MALTA TENSIONE – IL COPIONE SI RIPETE: UN BARCONE DI LEGNO CON 450 MIGRANTI NAVIGA NELLE ACQUE MALTESI, MA LA VALLETTA NON INTERVIENE. SALVINI ORMAI VA A MEMORIA E SU FACEBOOK FA LE FACCINE: “SAPPIANO MALTA, GLI SCAFISTI E I BUONISTI CHE NON PUÒ E NON DEVE ARRIVARE. CI SIAMO CAPITI?” – SE SI È FATTO TUTTO QUEL CASINO PER LE 67 PERSONE DELLA DICIOTTI, QUESTA VOLTA CHE SUCCEDE?
Alessandra Ziniti per www.repubblica.it
migranti morti su un gommone vicino alle coste libiche 7
Sono tornati a partire con le barche di legno, anzi i barconi, per attrezzarsi ad una rotta più lunga che possa portarli fino all'Italia.
Come è accaduto ieri e oggi a Lampedusa e come, stando alle informazioni fornite dal Viminale, sta accadendo in queste ore in acque maltesi, dove una grossa imbarcazione a due piani, un peschereccio in legno, carico di circa 450 migranti, starebbe navigando puntando verso nord.
E Matteo Salvini avverte preventivamente "Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve arrivare. Abbiamo già dato, ci siamo capiti?".
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E sembra evidente il riferimento al recente soccorso del rimorchiatore Vos Thalassa. Secondo le poche sommarie informazioni in arrivo dal Viminale sembra che il peschereccio sia già da stamattina in acque di zona Sar maltese.
Le autorità de La Valletta si erano incaricate di intervenire ma sono passate diverse ore e nessuna motovedetta è andata incontro al barcone che starebbe continuando la sua navigazione in direzione delle acque italiane.
È intervenuta già la Farnesina che ha inviato una nota ufficiale al governo maltese chiedendo un intervento immediato in soccorso del barcone.
In assenza delle Ong già diverse imbarcazioni partite dalla Libia e dalla Tunisia sono riuscite a bucare la sorveglianza delle motovedette degli stati costieri africani e ad arrivare direttamente a Lampedusa.
Nella piccola isola delle Pelagie in due giorni sono sbarcate 56 persone. Venticinque ieri e trentuno oggi, famiglie siriane e libiche con moltissimi bambini, diciassette, i più piccoli dei quali indossavano una maglietta rossa, come le mamme vestono i loro figli per renderli più visibili.
E il centro di Contrada Imbriacola, formalmente chiuso per lavori di ristrutturazione da diversi mesi, ha già quasi del tutto esaurito la sua ridottissima capienza di 96 posti.
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