paolo barelli giovanni malago coni

“AUGURO A MALAGÒ UN FUTURO RADIOSO, MA NON AL CONI” – IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALLA CAMERA, PAOLO BARELLI, TIRA FUORI TUTTO IL VELENO E DA’ IL BENSERVITO AL PRESIDENTE DEL CONI: “NEL 2018, QUANDO IL GOVERNO PD FECE LA LEGGE DEI TRE MANDATI, MALAGÒ FU ENTUSIASTA” – PECCATO CHE LO SCORSO ANNO PROPRIO BARELLI ABBIA OTTENUTO IL QUARTO MANDATO DA PRESIDENTE DELLA FEDERNUOTO GRAZIE A UNA LEGGE AD HOC – IL PIZZINO A ZAIA: “IL CANDIDATO ALLA GUIDA DEL CONI DEVE AVERE UNA STORIA SPORTIVA BEN PRECISA. NON CI SI PUÒ INVENTARE DAL NULLA…”

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “la Stampa”

 

paolo barelli

Ora che lo sport è finito al centro delle polemiche politiche ferragostane, agitate dalle Olimpiadi e dallo scontro tra il ministro Andrea Abodi e il presidente del Coni Giovanni Malagò, ecco che il presidente della Federnuoto e capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, si premura di definirsi innanzitutto «bagnino, perché il bagnino non è di destra né di sinistra, ma galleggia e fa galleggiare gli altri». […]

 

Malagò, suo acerrimo nemico, vorrebbe un quarto mandato al Coni. Non c'è nessuna possibilità che la maggioranza modifichi la legge?

«Mi lasci dire innanzitutto che auguro a Malagò un futuro radioso e di successo».

 

Non al Coni, però. Vero?

giovanni malago a casa italia di parigi 2024

«Questo non è argomento che si può trattare senza discutere di leggi del settore. Vorrei ricordare che nel 2018, con un governo Pd, e ministro era Luca Lotti, venne cambiata la legge che regola le federazioni e il Coni. Nei decenni precedenti, i mandati del Coni, che è un ente pubblico, erano due. I mandati delle federazioni, che sono associazioni private, non avevano invece limite. Allora Lotti alzò a tre il numero di mandati possibili per la presidenza del Coni e limitò a tre i mandati dei presidenti delle federazioni. Al tempo, Malagò era stato entusiasta di questa scelta e i presidenti federali meno».

 

luca zaia e giorgia meloni - vinitaly

Le opposizioni ricordano che questo governo l'anno scorso ha modificato la legge e previsto più mandati ai presidenti delle federazioni, di cui lei ha usufruito per restare a capo della Federnuoto. Quella non era una legge ad personam?

«C'è stata anche una sentenza della Corte costituzionale, dopo i ricorsi di alcuni dirigenti di federazioni regionali, con cui si è sancito che non ci possono essere limiti perentori del genere, imposti dallo Stato, per delle associazioni di natura privata [...]»

 

Defenestrando Malagò, si è già sollevato il sospetto che il centrodestra voglia prendersi la poltrona del Coni.

«Non c'è nessuna mano della politica sul Coni. Si sta costruendo una realtà fantasiosa. Sono 83 i soggetti sportivi che eleggono il presidente del Coni e ad oggi se ne conoscono solo 9. Gli altri 74 devono ancora essere eletti. Come si fa a dire che il centrodestra voglia il Coni senza nemmeno sapere questi 74 soggetti chi sono, che pensano, se hanno o meno una tessera di partito in tasca?».

 

PAOLO BARELLI GIOVANE NUOTATORE

Per il dopo Malagò si è fatto il nome del governatore del Veneto Luca Zaia. Sempre fantasia?

«Al di là dei nomi, ci sono vincoli specifici nello statuto del Coni per l'individuazione del candidato, che deve avere una storia sportiva ben precisa. Non ci si può inventare dal nulla un candidato che non ha mai avuto a che fare con lo sport. Esistono norme stringenti in questo senso».

 

Per Malagò invece si parla della presidenza della Federcalcio e del tentativo per la presidenza del Comitato olimpico.

«Non conosco le sue intenzioni, ma è un dirigente che ha fatto grandi esperienze, un appassionato di sport da dodici anni alla guida del Coni. La presidenza del Cio, poi, sarebbe certamente un'occasione importante per il mondo sportivo italiano. Il presidente del Cio è paragonabile a un leader internazionale».

 

giorgia meloni alice bellandi giovanni malago

Le polemiche politiche scaturite dal centrodestra alle ultime Olimpiadi forse non aiutano una candidatura italiana.

«Ma al Cio non c'entra la politica nazionale. Lì conta la politica sportiva. E in occasione delle grandi manifestazioni come le Olimpiadi ci sono sempre polemiche [...].

 

Anche la pallanuoto maschile, della sua Federnuoto, è finita al centro di una protesta che ha fatto clamore, voltandosi al momento dell'inno e rifiutandosi di giocare.

«Lì c'era un torto arbitrale subito dal nostro Settebello che è stato riconosciuto anche dalla federazione mondiale. E i nostri ragazzi non sono degli automi. Hanno visto buttare, per colpa di un arbitro, 4 anni di lavoro e di preparazione. Sono ragazzi educati, seri, ma sono fatti di carne ed ossa. Cerchiamo di capire anche il loro stato d'animo».

giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024giovanni malago con julio velasco

Ultimi Dagoreport

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...