFA E FALSO IN BILANCIO (E ORA È INDAGATA ANCHE PER BANCAROTTA), E IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA, ANDREA DELMASTRO, A PROCESSO PER RIVELAZIONE DI SEGRETO D’UFFICIO… – IL DAGOREPORT

Articoli correlati

L'ASSOLUZIONE E DI SICURO IL PIU GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

matteo salvini giulia bongiorno - assoluzione processo open arms - foto lapresse

Alle 19:41 di venerdì sera il tam tam parte dai banchi del governo. “Assolto…”, sospira il sottosegretario Federico Freni insieme alla collega forzista Matilde Siracusano. I leghisti, che per tutto il giorno avevano preparato i manifesti anti-giudici in caso di condanna, si alzano in piedi lo stesso. Telefonano, si scambiano Whatsapp con i colleghi volati a Palermo. Arriva la conferma: “Assolto!”. […]

 

[…] I ministri della Lega escono in batteria, come se armati ancora dalla “Bestia” di Luca Morisi: Matteo Piantedosi, Giancarlo Giorgetti (“L’ho appena sentito, è stato molto coraggioso”, dice alla Camera), Giuseppe Valditara, Roberto Calderoli.

 

daniela santanche giorgia meloni

Poi riceve una telefonata: è la premier Giorgia Meloni dalla Lapponia. I due scherzano, la premier si congratula. E anche lei fa un comunicato, poi un post: “La difesa dei confini non può essere mai un reato, proseguiamo con determinazione a combattere il traffico di essere umani, l’immigrazione illegale e difendere la sovranità”.

 

La premier, politicamente, può tirare un sospiro di sollievo perché un Salvini condannato le avrebbe creato un problema interno ed esterno. In primis perché il leghista era già pronto a una lunga campagna da martire contro i magistrati in grado di farlo risalire nei sondaggi. Inoltre, la premier temeva il tweet di Elon Musk contro i giudici italiani che aveva già provocato uno scontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

 

ANDREA DELMASTRO A UN GIORNO DA PECORA

Dall’altra parte, però, l’assoluzione di Salvini crea una grana a Palazzo Chigi: in questo modo salterà l’ipotesi di poter “salvare” il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro (a processo per rivelazione di segreto d’ufficio) e la ministra del Turismo Daniela Santanchè che rischia il processo per truffa e falso in bilancio a Milano.

 

 La ministra di FdI sabato scorso al Fatto aveva detto che non si sarebbe dimessa anche in caso di rinvio a giudizio probabilmente forte della possibile condanna del vicepremier leghista, ma in questo modo la sua posizione si fa più difficile. La premier dovrà valutare e, nel caso, sostituirla.

 

[…]

 

matteo salvini - processo open arms a palermo - foto lapresse

All’interno della Lega, invece, l’assoluzione nei confronti di Salvini rischia di renderlo un po’ più fragile. I vertici del Carroccio spiegano che in caso di condanna il leader sarebbe stato stabile al suo posto e il partito si sarebbe compattato su alcune battaglie identitarie per difendere il suo segretario “vittima della giustizia”.

 

Così non sarà e, secondo alcune fonti interne al Carroccio, l’assoluzione indebolisce Salvini in vista del congresso che il partito dovrà fare l’anno nuovo, pur senza grossi avversari interni. Non è un caso, forse in risposta a questo scetticismo, che Salvini in serata ribadisca la volontà di andare avanti sulla riforma della Giustizia: “Ora bisogna ripensare tempi e modi della giustizia”. L’unico leader dell’opposizione che ha solidarizzato col collega leghista è Matteo Renzi, anche lui assolto giovedì nel processo Open.

matteo salvini assolto nel caso open arms - vignetta by vukicgiorgia meloni difende daniela santanche meme by edoardo baraldi

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI