carlo martelli andrea cecconi

ORA I GRILLINI LA FINIRANNO CON LA ROTTURA DI PALLE DELLA “DIVERSITÀ” E DELL’ONESTÀ? - SALLUSTI: “SE SO' MAGNATI LI SORDI E NEI CINQUESTELLE FINGONO DI CADERE DALLE NUVOLE QUANDO E’ CHIARO CHE IN TANTI SAPEVANO..." - MATTIA FELTRI: “FRA FALSARI DELLA BENEFICENZA, MASSONI INCONFESSATI E INQUILINI A SBAFO, SONO UNA DECINA QUELLI IN LISTA COL PRIMO PARTITO ITALIANO A CUI, COME PRIMO ATTO,TOCCHERÀ AUTOELIMINARSI..."

 

1 - DISONESTÀ, DISONESTÀ

Alessandro Sallusti per “il Giornale”

 

Se so magnati li sordi, direbbero a Roma. Si allarga infatti a macchia d'olio lo scandalo dei deputati e senatori grillini che hanno fatto solo finta di rinunciare a parte dei loro lauti compensi a favore di un fondo di solidarietà.

SALLUSTI

 

Una truffa - ci sono carte false - che fa crollare il punto più forte della loro promessa elettorale di cinque anni fa. Che era: noi siamo diversi, noi gli stipendi della casta li restituiamo. La cosa non mi stupisce. Semmai questo tradimento degli elettori va ad aggiungersi ai tanti altri avvenuti lungo l'arco di questi anni, come quello che un avviso di garanzia avrebbe fatto scattare automaticamente l'espulsione dalla vita politica e amministrativa.

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

Adesso nei Cinquestelle tutti fingono di cadere dalle nuvole, quando è chiaro che se non tutti almeno in tanti sapevano dell' allegra gestione finanziaria, tanto che probabilmente la spiata è partita proprio dall' interno del movimento, da colleghi non rimessi in lista o comunque scontenti.

 

Di Maio fa la parte del più offeso di tutti, quando anche lui in realtà era corso a sanare gli arretrati alle prime avvisaglie del casino, giusto in tempo per evitare di finire diritto nella lista nera. Ora annuncia che i mariuoli, se eletti, dovranno dimettersi, ben sapendo che la sua è una richiesta irricevibile dagli interessati.

 

Una volta che un cittadino diventa deputato o senatore non deve rispondere più a nessuno, e anche eventuali dimissioni volontarie devono essere approvate dal Parlamento, non certo dal partito, prassi questa molto lunga: in passato c' è chi ha aspettato anni, percependo nell' attesa lo stipendio pieno.

 

LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO

Nati contro tangentopoli scivolano su rimborsopoli. La parabola moralista grillina piega verso il basso e scatena una guerra dentro il movimento dagli esiti incerti. Il giuramento «onestà, onestà», scandito a gran voce ai funerali di Casaleggio, si è infranto contro i lauti assegni e le prebende erogate dallo Stato a chi entra nella casta della politica, anche da oppositore del sistema.

 

Così hanno capito che quello dei professionisti dell' anticasta è un mestiere redditizio e molto semplice: basta fingere di aver fatto un bonifico e il gioco è fatto. La maschera è caduta e il vetro della trasparenza è andato in frantumi. I grillini non solo sono come gli altri, sono peggio. Perché hanno l' arroganza di credersi i migliori.

MATTIA FELTRI

 

2 - RIMBORSOPOLLI

Mattia Feltri per “la Stampa”

 

Al momento in cui andiamo in stampa, dal fondo per le piccole imprese aperto dal Movimento Cinque Stelle manca oltre un milione di euro. Si usa una formula prudenziale perché ieri mattina mancavano 200 mila euro, dopo pranzo ne mancavano 500 mila, e poco prima di cena si era già, appunto, oltre il milione.

 

Funziona così: a fine mese i parlamentari grillini versano sul fondo una quota del loro stipendio e poi si fanno la foto con quegli assegni formato maxi come la loro virtù. Che poi 23 milioni li hanno raccolti, onore a loro. Però qualcuno (i nomi in cronaca) disponeva il bonifico dalla banca online, pubblicava la ricevuta, e subito dopo annullava il bonifico. Altri avevano escogitato un sistema più rapido: pubblicavano sempre la stessa ricevuta e cambiavano la data.

filippo roma delle iene becca andrea cecconi

 

Un po' come dare cinque euro a un senzatetto, scattare il selfie, metterlo su Facebook e poi riprendersi la banconota: roba da rubagalline. Vorremmo però risparmiarvi la solfa del puro che viene epurato, dell' onestà-tà-tà e tutte quelle scontatezze: soltanto un illuso (e ce ne sono molti, e Beppe Grillo è il più illuso di tutti) può pensare che un popolo probo e laborioso produca da decenni, e per coincidenza astrale, una classe dirigente viziosa.

filippo roma delle iene becca carlo martelli

 

L' aspetto straordinario è però un altro. Fra falsari della beneficenza, massoni inconfessati e inquilini a sbafo, sono più o meno una decina le persone in lista col primo partito italiano a cui, come primo atto parlamentare, toccherà autoeliminarsi. Sarà una legislatura da non perdere.

 

 

 

 

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