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BOSCHI, FACCE RIDE! ‘A BOLZANO VENGO SEMPRE IN VACANZA. PERCHÉ NON HO SCELTO AREZZO? NON AVEVO PAURA, IL PARTITO HA DECISO. ORA IMPARERÒ IL TEDESCO’ (CIAO CORE) - MARIA ETRURIA, CHE VOLEVA ABOLIRE LE AUTONOMIE, CORRE TRA LE BRACCIA DELLA SVP, CUI IL GOVERNO RENZI-GENTILONI HA GARANTITO 6 MILIARDI DI PREBENDE, SUSSIDI E INVESTIMENTI. MA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE SI METTE DI TRAVERSO: ''SE FATE COSI'...''
Claudio Bozza per il ‘Corriere della Sera’
Da Arezzo, collegio naturale di Maria Elena Boschi, a Bolzano c' è comunque un Arno a fare da collegamento. Che però non è il fiume, bensì Kompatscher, presidente della Provincia dell' Alto Adige e leader dell' Svp, il partito autonomista che, in tandem con il Pd, ha assicurato un collegio sicuro alla Camera per la sottosegretaria. Ieri il debutto in una delle rarissime roccaforti per il Sì al referendum, davanti ad un muro di telecamere che qui giurano di non avere mai visto.
Da rottamatrice che non strizzava l' occhio alle autonomie a paladina del Südtirol-Paket. Sulla bussola della sottosegretaria non c' era impressa la devolution altoatesina.
Anzi. Le cose, però, sono cambiate rapidamente quando, complice la bufera per il crollo di Banca Etruria, il segretario Matteo Renzi ha deciso di non candidare la Boschi ad Arezzo, e lontano dalla Toscana per limitare i danni.
L' Alto Adige, con i governi Renzi e Gentiloni, ha tagliato un bel po' di traguardi: in primis il rinnovo di 30 anni (senza gara) per la gestione delle Autostrade del Brennero (partecipata in blocco da Regione e Province) e la riforma del credito cooperativo, che ha consentito alla rete di banche locali di non perdere l' identità, senza l' obbligo di aggregarsi con i colossi. Tutti obiettivi che alle urne, in queste terre, fanno la differenza, e che sono stati centrati proprio grazie all' impegno della Boschi e dell' altro sottosegretario Gianclaudio Bressa, anche lui paracadutato in Bassa Atesina.
MARIA ELENA BOSCHI CON LA NIPOTE BIANCA MARIA
«Sono felice di questo affetto: il mio rapporto con questo territorio era già molto forte, perché trascorro qui le vacanze - esordisce la sottosegretaria - Le mie parole sull' autonomia? Le ho già smentite a suo tempo (dopo le frasi alla Leopolda 2012, ndr ) e lo rifaccio adesso: mai messa in discussione». E poi: «Tornerò presto a fare campagna sul territorio. Il tedesco? Parlo solo qualche parola, ma lo imparerò - aggiunge - Perché non mi sono candidata ad Arezzo? Io non avevo paura, ma il partito ha deciso così».
MARIA ELENA BOSCHI CON LA NIPOTE BIANCA MARIA
E proprio il Pd, che i sondaggi danno in rilevante calo, secondo Boschi «arriverà al 25 per cento, anzi lo supererà». La candidatura della sottosegretaria è sì in un collegio sicurissimo, ma se l' Svp del presidente della Provincia e della Regione Arno Kompatscher l' ha accolta a braccia aperte assieme al senatore Karl Zeller, paradossalmente il Pd si è spaccato. A capo della fronda dem c' è Roberto Bizzo, presidente del Consiglio provinciale: «Così gli italiani dell' Alto Adige non avranno in Parlamento alcun rappresentante del territorio - si è sfogato Bizzo - Boschi è di Arezzo e il collega Bressa di Belluno».
E scettico è pure Luis Durnwalder, ex leader Svp, l'«imperatore» che questa terra l' ha governata per 25 anni: «Avrei preferito trovare due candidati di lingua italiana che fossero di Bolzano: nel Pd c' erano persone valide e pure autonomiste».
Chi invece è al fianco di Boschi è il sindaco Renzo Caramaschi, indipendente di sinistra: «Io la voto: è in gamba». Mentre il segretario provinciale dem, Alessandro Huber, risponde così agli scettici: «Bressa e Boschi sono due big: la risposta migliore per un' autonomia di respiro europeo e per respingere l' avanzata della destra xenofoba»