foto sinistra vasto referendum anti autonomia differenziata cassazione

DALLA FOTO DI VASTO AI RIFORMISTI IN CAMICIA BIANCA DI BOLOGNA NEL 2014, NELL’ALBUM DI FAMIGLIA DELLA SINISTRA SPESSO SI TROVANO SCATTI INVECCHIATI MALE - SOLO IL TEMPO DIRÀ SE IL CAMPO LARGHISSIMO DEL REFERENDUM ANTI-AUTONOMIA IMMORTALATO DAVANTI ALLA CASSAZIONE, CHE PARTE DAI PARTIGIANI DELL’ANPI E ARRIVA FINO AL CUORE DEL RENZISMO PIÙ ORTODOSSO, PASSANDO DA PD, CINQUESTELLE, VERDI&SINISTRA, CGIL E UIL, SI SARÀ RIVELATO IL REMAKE DELLA “GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA” CHE PERSE DA BERLUSCONI NEL 1994...

Tommaso Labate per corriere.it - Estratti

 

LANDINI SCHLEIN CONTE BINDI BOSCHI CAMPO LARGHISSIMO REFERENDUM ANTI-AUTONOMIA

Per i detrattori lo scatto tradirebbe quel vecchio effetto casual delle foto delle comitive in gita scolastica nell’epoca pre-social network, con la moda sostanzialmente fatta in casa e ciascuno vestito come gli pareva. Per i sostenitori, invece, il bello sta proprio lì, in quell’assenza di regia propria delle volte in cui riesci a mettere davanti all’obiettivo tutti o quasi: Giuseppe Conte, Maurizio Landini e Riccardo Magi rigorosamente con la cravatta, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli rigorosamente senza, Rosy Bindi più istituzionale, Elly Schlein più sportiva, Maria Elena Boschi a metà;

 

foto di vasto narni bologna sinistra

un po’ come la volta che il produttore Quincy Jones, a metà degli anni Ottanta del Novecento, aveva messo assieme il meglio della musica anglosassone nel supergruppo Usa for Africa, e i singoli si erano presentati tutti vestiti in modo diverso, Ray Charles col completo scuro, Stevie Wonder con un cardigan multicolore, Michael Jackson con le paillettes in oro giallo e via dicendo.

 

Ecco, se il campo larghissimissimo venuto fuori dalla foto della Cassazione di venerdì diventerà un’allegra comitiva destinata a lasciarsi dopo la fine dell’anno scolastico o se, al contrario, siamo di fronte al marchingegno di tecnologia politico-elettorale che sconfiggerà il centrodestra di Giorgia Meloni prima al referendum sull’autonomia differenziata e poi magari anche alle elezioni, ecco, solo il tempo lo dirà.

Achim Post Diederik Samsom Pedro Sanchez Matteo Renzi Manuel Valls

 

Solo il tempo sarà il supremo giudice chiamato a stabilire se il supergruppo che parte dai partigiani dell’Anpi e arriva fino al cuore del renzismo più ortodosso — passando da Pd, Cinquestelle, Verdi&Sinistra, Cgil e Uil — si sarà rivelato il disastroso remake della «gioiosa macchina da guerra» che perse da Silvio Berlusconi nel 1994 o se, al contrario, siamo di fronte al replay delle volte in cui, nel 1996 e nel 2006 (anche se di poco), lo sconfisse.

 

Una cosa è certa: tutti coloro che hanno scelto di mettersi in posa nella foto della Cassazione, accettando in qualche caso la vicinanza con persone con cui magari non si parlavano da anni (Bindi e Boschi, Boschi e Landini), hanno deciso di dare un taglio netto col passato recente del progressismo italiano fatto di foto posate, trovate di marketing politico e di scatti «venduti» a giornalisti e osservatori come svolte dal sapore indimenticabile, che di indimenticabile alla fine hanno avuto solo la malasorte:

festa dell'unità bologna federica mogherini matteo renzi pedro sanchez manuel valls Diederik Samson e Achim Post

 

l’evento Blues Brothers di Firenze con Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, uno nei panni di John Belushi e l’altro di Dan Aykroyd, che nel 2013 suggellò un armistizio durato neanche poche settimane; la foto di Vasto con Bersani, Di Pietro e Vendola di due anni prima, considerata forse un po’ a torto la matrice della «non vittoria» alle Politiche del 2013;

 

il pokerissimo di camicie bianche dei leader della socialdemocrazia europea con Renzi in mezzo, di cui soltanto una — quella del premier spagnolo Pedro Sánchez — ancora viene indossata ai vertici internazionali dei capi di governo; fino alla foto di Narni, anno 2019, la prima in cui gli ex nemici Pd e Cinquestelle decisero di posare l’uno accanto all’altro, peccato che nessuno dei due leader ritratti nell’immagine (Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio) abbia conservato i galloni e le stellette di allora.

 

Renzi, Valls, Sanchez

La prova fotografica, in fondo, è sempre stata il primo step di una coalizione.

 

(...)

 

Vent’anni dopo si è ancora lì, tra l’incubo della Grande ammucchiata e il miraggio della Grande bellezza. Ben sapendo che la seconda comporta il rischio che, tra i partecipanti, si nasconda qualcuno che voglia fare con le coalizioni quello che il protagonista dell’omonimo film di Paolo Sorrentino faceva con le feste: non parteciparvi, ma farle fallire.

Renzi, Valls, Sanchez e Mogherini RENZI, VALLS, SANCHEZ - PATTO DEL TORTELLINORenzi, Valls, Sanchez

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