EURODELIRI - FINITO IL DUO MERKOZY, ALL’EUROVERTICE TUTTI IN ORDINE SPARSO - HOLLANDE PARLA SOLO DI EUROBOND PER FARE INCAZZARE ANGELONA, MONTI VEDE SAMARAS E VUOLE TENERE LA GRECIA NELL’EURO, LA GERMANIA INVECE CONTINUA A PARLARE DI PIANI DI USCITA DI ATENE, PER TENERLA SULLA GRATICOLA - QUADRILATERALE A ROMA A GIUGNO, RAJOY INCLUSO, CHE SPERA DI SALVARE LE SUE BANCHE MALATE CON LA GARANZIA DELLA BCE - “SPIEGEL”: IL PRIMO VERTICE DOVE NON DOMINA LA MERKEL…

1 - SPIEGEL; PRIMO VERTICE UE DOVE NON DOMINA MERKEL
(ANSA) - La stampa tedesca ha registrato la netta contrapposizione fra Berlino e Parigi e molti sono i commenti, all'indomani del vertice europeo informale di Bruxelles, sulla forza e anche sul coraggio di Francois Hollande, al suo battesimo in un summit a 27. "E' il primo vertice da anni non dominato dalla Merkel", ha scritto ad esempio lo Spiegel on line. "Ed è la prima volta da anni che francesi e tedeschi non si sono incontrati per stabilire una posizione comune", aggiunge.

Per il quotidiano economico Handelsblatt "Hollande cerca lo scontro con Merkel". "La Germania si batte a Bruxelles contro gli eurobond", titola la Faz. "Bruxelles media sulla lite sugli eurobond", è il titolo della Suddeutsche Zeitung online. Mentre il settimanale Die Zeit descrive una cancelliera "sulla difensiva". Il tabloid Bild, che oggi nell'edizione cartacea scrive in prima pagina "Questa greca vuole 70 miliardi da noi", riferendosi alla leader populista della destra Voulvoukeli, ha titolato a proposito del vertice, nella edizione online: "Molti discorsi e nessun risultato".

2 - MONTI, MERKEL HA ACCETTATO INVITO QUADRILATERALE ROMA
(ANSA) - La cancelliera Angela Merkel ha accettato l'invito a Roma per il quadrilaterale, cui sono previsti anche Francois Hollande e Mariano Rajoy. Lo ha detto il premier Mario Monti rispondendo al termine del vertice Ue senza voler però indicare la data dell'incontro, che sarà comunque - ha detto - dopo il 17 giugno e prima del vertice Ue.

3 - MONTI VEDE SAMARAS, ITALIA VUOLE GRECIA IN EURO
(ANSA) - L'Italia vuole che la Grecia resti nell'euro ed è determinata a sostenere il raggiungimento di questo obiettivo auspicando che gli elettori greci confermino la loro volontà europeista: questo il messaggio lanciato alla Grecia dal premier Mario Monti, in occasione dell'incontro a Bruxelles con il leader del Nea Democratia, Antonis Samaras.

Monti, che molto presto incontrerà anche il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, su richiesta di Samaras, ha avuto oggi con lui un colloquio di circa mezz'ora nella sede dell'ambasciata d'Italia in Belgio. Nel corso dell'incontro, Samaras ha esposto a Monti il programma elettorale pro europeo del suo partito. Al termine del colloquio il presidente del Consiglio ha espresso l'auspicio che la Grecia resti nell'euro aggiungendo che l'Italia è determinata a fare il possibile affiché ciò avvenga.

Inoltre Monti si è augurato che gli elettori greci confermino il loro impegno europeista e sostengano programmi politici che facilitino la permanenza della Grecia nella moneta unica. A quanto si è appreso, Monti ha accettato di incontrare su loro richiesta i leader di Neo Democratia (centrodestra) e di Pasok (socialisti) in ragione della vicinanza storica e culturale che lega i due paesi nonché della loro contiguità geografica al fine di dare il suo sostegno ai programmi 'europei' delle formazioni politiche elleniche in vista delle prossime elezioni.


4 - EUROPANICO SULLA GRECIA NIENTE EUROBOND PER MONTI
Stefano Feltri per il "Fatto quotidiano"

È una riunione più importante di altre". L'understatement di Mario Monti, che concede qualche battuta ai cronisti prima di inoltrarsi nei corridoi del palazzo di Giusto Lipsio per un incontro a due con François Hollande, non rende il clima di ieri a Bruxelles. La lunga vigilia della cena tra capi di governo con annesso vertice sulla crescita, con i negoziati che sono proseguiti fino a tarda notte, si è consumata nel modo peggiore.

Le Borse sprofondano, con Milano che è sempre la peggiore e perde il 3,6 per cento. Ma la novità è la fuga di notizie sui negoziati dello "euro working group", il tavolo di tecnici che lavora per conto dei ministri economici (per l'Italia c'è Carlo Monticelli, capo della direzione Rapporti finanziari internazionali del Tesoro): l'agenzia Reuters rivela che nella riunione di lunedì si sono accordati affinché ogni Paese prepari un piano di emergenza in caso la Grecia esca dall'euro.

"Buon lavoro", si limita a dire Monti ai giornalisti che lo interrogano in materia. Fonti del Tesoro confermano al Fatto che l'Italia non ha ancora un piano pronto, ma che l'indiscrezione lanciata dalla Reuters è corretta, nonostante le immediate smentite del governo provvisorio di Atene. E gli indiziati principali per la fuga di notizie sono tedeschi e finlandesi, che vogliono tenere sotto pressione i greci e sono ostili a ogni intervento ulteriore di sostegno.

Il menu della cena di ieri sera a Bruxelles infatti prevedeva le seguenti pietanze: eurobond (cioè emissioni di debito pubblico garantite dai Paesi dell'euro nel loro insieme), il redemption fund, una garanzia collegiale per la parte di debito che eccede il 60 per cento, considerato la soglia obiettivo.

Altre portate, più digeribili dagli stomaci tedeschi: lo scorporo degli investimenti pubblici dal calcolo del debito pubblico ai fini dei vincoli di bilancio, magari con i project bond (che il ministro Corrado Passera già ipotizza in una bozza di decreto) da sperimentare con una prima emissione da 230 milioni di euro e, per dessert, la garanzia europea dei depositi bancari, vera emergenza visto che sta collassando il sistema bancario della Spagna, con il rischio di innescare un'altra ondata di disastri finanziari in tutta la zona euro. Su altri punti c'era già un accordo di massima prima ancora di sedersi a tavola: l'utilizzo del bilancio europeo per misure che producano crescita anche a breve, reimpiego di parte dei fondi strutturali inutilizzati.

La cena di ieri era un preliminare, il debutto di Hollande e la certificazione dell'isolamento della Merkel che ormai può contare soltanto sui piccoli ma agguerriti finlandesi e sul governo popolare di Madrid, perché Mariano Rajoy teme di trovarsi a guidare una nuova Grecia e non osa alzare la voce con gli unici che lo possono salvare. Le decisioni vere si prenderanno al Consiglio europeo del 28 giugno, dieci giorni dopo le nuove elezioni di Atene che saranno di fatto un referendum sull'euro.

Con la Bundesbank, la banca centrale tedesca, che ieri ha scritto nel bollettino mensile che un'uscita di Atene sarebbe drammatica ma "gestibile". A Bruxelles in tanti scommettono che Berlino stia un po' bluffando e che vuole tenere sotto pressione i partiti e soprattutto gli elettori greci, troppe sono le incognite di un evento senza precedenti come la perdita di un membro dell'euro.

I partecipanti alla cena di ieri sapevano però che una parte del loro interesse nazionale dipende dai destini di Atene, ma non tutto. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, ieri a Bruxelles per l'incontro dei leader del Partito socialista europeo, minaccia: "O avremo risposte europee, o dovremo porre un problema nazionale. Ci servono dei margini, la questione sociale e del lavoro sta montando".

Tradotto: se l'Europa non decide nuove regole comuni che ci permettano di investire e creare occupazione, il governo Monti dovrà concordare delle eccezioni personalizzate, forte del risanamento drastico degli ultimi due anni che ora rende l'Italia molto virtuosa nella dinamica della spesa pubblica (l'avanzo primario, entrate meno le spese prima degli interessi sul debito, sarà nel 2013 oltre il 4 per cento del Pil). Bersani lascia intendere che si potrebbe anche rimettere in discussione il pareggio di bilancio nel 2013, per fare un po' di spesa pubblica che dia sollievo immediato.

Quello che i mercati vogliono capire però è se i leader europei si sono rassegnati allo sfascio dell'euro, al di là dei piani preventivi per gestire la Grecia, o se sono pronti a fare (quasi) tutto per evitare che la moneta perda i pezzi.

 

HOLLANDE TRA LA FOLLA HOLLANDE E VALERIE TRIERWEILERMariano Rajoyantonis samaras MARIO MONTI evangelos-venizelos

Ultimi Dagoreport

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…