giorgia meloni giancarlo giorgetti

IL GOVERNO DUCIONI S'INCARTA SULLA MANOVRA - IERI L'ESECUTIVO AVEVA PRESENTATO UN MAXI-EMENDAMENTO AL TESTO DELLA LEGGE DI BILANCIO, MA LA PRESIDENZA DELLA CAMERA HA AVVISATO PALAZZO CHIGI E IL MEF CHE LA PRATICA È VIETATA DALLE REGOLE PARLAMENTARI - C'E' VOLUTO TUTTO IL GIORNO PER SISTEMARE IL PASTICCIACCIO BRUTTO E, SOLO A TARDA SERATA SONO STATI PRESENTATI GLI EMENDAMENTI "SPACCHETTATI" -L’APPRODO IN AULA DELLA LEGGE DI BILANCIO, PREVISTO PER DOMANI POMERIGGIO, È STATO RINVIATO A MERCOLEDÌ CON IL VOTO FINALE CALENDARIZZATO PER VENERDÌ - LA RABBIA DELLA FIEG

MANOVRA: DEPOSITATO NUOVO PACCHETTO DI EMENDAMENTI RELATORI

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 8

(ANSA) - ROMA, 14 DIC - E' stato depositato in commissione Bilancio alla Camera un ulteriore pacchetto di sei emendamenti dei relatori. Oltre a questi c'è il deposito di un altro fascicolo di riformulazioni di emendamenti parlamentari. I due pacchetti insieme recepiscono, di fatto, le norme previste nel maxi-emendamento del governo che era circolato in forma di bozza.

Quelli dei relatori - viene spiegato - sono divisi per materia in maniera congrua. Il termine per i sub-emendamenti al nuovo pacchetto di modifiche è fissato per domani sera alle 20.30.

 

PROTESTA DELLA FIEG, 'GOVERNO SORDO SULL'INFORMAZIONE' PLURALISMO E LIBERTÀ STAMPA, APPELLO DEGLI EDITORI AL PARLAMENTO

(ANSA) - ROMA, 14 DIC - Saltano i contributi all'editoria nella legge di Bilancio ma la Federazione Italiana Editori Giornali non ci sta e scende in campo con un duro comunicato e un appello in cui esprime 'sconcerto' per la decisione dei partiti della maggioranza. 'Questo governo si sta dimostrando sordo a ogni iniziativa a sostegno del pluralismo e della libertà di stampa', afferma il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti.

 

'Non possiamo non prendere atto della latitanza del governo verso ogni iniziativa concreta a sostegno dell'informazione professionale di qualità. Tale sconcertante comportamento mette a rischio l'occupazione di centinaia di giornalisti e di migliaia di occupati delle nostre imprese oltre che a compromettere il diritto dei cittadini ad informarsi e ad essere informati'.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

'Ma non restiamo silenti: con un appello che pubblichiamo su tutte le testate quotidiane e periodiche edite dalle nostre imprese - conclude Riffeser - invitiamo tutti i parlamentari, dei gruppi di maggioranza e di opposizione, a porre rimedio alla sordità del governo votando a favore di interventi concreti e adeguati a garantire effettività all'articolo 21 della Costituzione e al pluralismo dell'informazione'. Questo il testo integrale dell'appello:

 

'Gli editori della Fieg - rilevato che: nella legge di Bilancio si stanziano a sostegno del cinema e degli spettacoli dal vivo (musica, teatro, danza e circhi) 1 miliardo e 60 milioni di euro per il 2025; gli oneri stimati a carico dello Stato per il superbonus 110% sono pari a 123 miliardi di euro; interventi di sostegno al settore sono stati promossi e finanziati dai precedenti governi nella scorsa legislatura - esprimono sconcerto per la decisione dei partiti della maggioranza di governo di abbandonare nella legge di Bilancio per il 2025 il settore dell'informazione professionale e di qualità. Rivolgono un appello a tutti i parlamentari italiani affinché votino gli interventi per garantire effettività all'articolo 21 della Costituzione e al pluralismo dell'informazione'.

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI - DEF - VIGNETTA DI ELLEKAPPA

 

GIORGETTI&C. S’INCARTANO SUI LORO EMENDAMENTI: LA MANOVRA SLITTA ANCORA

Estratto dell'articolo di Patrizia De Rubertis per “Il Fatto Quotidiano”

 

Anche la terza legge di Bilancio dell’era Meloni ha le sue tribolazioni e per ora non vede la luce. L’approdo in Aula, previsto per domani pomeriggio, è stato rinviato a mercoledì 18 con il voto finale calendarizzato per venerdì 20 dopo l’immancabile fiducia.

 

Un nuovo cronoprogramma che, complice il governo mobilitato oggi ad Atreju, concede altre 72 ore al governo per chiudere la manovra. Tempo in più che, si augura la maggioranza, consentirà entro domani notte di far sbloccare lo stallo in commissione Bilancio della Camera.

 

GIORGIA MELONI CON LA CALCOLATRICE A PORTA A PORTA MANOVRA

Qui i lavori vanno avanti da oltre un mese e mezzo, ma negli ultimi due giorni si sono arenati tra il respingimento degli emendamenti delle opposizioni e l’arrivo in extremis e alla spicciolata degli ultimi nuovi emendamenti dei relatori e del governo per le modifiche concordate (forse) alla manovra.

 

L’ultimo intoppo nella notte tra venerdì e sabato, quando le opposizioni hanno contestato l’assenza delle relazioni tecniche negli emendamenti dei relatori, chiedendo di “spacchettare” per materia le proposte di modifica del governo. Con la presidenza della Camera costretta a fermare tutto.

 

LA SALA DEGLI SPECCHI DI PALAZZO CHIGI - VIGNETTA BY GIANNELLI

Poi fatto ieri sera. “Col favore delle tenebre, la maggioranza ha presentato una nuova legge di bilancio”, ha denunciato il Pd. Levata di scudi pure contro l’emendamento di venerdì sull’aumento dell’indennità per 8 ministri e 10 sottosegretari non eletti del governo.

 

[...] Alla Camera circolano, comunque, in bozza e tra le modifiche spicca la cosiddetta Ires premiale per le imprese che reinvestono in azienda l’80% degli utili: annunciata da giorni, la misura richiesta da Confindustria, prevede il taglio di 4 punti (dal 24 al 20%) dell’aliquota sui redditi delle società in presenza di precise condizioni, tra cui non ridurre il numero dei lavoratori rispetto alla media del triennio precedente, l’assunzione a tempo indeterminato dell’1% di personale in più e il non aver fatto ricorso alla cassa integrazione.

GIANCARLO GIORGETTI - CONFERENZA STAMPA MANOVRA.

 

A finanziarla con 400 milioni dovrebbero essere banche e assicurazioni con cui il governo continua a trattare: dopo i 3,5 miliardi in due anni già previsti dalla manovra, Meloni e soci chiedono un ulteriore anticipo di liquidità al mondo del credito (che non è felicissimo).

 

Previsto poi – è una richiesta di Forza Italia – il ritorno della web tax alla vecchia formula, cioè solo per le grandi società che realizzano ricavi da servizi digitali superiori a 750 milioni. Dietrofront pure sulla stretta fiscale su bitcoin &C.: l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze delle criptovalute resta al 26%, contro il rialzo al 42% inizialmente proposto dal governo, ma salirà al 33% nel 2026. Al rialzo anche le tasse sui giochi online (da quelli di abilità con le carte al bingo): la tassa sarà del 25,5% delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore.

LA GIORGIA DI LOTTA E QUELLA DI GOVERNO - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

 

Per le scommesse sportive a quota fissa, invece, l’aliquota sarà del 20,5% su rete fisica e del 24,5% se la raccolta avviene a distanza, applicata sempre sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte. Il governo punta a redistribuire le risorse aggiuntive alle famiglie con redditi bassi per le spese sportive dei figli.

 

Si va anche verso un aumento di 8 euro al mese delle pensioni degli over 70 e dei titolari di assegno sociale: passano da 516,46 a 524,46 euro al mese. Anche se bistrattati dal governo, spuntano pure due nuovi bonus: quello sugli elettrodomestici da 100 euro (200 per chi ha redditi sotto i 20 mila euro) per chi compra un apparecchio nuovo; il bonus sport stanzia 10 milioni per gli stadi. [...]

sciopero dei medici contro la manovra del governo meloni 3

 

Viene rifinanziato con 10 milioni il fondo per la morosità incolpevole per chi non riesce a pagare l’affitto dopo aver perso il lavoro. Sul fronte scuola, mentre è previsto il rafforzamento dell’organico con l’arrivo di 1.610 nuovi insegnanti di sostegno, arrivano anche altri 50 milioni per le scuole private. Fondi anche all’editoria con uno stanziamento da 30 milioni per il prossimo anno.

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