A MORTE LE PENSIONI D’ORO! MA SOLO QUELLE DEGLI ALTRI - GIORGIA MELONI COMBATTE I VITALIZI? PROPRIO LEI CHE CUMULERÀ QUELLO DA GIORNALISTA E QUELLO DA DEPUTATA, BLINDATO DA UNA LEGGE AD HOC


1. BUONI PASTO A 21 EURO PER GIORGIA MELONI "TETTO A PENSIONI". MA LA SUA È DOPPIA
Blitzquotidiano.it

Giorgia Meloni, Giovanna d'Arco contro i pensionati, cosa ha da dire sui buoni pasto dei Deputati? Cosa ha dire sui contributi che i giornalisti pagano, forse a insaputa di Giorgia Meloni ma pagano, per lei, giornalista deputata che alla sua pensione da parlamentare aggiungerà quella d'oro da giornalista?

Cosa ha da dire Giorgia Meloni sul suo trattamento retributivo, che oltre ai 5.000 euro netti al mese di stipendio prevede altri 5.ooo euro di rimborsi vari a forfait?

Lo scandalo più clamoroso è quello dei buoni pasto, che sono stati aumentati per coprire l'aumento del listino dei pasti consumati al ristorante della Camera e che ora sono diventati di oltre 21 euro, da 3 a 4 volte quelli dei comuni mortali impiegati, inclusi i privilegiatissimi giornalisti di Repubblica.

Perché non propone una riduzione effettiva di tutti i benefici d'oro dei deputati, prima di attaccare pensionati che devono la loro pensione, per quanto d'oro comunque pari alla metà dell'ultimo stipendio, non ai soldi degli altri come invece sarà la pensione di Giorgia Meloni ma a contributi pagati?

A meno che Giorgia Meloni non dica a Berlusconi la verità; che, per evitare di essere spazzata via con i suoi Fratelli d'Italia alle prossime elezioni, è diventata "comunista" anche lei e quindi non può stare in lista con Forza Italia.


2. PENSIONI D'ORO, DIBATTITO ALLA CAMERA: LE DIMENTICANZE DELLA MELONI
Pierluigi Roesler Franz per www.blitzquotidiano.it

Sul sito di Franco Abruzzo, Pierluigi Franz spiega che è iniziato mercoledì sera alla Camera il dibattito sulle cosiddette "pensioni d'oro" (riguarda da vicino il 90% dei giornalisti).


Proprio durante la semifinale di Coppa Italia Roma-Napoli si è svolta mercoledì sera alla Camera l'attesa discussione generale del disegno di legge presentato come prima firmataria dalla giornalista onorevole Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) e intitolato "Disposizioni in materia di pensioni superiori a dieci volte l'integrazione al trattamento minimo INPS", già bocciato dalla Commissione Lavoro per la netta opposizione del Pd, di Forza Italia e del Nuovo Centro destra che chiedevano tempo prima di decidere per poter conoscere i dati già chiesti all'INPS e al ministero del Lavoro, come peraltro emerso dall'impegno preso l'8 gennaio scorso nell'Aula di Montecitorio dal governo Letta-Alfano a conclusione dell'esame delle mozioni sullo stesso argomento. Dopo un ampio dibattito il voto é stato rinviato ad una prossima seduta della Camera (vedere accluso allegato).

Il provvedimento dell'on.le Meloni, impropriamente noto come taglio delle cosiddette "pensioni d'oro", mira a revisionare e ricalcolare con il sistema contributivo e con effetto retroattivo tutte le pensioni in corso conteggiate con il sistema retributivo superiori ai 5 mila euro lordi al mese (3.200/3.300 euro netti), tagliando poi l'eventuale eccedenza rispetto al ricalcolo destinandola ad un istituendo Fondo pensioni. Soltanto tra INPS, fondi previdenziali speciali ed ex INPDAP potrebbero ricadere in questa "tagliola" ben 38 mila pensionati (ex dirigenti pubblici, banchieri, docenti universitari, medici ospedalieri, manager privati, magistrati, avvocati dello Stato, ambasciatori, ammiragli, generali, piloti, telefonici, ecc.), nonché altre migliaia di pensionati iscritti ad altri enti previdenziali privatizzati come avvocati, ingegneri, commercialisti, notai, giornalisti, ecc.

Peccato, però, che l'onorevole Meloni tanto appassionata in questa sua "crociata" si sia dimenticata di far rientrare in questa "revisione" pensionistica anche i vitalizi dei parlamentari, compreso, ovviamente il suo, perché potrà godere del beneficio del sistema retributivo dal 2006 (cioé da quando é stata eletta deputato) fino al 2011 (cioé per oltre 5 anni), mentre usufruirà del sistema contributivo per la sua permanenza a Montecitorio solo a partire dal 2012 in poi.

Vorremmo chiederle cortesemente, essendo considerata una delle parlamentari più autorevoli, esperte e preparate in materia: "Come giustifica questa esclusione dei vitalizi degli onorevoli dalla Sua proposta di legge per la quale lo stesso premier Enrico Letta nella passata legislatura aveva presentato un apposito disegno di legge rimasto poi, stranamente, nei cassetti di Montecitorio?"

E perchè si é anche dimenticata nell'occasione di far revisionare anche una norma che in 44 anni di vigenza sarebbe sinora costata allo Stato almeno 6 miliardi di euro, cioé la doppia pensione interamente gratis fino al 1999 e per 3/4 gratis dal 2000 in poi per deputati, senatori, europarlamentari, governatori di Regioni e sindaci di grandi città dal 2000 in poi?

Vorremmo, quindi, gentilmente una risposta a questo secondo quesito: "Come giustifica la mancata inclusione nella Sua proposta di legge della radicale modifica dell'art. 31 dello Statuto dei lavoratori (legge n. 300 del 1970), cioé della norma che con una subdola interpretazione ha sinora consentito questo scandalo della doppia pensione? Per caso Lei, forse, non ci rientra o vi ha rinunciato espressamente, visto che é giornalista professionista iscritta all'INPGI dal 2006?"

"Ma, in caso affermativo, non sa forse che il 75% della sua futura pensione da giornalista Le arriverebbe gratis pagata da un ente previdenziale privatizzato di categoria come l'INPGI "Giovanni Amendola"? E non sarebbe, quindi, in tal caso paradossale che proprio Lei sia la promotrice di una "crociata" per revisionare - in vista di un possibile taglio - le pensioni di circa il 90 per cento dei suoi colleghi giornalisti, cioé la categoria che di fatto le pagherebbe per 3/4 la sua futura pensione?"

Attendiamo una Sua cortese risposta unitamente a quella relativa ad un'ultima domanda relativa alla legge di stabilità per il 2014. Si tratta del comma 487 dell'art. 1 della legge n. 147 del 27 dicembre 2013. Con abilità mediatica si é fatto erroneamente credere ai cittadini che anche i vitalizi sarebbero stati da quest'anno assoggettati allo stesso taglio previsto per gli altri comuni mortali.

Purtroppo, non é così , perché tale norma solo apparentemente sulla carta estende la possibilità di taglio dei vitalizi superiori ai 91 mila 250 euro lordi l'anno.

Difatti, contrariamente a quanto previsto dal precedente comma 486 per i pesanti tagli delle pensioni INPS, ex INPDAP, ex INPDAI, del Fondo Volo, della Banca d'Italia, dei telefonici, ecc. e degli altri enti privatizzati superiori ai 91 mila euro lordi l'anno, tagli (del 6% fino a 130 mila 359 euro, del 12% da 130 mila 360 euro a 195 mila 538 euro e del 18% oltre i 195 mila 538 euro) già in vigore dal 1° gennaio scorso (come il sostanziale blocco della perequazione per il 3° anno consecutivo, che ha ulteriormente penalizzato tutte le pensioni superiori a 39 mila 107 euro, cioé a 6 volte il minimo INPS, concedendo su dette pensioni solo un'"elemosina" di circa 10 euro netti al mese, che é ben al di sotto della normale perequazione annuale Istat) e destinati a confluire nelle competenti gestioni previdenziali obbligatorie, anche al fine di concorrere al finanziamento degli interventi per i lavoratori esodati (vedere comma 191 della stessa legge di stabilità), i vitalizi potrebbero anche non essere mai tagliati in primo luogo perché una decisione in merito spetterebbe in via esclusiva agli organi costituzionali (Camera, Senato, Consulta, ecc.).

In ogni caso, però, le somme ricavate da questi eventuali tagli non confluirebbero nell'istituendo Fondo presso l'INPS, ma nel bilancio dello Stato per essere destinati al Fondo di cui al comma 48. E cosa dice questo comma 48? Semplicemente che i soldi finirebbero nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (compresi «Progetti di ricerca e innovazione») e nel Fondo di garanzia per la prima casa. Si tratta, cioé, di una destinazione di carattere tributario e quindi in palese violazione degli articoli 3 e 53 della Costituzione, come già espressamente sancito dall'Alta Corte con sentenza n. 116 del 5 giugno 2013.

In altri termini, i parlamentari si sono costruiti ad arte una sorta di salvacondotto ora per allora che li mette comunque in una botte di ferro e al riparo da qualsiasi futuro taglio perché ci penserebbe poi la Corte Costituzionale a restituire loro i soldi. E, allora, onorevole Meloni, "perché non mette mano anche a quest'altra "porcheria" legislativa, entrata in vigore poco più di un mese fa e che assomiglia molto al "gioco delle 3 carte"?

 

giorgia meloni e roberto speranza ANGELINO ALFANO E GIORGIA MELONI AD ATREJU FOTO LAPRESSE Corte costituzionale camera dei deputatiCAMERA DEI DEPUTATI PENSIONATI RITIRANO ALLA POSTA pensionati doro lista espresso

Ultimi Dagoreport

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…