“I MAGISTRATI SONO PSICOLABILI, E QUELLI DONNE SONO INSTABILI” – NELLA NUOVA EDIZIONE DEL “MANUALE DI DIRITTO PRIVATO” DEL GIURISTA FRANCESCO GAZZONI CI SONO ALCUNI GIUDIZI UN PO’ TRANCHANT. DEL TIPO: “ENTRANO IN RUOLO IN BASE A UN MERO CONCORSO E APPARTENGONO IN MAGGIORANZA AL GENERE FEMMINILE CHE È IN EQUILIBRIO MOLTO INSTABILE NEI GIUDIZI DI MERITO IN MATERIA DI FAMIGLIA E FIGLI” – TRA ALCUNE BESTIALITÀ ANCHE VERITÀ ACCLARATE: “PROGREDISCONO NELLE FUNZIONI E NELLO STIPENDIO IN BASE ALL’ANZIANITÀ E NON AL MERITO, ONDE SONO PREMIATI ANCHE MAGISTRATI CHE SI SONO RESI COLPEVOLI DI CLAMOROSI ERRORI GIUDIZIARI”. L’ANM PROTESTA…
Estratto dell’articolo di L.MI. per "la Repubblica"
FRANCESCO GAZZONI - MANUALE DI DIRITTO PRIVATO
Un libro, il “Manuale di diritto privato” di Francesco Gazzoni, giurista ultraottantenne ed ex della Sapienza, da 48 ore sta scatenando una tempesta nella magistratura. Perché contiene giudizi e teorie “offensive e inaccettabili” per l’intera categoria. «Espressioni misogine e di stupido dileggio dell’ordine giudiziario» ha chiosato subito il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia.
Ne è scossa la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano che accetta di parlarne con Repubblica . «Esiste il principio costituzionale della libera manifestazione del pensiero, ma mi amareggia pensare che studenti universitari possano formarsi in maniera emotiva e non razionale».
Pesantissimi i giudizi sulle toghe disseminati lungo il volume, un testo giunto ormai alla ventunesima edizione e pubblicato da una casa editrice nota nel mondo giuridico, le Edizioni scientifiche italiane. […] ecco cosa consegna ai colleghi il segretario di Area Giovanni “Ciccio” Zaccaro: «Non mi preoccupano le opinioni di Gazzoni, […] autore di una sorta di Bignami. Temo sia il frutto dei tempi in cui si gareggia a chi la spara più grossa e alla fine a pagare sono le istituzioni […] » .
Frasi pesantissime. Come queste. I magistrati? «Entrano in ruolo in base a un mero concorso per laureati in giurisprudenza e appartengono in maggioranza al genere femminile che giudica non di rado in modo eccellente, ma è in equilibrio molto instabile nei giudizi di merito in materia di famiglia e figli».
La carriera delle toghe? «Progrediscono nelle funzioni e nello stipendio in base all’anzianità e non al merito, onde sono premiati anche magistrati che si sono resi colpevoli, per negligenza, di clamorosi errori giudiziari, come nel caso Tortora».
Forse hanno ragione Nordio e il governo Meloni che hanno imposto i test psico attitudinali a partire dal 2026? I magistrati «non di rado appartengono alla categoria degli “psicolabili”, come ha scritto un giudice non corporativo, che manifesta nelle sentenze quello squilibrio, “male oscuro tipico della funzione“. Male che giustifica il disegno di legge presentato dal senatore Francesco Cossiga, volto a introdurre la visita psichiatrica per i candidati al concorso in magistratura » .
La reazione di Cassano […] è di sdegno. «Innanzitutto l’allarme non dovrebbe essere solo dei magistrati, ma dell’intero mondo accademico, e più in generale dell’intera società.
Perché la prima regola basilare di qualsiasi insegnamento universitario è il rispetto della Costituzione e degli organi da essa previsti».
E ancora: «Siamo di fronte a una delegittimazione dell’intera magistratura, […]». E poi la critica pesantissima alle donne che sarebbero “instabili” quando giudicano su famiglia e figli. Qui Cassano è netta: «[…] L’affermazione sottintende l’idea che le donne non siano dotate del necessario raziocinio ed equilibrio per amministrare la giurisdizione soprattutto in materia di famiglia e minori».