lorenzo cesa e raffaele fitto

LA QUARTA GAMBA NON STA IN PIEDI - IL CONTENITORE “NOI CON L'ITALIA” DI CESA, FITTO, LUPI, TOSI, QUAGLIARIELLO E COMPAGNIA RICICLATA RESTA INCHIODATO ALL’1,3% - DOVEVANO ACCHIAPPARE IL VOTO MERIDIONALE, CENTRISTA, MODERATO E INVECE RESTANO CON LE SCHEDE NEL NASO: E’ LA BUONA OCCASIONE PER RITIRARSI A VITA PRIVATA…

Michele Di Lollo per “Libero Quotidiano”

 

raffaele fitto sudatissimo

Doveva essere il grimaldello con cui scardinare il Meridione. Ma probabilmente non sarà così. «Noi con l' Italia-Udc», la quarta gamba del centrodestra, viene data tra l'1 e il 3 per cento e potrebbe fallire il colpo prefissato in campagna elettorale, non raggiungendo la percentuale necessaria per entrare in Parlamento. Doveva essere l' ago della bilancia.

 

La parte più moderata, cattolica e responsabile della coalizione. Doveva essere la spina nel fianco per Matteo Salvini e per la sua Lega. L' arma segreta di Silvio Berlusconi per andare a pescare i voti dove la vecchia democrazia cristiana dominava: il Sud. Bello e maledetto. Tutto rabbia e statalismo.

gaetano quagliariello

 

LEADER SENZA POPOLO

Così non è stato. Il Mezzogiorno, in passato democristiano, probabilmente si cucirà addosso una maglietta sponsorizzata dal Movimento 5 Stelle. I signori delle preferenze avrebbero fallito. Lì dove alle Europee del 2014 si imposero, con numeri da capogiro, i padri del movimento (Raffaele Fitto, Enrico Zanetti, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa, Flavio Tosi, Gaetano Quagliariello, Enrico Costa) non sfondano.

 

La quarta gamba nasce con l' obiettivo di dare voce al ceto medio, ai commercianti e ai piccoli imprenditori. In più occasioni ribadiscono la serietà del progetto. L' imperativo è fondamentalmente uno: abbassare i toni e invitare l' elettore alla moderazione. Alla pacatezza. Alla serietà. Lo ripetono come un mantra durante gli ultimi mesi.

 

TOSI

Tutta l' operazione sarebbe stata messa in campo per controbilanciare il fronte sovranista di Lega e Fratelli d' Italia: scongiurare una salvinizzazione della coalizione. Ma questa gamba, la quarta appunto, di un grande e inclusivo centrodestra, mostra fin dai primi momenti di vita la sua imperfezione. Parte tardi e non trova il giusto spazio.

Resta marginale.

 

UN FALLIMENTO

Lo scudo crociato è nel simbolo. E il riferimento alla matrice cristiana è più che evidente. Un particolare che in un primo momento sembra poter scalfire un Sud attaccato alle preferenze e ad anni di clientelismo. Tutti, simpatizzanti e militanti, a poche settimane dal voto, credono di potercela fare. Ma forse non andrà così. Poi quella registrazione, fuori onda, che segna l' ultimo miglio intriso di interrogativi. Un motivo che ad alcuni suona come una ritirata.

 

maurizio lupi

Quella frase di Fitto, durante la conferenza unitaria del centrodestra al Tempi o di Adriano a Roma, tratteggia la preoccupazione più grande. La consapevolezza di aver fallito. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Raffaele Fitto parlano di scenari elettorali. L' audio viene carpito mentre i tre attendono Berlusconi.

 

«Come va?», chiede Fitto a Salvini. «L' aria è buona, giù non lo so. Giù 5 Stelle», gli risponde il leader della Lega. «I Cinque Stelle volano - gli conferma Fitto - al Sud possono fare cappotto e vincere tutti gli uninominali». D' ora in poi c' è la consapevolezza che la nuova Dc nasce morta. Addio giovane balena bianca. Il Sud ora sarà grillino? Di certo, sarà tutto rabbia e statalismo.

 

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