I CONTI DI MONTI - “GOLDMONTI SACHS” SA BENE DOVE INVESTIRE I SUOI RISPARMI: GLI EURO DI FAMIGLIA NON SONO FINITI NEI TITOLI TOSSICI DELLA FINANZA A LUI VICINA MA NEL SANTO MATTONE - APPARTAMENTI E NEGOZI A MILANO E A VARESE (NEL 2006 IL SUO REDDITO IMPONIBILE A 367.992 €) - QUELLA DI PALAZZO CHIGI POTREBBE ESSERE LA QUARTA POLTRONA, DOPO QUELLE SOFT NELLA FONDAZIONE INVERNIZZI E NELL’ASSOCIAZIONI ‘AMICI DELLA BOCCONI’ E QUELLA PESANTISSIMA DI ADVISOR INTERNAZIONALE DI GOLDMAN…

Franco Bechis per "Libero"

Sul Corriere della Sera di ieri c'erano pagine e pagine su Mario Monti, l'uomo che il quotidiano Rcs è riuscito a portare a palazzo Chigi. E ce ne era anche una che parlava di lui, senza nominarlo. Era pagina 18, interamente occupata da un avviso pubblicitario, che annunciava un contributo da 9 milioni di euro per tre progetti di ricerca, uno destinato alla Bocconi, uno alla Cattolica e uno alla Statale di Milano. Il finanziatore era la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, che così celebrava il suo ventennale. E nella fondazione siede anche il prof. Monti, consigliere dal 25 novembre 1994.

È una delle due poltrone che risultano a suo nome nel registro delle Camere di commercio italiane. Anche l'altra è in una associazione, quella degli amici della Bocconi, in cui siede dal 18 settembre 1990. Toccherà ai giuristi capire se sono compatibili o meno con l'attuale incarico a palazzo Chigi.

Certo non lo è la terza poltrona che Monti conserva ancora all'estero, quella di advisor internazionale di Goldman Sachs, un incarico per cui non sono ancora state annunciate le dimissioni. Dubbi i profili di compatibilità istituzionale anche per le cariche di presidente europeo della commissione Trilaterale e di presidente onorario di Brueguel, il think tank che lui stesso ha fondato nel 2005.

Monti non siede più invece da tempo in consigli di amministrazione di società private. Nelle sue biografie ufficiali non c'è molto di questa storia. Lui stesso però l'ha dovuta riepilogare nella dichiarazione di interessi finanziari che dovette allegare al suo curriculum quando nel 1994 diventò per la prima volta commissario europeo.

Monti fu consigliere di amministrazione della Gilardini (1979-1983), di Fidis (1982-1988), di Fiat (1988-1993), della Banca commerciale italiana (1983-1994), della sua amata Rizzoli editore (1984- 1985), dell'Ibm Italia (1981-1990), della Ibm Semea (1990-1993), delle Assicurazioni Generali (1986-1993) e della Aedes (1993-1994). Incarichi dunque soprattutto nella galassia Agnelli, ma anche in società della Milano bene che poi sarebbero finite a Carlo De Benedetti (come Aedes).

È proprio al doppio mandato come commissario europeo che bisogna andare per sapere qualcosa di più del patrimonio e della situazione reddituale di Monti. A dire il vero l'unico dato certo è successivo, e risale al periodo in cui Vincenzo Visco fece mettere on line i redditi di tutti gli italiani. La dichiarazione era quella del 2006, quando Monti non era più commissario: il suo reddito imponibile ammontava a 367.992 euro, pagava una imposta netta di 146.601 euro, e aveva un reddito di impresa da 38.665 euro.

La sua consorte, Elsa Antonioli, quello stesso anno aveva dichiarato un reddito imponibile di 19.196 euro, pagando una imposta netta di 3.169 euro. Nel suo secondo mandato da commissario europeo che terminò nel 2004 Monti giurò di non avere quote societarie né azioni, titoli o obbligazioni di alcun tipo nel suo portafoglio. Aggiunse però di avere investito i propri risparmi nel mattone e di possedere «appartamenti a Milano e Varese dati in locazione a privati per una rendita annuale di 77 mila euro».

Una parte di quegli immobili erano riunite in una accomandita semplice, la Mirte 7 sas che lui stesso aveva costituito con la moglie Elsa e che poi è stata sciolta senza essere messa in liquidazione nel 2002 assegnando ai soci gli immobili posseduti. La società aveva a Milano un appartamento in via Frua da 10 vani con box auto (lì risulta l'attuale residenza del presidente del Consiglio incaricato) con rendita catastale complessiva di circa 2.600 euro. Sempre la società aveva a Varese due appartamenti da 5,5 vani al primo e al quarto piano di un civico in via Cimabue, entrambi con box auto.

Cointestato a Monti e signora e a Claudia Monti anche un ufficio di 6,5 vani a Milano, in Galleria Buenos Aires, dove gli stessi possiedono anche due negozi, uno da 193 mq e uno da 63 mq e un piccolo magazzino da 15 mq, con una rendita catastale complessiva di 24.648,67 euro. A Varese sono invece intestati solo al prof. Monti in via Borri 7 alloggi (fra 4 e 5,5 vani), 4 box auto, un magazzino da 39 mq e un negozietto da 40 mq. Totale in portafoglio: 10 appartamenti, 6 box auto, 3 negozi, 2 magazzini e 1 ufficio/studio.

 

Mario Monti e signora vanno a messaMONTI E LA MOGLIEMONTI E MOGLIEMARIO MONTI Mario Monti

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