BERGOGLIO VS SALVINI, NUOVO ROUND - LE FRASI DEL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN CONTRO IL CONGRESSO DELLE FAMIGLIE A VERONA SONO LA DIMOSTRAZIONE CHE A PAPA FRANCESCO NON PIACE CHE SI PARLI DI TEMI COSÌ DELICATI IN CHIAVE IDEOLOGICA, MENO CHE MA A DUE MESI DALLE ELEZIONI - IN VATICANO SI SPERA CHE L'AFFERMAZIONE LEGHISTA ALLE EUROPEE NON SIA COSÌ TRAVOLGENTE - LA CHIESA VUOLE IMPEDIRE LA TRANSUMANZA CATTOLICA VERSO LIDI SALVINIANI MA…
Marco Antonellis per Dagospia
Cosa c'è dietro alle tre paroline di Parolin che hanno "scomunicato" il Congresso delle Famiglie di Verona? Se lo stanno chiedendo in molti, dentro e fuori le mura vaticane. Il cardinale Segretario di Stato, rispondendo ad una domanda sull'argomento a margine della cerimonia per i 150 anni dell'ospedale Bambino Gesù, si è detto d'accordo sulla sostanza ma "non sulle modalità" adottate. Quali modalità? A stretto giro è uscita una nota esplicativa della diocesi di Verona, per chiudere la questione: "La Diocesi di Verona si astiene dal prendere parte al conflitto politico su di un tema che, ritiene, non meriti il linguaggio violento e ideologico di questi giorni. Invita piuttosto a elaborare idee e proposte".
E per far capire meglio il concetto ieri sul quotidiano cattolico Avvenire è uscita una pagina intera dedicata alle proposte del Forum delle associazioni familiari, la principale organizzazione ecclesiale che raggruppa decine di sigle cattoliche impegnate sul tema, nessuna delle quali andrà a Verona.
Al fianco dell'articolo, una colonna con le proposte per la famiglia dei partiti, dal Pd a Forza Italia, da Fratelli d'Italia al Popolo della Famiglia. Tutti, tranne la Lega. Che invece a Verona sarà la “star”. E questo Oltretevere proprio non piace. Il rimprovero implicito alla pagina di Avvenire, unita al comunicato della diocesi di Verona, è: tutti si industriano ad avanzare "idee e proposte" mentre i leghisti si limitano al "linguaggio violento e ideologico", senza proporre nulla.
Ecco la parola che in Vaticano circola di più contro il congresso di Verona: "Ideologia". Quando poi tra i relatori spuntano i nomi di Matteo Salvini e quello di altri leghisti di peso (oltre a Salvini anche Fontana, Bussetti, Zaia e Sboarina) la questione è diventata chiara. Oltretevere infatti spiegano senza mezzi termini che "c'è chi ha scelto di isolarsi all'estrema destra e al Papa, come ai suoi collaboratori più stretti, non può piacere la consegna di questi temi ad un dimensione ideologica estrema, meno che mai a due mesi dalle elezioni".
Da qui in poi, oltretevere, la scelta di "isolare" il Congresso di Verona è diventata inevitabile. Ce n'è fin troppo per tenersi lontano e allora ecco le tre paroline di Parolin ed ecco l'immediato comunicato a seguire, ieri, della diocesi di Verona.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro, la Chiesa non ha nulla a che fare con l’iniziativa veronese e dunque non ci saranno prelati, nessuno del Forum delle Associazioni Familiari, niente Azione Cattolica o Acli, zero movimenti come Rinnovamento e Cammino, anche Comunione e Liberazione come l'Opus Dei non sono in alcun modo coinvolte.
Le elezioni europee sono dietro l'angolo e l'errore fatale gli organizzatori di Verona l'hanno compiuto esplicitando l'appoggio al Carroccio il 26 maggio. Il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ha cancellato la disponibilità che pure aveva dato a intervenire.
Dopo la gaffe su Mussolini, poi, al vicepresidente di Forza Italia è stata consigliata maggiore prudenza. A far parata a Verona saranno dunque solo i leghisti e Giorgia Meloni. In Vaticano, come spiegano alti prelati, si spera che l'affermazione leghista, data per scontata il 26 maggio, non sia però così travolgente da essere "incondizionabile".
E si ritorna al vecchio sogno coccolato in Cei di veder rinascere un impegno organizzato dei cattolici, con il cardinale Gualtiero Bassetti che cita in ogni prolusione don Luigi Sturzo e altri vescovi italiani che ricordano con nostalgia il tempo in cui la politica li omaggiava, mentre oggi li ignora come se non contassero più niente: "Ora bisogna prima di tutto impedire la transumanza cattolica verso i lidi salviniani, senza escludere poi un appeasement successivo una volta che ne sarà stata, speriamo, impedita la strapotenza" fanno notare Oltretevere.
Ma per il momento bisogna evitare di vedere i cattolici diventare leghisti gratis e nel contempo serrare le fila di un movimento di ispirazione cristiana che possa intercettare i voti cattolici in uscita dal M5S (che ormai anche oltretevere danno in liquefazione con buona pace di Gigino Di Maio). Tanto più dopo l'arresto odierno di Marcello De Vito.
Insomma, la Chiesa cattolica vuole dimostrare che se si vogliono i voti dei cattolici non si può agire contro le sue strutture, pensando di bypassarle. E vuole fare arrivare il messaggio a Matteo Salvini forte e chiaro.