giovanbattista fazzolari colonnello kurtz apocalypse now

APOCALISSE FAZZOLARI, IL “COLONNELLO KURTZ” DI GIORGIA MELONI – “IL FOGLIO”: “FOSSE PER LUI CACCEREBBE IN MALO MODO TUTTA LA STAMPA" - "RINTANATO NELLA SUA "CAPANNA" DI MACCARESE, I SUOI 'MATTINALI' DA QUESTURA CONTINUANO A CIRCOLARE CONTRO IL MONDO "MANIPOLATO" E "STRACCIACULO" DEI POTERI FORTI: "SBRANA O TI SBRANANO"” – “E’ SUA ANCHE LA FRASE “MEGLIO PERDERE CHE PERDERSI” E INFATTI NON HA LASCIATO CHE MELONI SI “PERDESSE” E VOTASSE IL MES'' - ''NELLA SUA LINGUA ESTREMA, C’È TUTTA LA DRAMMATICITÀ DI MELONI CHE NON RIESCE A FAR ENTRARE LA LUCE AL GOVERNO..."

Estratto dell'articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”

 

fazzolari meloni

Si merita l’Oscar, ma anche Giovanbattista Fazzolari lo rifiuterebbe come Marlon Brando. Sogna l’isolamento, la purezza, del colonnello Kurtz, in “Apocalypse Now”, Palazzo Chigi ai confini della Cambogia, vede fantasmi anche di giorno: l’orrore.

 

Passa i suoi incubi da sottosegretario e le malinconie alla premier che ne ama la testa, il pensiero grigio, i suoi riti, i suoi “mattinali” da questura. Non rilascia interviste da mesi, a Palazzo nessuno lo vede più.

 

giovanbattista fazzolari pistolero

Gli uscieri: “Viene tardi, mai prima delle undici. Anche l’auto che si è scelto è pura. Colore? Bianca”. Come il colonnello c’è chi lo cerca ma lui resta nella sua “capanna” di Maccarese […] dove immagina una nuova extra-tassa estiva, forse le assicurazioni, prepara la reazione contro l’Europa, la Francia, il mondo contaminato, “manipolato” e “stracciaculo” dei poteri forti, degli stakeholder.

 

In FdI viene venerato come un santone, i pochi italiani rimasti, che saltano sulla sedia quando ricevono la sua telefonata, lo chiamano “maestro”. Un amico di Meloni: “Uno stregone”.

 

FAZZOLARI TWEET

Avrebbe aperto una chat con tutti i componenti della commissione di Vigilanza Rai di FdI e nella chat ci sarebbe anche il dg Rai, Giampaolo Rossi, il “profeta”, il destro morbido che non comprende la legge di natura, la Cambogia di tenebra: “Sbrana o ti sbranano”.

 

Per almeno sei mesi di governo non ha mai voluto incontrare manager, banchieri per mostrare che con lui, le carezze, i profumi, la carne, non funzionano. Non desidera denaro, onori, vuole di meglio: sorvegliare e punire, il castigo e la redenzione.

 

Ancora oggi, quando gli fissano gli incontri, perché ora incontra, colloquia (anzi, ci prova gusto) Fazzolari avvisa i collaboratori di parlare il meno possibile, di stringere poche mani.

 

Gli chiesero la ragione di questo timore, e lui che è l’altro premier, il colonnello Fazzo, avrebbe risposto: “C’è un reato che si chiama traffico d’influenze. Incontrare non è solo incontrare. A questi livelli un incontro può rivelarsi un’imboscata”.

 

E’ sottosegretario per l’attuazione del programma ma non si ricordano conferenze per illustrare l’avanzamento anche perché il suo è più ambizioso di quello di governo.

Non gli importa arrivare a fine legislatura, vuole arrivarci senza che gli si possa rimproverare: “Giovanni, sei cambiato. Siete cambiati”.

 

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

Nelle sezioni si lasciano ancora chiamare con i soprannomi, Fazzolari “Spugna”, Rossi “Bussola”, Francesco Rocca “Ketchup”, Francesco Filini “Delfino”, Marco Marsilio “il Lungo”, Lollobrigida “Beautiful”, Andrea De Priamo “Peo”, Arianna Meloni “Ari”, e ancora ci sono “shuttle”, “spaccalegna”, “il nasone”, “il golpista”, “bottoncino”, “nocciolino”.

 

E’ sua, di Fazzolari, la frase “meglio perdere che perdersi” e infatti non ha lasciato che Meloni si “perdesse” e votasse il Mes.

 

[…] Ha cumulato la comunicazione di governo dopo che si è allontanato Mario Sechi, oggi a Libero, uno che dottoreggia. Fazzolari non ama i dottori, non ama chi si veste bene. Indossa sempre la stessa camicia blu, come fosse un metalmeccanico […]

 

GIOVANBATTISTA FAZZOLARI TWEET

Fosse per lui caccerebbe in malo modo tutta la stampa, quella che riempie la sala di Palazzo. Altro che cerimonia del Ventaglio! Raccontano che fosse un’altra sua “fazzolarata” regolamentare l’accesso a palazzo, limitarne a una parte della stampa parlamentare, un po’ come hanno sperimentato i colleghi che hanno seguito la premier in Cina.

 

Fazzolari le chiama “favole”, e ripete che è opera della “solita disinformazione italiana”, ma è lui che la affama e la stuzzica. Alla stampa italiana non le riconosce neppure lo status di avversario. Dietro all’attacco di Meloni, in Cina, contro i quotidiani “portatori d’interesse”, c’è il fastidio di Fazzolari per le pagine del 'Monde' dal titolo “L’offensiva di Meloni sulla Rai”.

 

Era un servizio costruito con gli articoli dei giornali italiani che per Fazzolari non valgono nulla se non fosse che, pensa lui, “Le Monde, l’Ft su queste falsità costruiscono i loro pezzi. Bisogna rompere questa pratica”.

 

Si è inventato il suo giornale “Il mattinale”, il suo foglietto della messa, ma quando si è accorto che circolava tra gli infedeli ha chiesto di costruire un software con la password. Viene oggi distribuito solo ai parlamentari ma devono digitare una password.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky giovanbattista fazzolari

Sono stati esclusi capi di segreteria, collaboratori di partito, ma continua a circolare come il monologo del colonnello di Coppola, il Marlon Brando sudato, nella foresta, con le candele accese che spiega la forza “del gesto completo, genuino e puro”.

 

Nella drammaticità di Fazzolari, nella sua epica, nella sua lingua estrema, c’è tutta la drammaticità di Meloni che non riesce ad aprire le finestre, a fare entrare la luce al governo. Il mattinale di Fazzolari è il loro notturno, la rivelazione. L’Apocalisse.

GIOVANBATTISTA FAZZOLARIGiovan Battista FazzolariLA SVOLTA COMUNICATIVA DI FDI BY FAZZOLARI - VIGNETTA DI NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...