CHE CI FANNO I MILITARI ITALIANI IN NIGER, A DIFENDERE GLI INTERESSI FRANCESI SENZA UN CHIARO TORNACONTO? CHIEDERE A GENTILONI, CHE PUNTA A UN’ALLEANZA CON MACRON PER METTERE RADICI NEL PALAZZO - COSI' "ER MOVIOLA" SI SMARCA DALLA MERKEL CHE CI HA RIFILATO LA FREGATURA DI GIRARE L'AGENZIA DEI FARMACI AD AMSTERDAM (E NON MILANO) - TANTO VALE PROVARCI COL TOYBOY DI BRIGITTE…
DAGONEWS
Che ci fanno i militari italiani in Niger, a difendere gli interessi francesi senza un chiaro tornaconto per il nostro Paese? Bisogna chiedere lumi a Gentiloni, che come tutti quelli che scoprono il potere, ci ha preso gusto, e intende mettere radici nel Palazzo.
La strada potrebbe essere proprio l’asse con Macron, visto che quello con la Merkel ci ha portato solo sventure. Ultima, l’assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ad Amsterdam invece che a Milano, grazie al voto determinante degli spagnoli, manovrati proprio da Angelona.
In quell’occasione, la Germania si era impegnata a dirottare i suoi alleati sull’Olanda in cambio dei voti per portare a Francoforte l’Autorità Bancaria Europea (EBA). Se ci fosse riuscita, avrebbe creato con la BCE, il Comitato per il rischio sistemico (ESRB) e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) il più importante polo finanziario (e dunque politico) del continente.
L’EBA invece è finita a Parigi, con bruciante sconfitta per il colosso tedesco, che ha comunque onorato i patti e lavorato per far vincere Amsterdam in barba a Milano. A quel punto è stato chiaro al governo Gentiloni che doveva inserirsi in questa frattura per ottenere un briciolo di leva sulla governance europea. E come moneta di scambio, come al solito, ci finiscono i contingenti militari italiani…
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