
IL GOVERNO SI SPACCA SUI SOLDATI IN UCRAINA – MENTRE LA MELONI APRE ALLA MISSIONE DI PEACEKEEPING SOTTO L’OMBRELLO DELLE NAZIONI UNITE, SALVINI FRENA: “NESSUNO CE LO HA CHIESTO. MA NOI ABBIAMO GIÀ MIGLIAIA DI SOLDATI IN GIRO PER IL MONDO, PRIMA DI MANDARNE ALTRI SAREI MOLTO CAUTO” – QUANTO ALLA PARTECIPAZIONE DELL’UE AI NEGOZIATI PER LA PACE, INDISPENSABILE PER TAJANI (E MELONI), IL LEADER LEGHISTA PUNGE: “SE SEI UN SOPRAMMOBILE NON PUOI STUPIRTI SE NON SEI INVITATO AL TAVOLO” - LA PREMIER SENTE LA VON DER LEYEN PER UN’INTESA SUL COINVOLGIMENTO DEGLI USA NEL POST-CONFLITTO IN UCRAINA - LE DIVISIONI FAZZOLARI-TAJANI SULL'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO
Lorenzo De Cicco per repubblica.it - Estratti
Se a guerra finita in Ucraina si arriverà a una missione di peacekeeping sotto l’ombrello - o comunque col placet - delle Nazioni Unite, l’Italia farà la sua parte. Non si sfilerà. Lo hanno confermato ieri diversi esponenti di primissimo piano di governo, dal ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, che lunedì sera ha discusso a tu per tu con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, al potente sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giovanbattista Fazzolari.
L’unico che continua a mostrare riserve - ma con toni più sfumati rispetto a 48 ore fa - è Matteo Salvini, col resto della Lega. Dire Onu significa anche ribadire un concetto, su cui la premier Meloni ha insisto più volte, in questi giorni tribolati: vanno «esplorate strade che prevedano il coinvolgimento anche degli Stati Uniti».
MATTEO salvini - GIORGIA meloni
Per questo ieri a Chigi hanno accolto con soddisfazione le dichiarazioni di Ursula von der Leyen, che ha parlato esplicitamente di «una rete di protezione degli Usa» per il post-conflitto in Ucraina.
(...) Dunque sul fatto di evitare antagonismi con Donald Trump, ma anzi di lavorare per riannodare il filo tra Bruxelles e Washington, secondo l’entourage della premier ci sarebbe sintonia. Posizione che Meloni porterà oggi alla call straordinaria del Consiglio europeo, ma anche domenica a Londra, al summit convocato dal primo ministro britannico Keir Starmer.
Sottotraccia, nell’esecutivo la discussione sull’impiego di militari in un contesto Onu prosegue. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato tra i primi a parlare del possibile peacekeeping sotto le Nazioni Unite. Certo, è una fase ancora estremamente contorta e densa d’interrogativi, ma al governo c’è chi ipotizza che potrebbero essere dislocati in prima linea soldati del Brics, a cominciare dal Brasile, con i Paesi Nato lontani dal confine.
(...) Salvini continua a frenare, pur con meno nettezza rispetto alla prima nota della Lega: «Il governo non sta discutendo di soldati italiani in Ucraina. Nessuno ce lo ha chiesto. Missioni Onu? Quando ce lo chiederanno ne parleremo, ma noi abbiamo già migliaia di soldati in giro per il mondo, che rischiano la vita, quindi prima di mandarne altri sarei molto cauto». Quanto alla partecipazione dell’Ue ai negoziati per la pace, indispensabile per Tajani (e Meloni), Salvini non sembra crucciato. Anzi, punge: «Se sei un soprammobile non puoi stupirti se non sei invitato al tavolo».
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
Pure sull’ipotesi di un’adesione di Kiev alla Nato, rilanciata da Volodymyr Zelensky di recente, al governo si registrano reazioni differenti. Per Fazzolari «se ne sta discutendo e non è da escludere che una delle ipotesi di soluzione del conflitto sia quella di un pieno coinvolgimento dell’Ucraina nella Nato, perché sarebbe l’opzione di sicurezza più solida da dare all’Ucraina». Per il ministro degli Esteri, invece, l’opzione «in questo momento non è sul tavolo, prima deve finire la guerra poi se ne discuterà».
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
matteo salvini
DONALD TRUMP - MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
giorgia meloni 2
Giovanbattista fazzolari