luigi di maio beppe grillo giuseppe conte

DI MAIO SERVE LA VENDETTA! - RINNEGATO DA GRILLO E FREGATO DA CONTE (CHE PROPRIO LUIGINO AVEVA PESCATO ALL’UNIVERSITA’), L’EX CAPO POLITICO DEL M5S TIRA FUORI I MACIGNI DALLE SCARPE: “CONTE HA SNATURATO IL MOVIMENTO, CHE OGGI È UN PARTITO CHIUSO E VERTICISTICO. LO HA MODELLATO A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, UN'OPERAZIONE CHE GLI È STATA CONSENTITA SENZA CHE NESSUNO ALZASSE UN DITO. NESSUNO METTERÀ IN DISCUSSIONE LA SUA LEADERSHIP, SAREBBERO PATETICI A FARLO ORA, TROPPO COMODO. QUANTO A GRILLO, HA 300 MILA BUONI MOTIVI PER RESTARE IN SILENZIO - IL M5S DEVE METTERE A POSTO LA SUA POLITICA ESTERA: VINCONO I PARTITI CHE SOSTENGONO I CARDINI DELL'AGENDA DRAGHI”

Estratto dell’articolo di Niccolò Carratelli per “la Stampa”

conte grillo di maio

 

Luigi Di Maio era seduto lungo il fiume. Era lì che aspettava il primo, vero passo falso di Giuseppe Conte. «Sono stato in silenzio per tutta la campagna elettorale. Mi ha meravigliato che Conte e Renzi mi abbiano nominato spesso nelle loro interviste ai quotidiani e alle tv […] Anche per questo adesso mi sento in dovere di dire qualcosa».

 

Di Maio parla dall'aeroporto di Bruxelles, è in partenza per Washington, dove ha in programma incontri al Pentagono e al Dipartimento di Stato, nella sua veste di rappresentante Ue per il Golfo. Ma in questa intervista parla soprattutto da ex capo politico del Movimento 5 stelle […]

 

LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE

Dal 2013, da quando Beppe Grillo vi ha portati in Parlamento, per i 5 stelle è il risultato peggiore…

«È una performance da elezioni amministrative, non da elezioni di respiro nazionale. Anzi, penso che, di recente, persino alle Amministrative il M5s sia andato meglio. Questa volta perde addirittura il primato al Sud e in regioni come la Campania e la Sicilia, in città come Napoli. Il Pd è stato più bravo a interpretare la difesa dei diritti sociali, su cui noi eravamo un riferimento per le persone. Chi ha perso il reddito di cittadinanza ha capito di averlo perso anche perché i 5 stelle hanno fatto cadere il governo Draghi. Conte ha compiuto il capolavoro di far tornare il bipolarismo».

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Qual è la sua principale responsabilità?

«Aver snaturato il Movimento, che oggi è un partito ancora più chiuso e verticistico del passato. Un tempo era più plurale, c'erano più "anime" diverse. Conte lo ha modellato a sua immagine e somiglianza, ha fatto un'operazione legittima, che gli è stata consentita senza che nessuno alzasse un dito. Per questo credo che, nonostante questo risultato negativo, dentro al Movimento non cambierà niente».

 

Nessuno metterà in discussione la leadership di Conte?

«Sarebbero patetici a farlo ora, troppo comodo. Non ho mai sopportato chi sta nell'ombra nei momenti buoni ed esce fuori solo quando non può ricavare più vantaggi. Quanto a Grillo, ha 300 mila buoni motivi per restare in silenzio».

BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - LUIGI DI MAIO - BY MACONDO

 

Traduco: pagato come consulente della comunicazione per tenerlo buono. Però si è fatto sentire per blindare il limite dei due mandati, che secondo molti sarebbe tra le ragioni delle liste elettorali deboli e del crollo nelle urne...

«La debolezza delle liste esiste da 15 anni. Eravamo tutti dei signor nessuno. Dai primi sindaci eletti nel 2012 fino al risultato del 33%. È sempre stato un voto di opinione, mai un voto di preferenza. E sicuramente questo ha sempre inciso sui risultati delle amministrative, a parte alcune eccezioni. In ogni caso, seguo divertito il dibattito sul doppio mandato. Vuoi vedere che la soluzione proposta dal movimento per risolvere la sua crisi, è la politica di professione?» .

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio

 

Conte saprà adattarsi al ridimensionamento politico del Movimento, reso evidente da questo voto europeo?

«Non lo so, ma ho sempre pensato che dalle elezioni si possano ricavare lezioni importanti. Bisogna comprendere e rispettare i segnali che arrivano dai cittadini. Io l'ho fatto, anche quando mi hanno mandato a casa. Credo che il M5s possa contribuire alla costruzione di un'alleanza strutturale nel centrosinistra […]».

 

Quali sono queste lezioni e questi segnali?

«[…] il Movimento deve mettere a posto la sua politica estera: si dice che non serva a prendere voti, ma poi ti presenta il conto in Europa, relegandoti nei non iscritti, dove non si incide in nessuna maniera. Abbiamo visto che non porta grandi consensi suggerire di abbandonare l'Ucraina al proprio destino, interrompendo l'invio di armi. Come non li porta mettere in discussione la nostra alleanza con gli Stati Uniti o il ruolo che svolge la Nato. Cosa che Giorgia Meloni ha capito benissimo, riposizionando Fratelli d'Italia».

Di Maio grillo conte

 

Quindi, i 5 stelle hanno sbagliato a puntare tutto sul pacifismo?

«Se i cittadini percepiscono che le tue proposte non sono fattibili o realistiche, non ti votano. […] vincono i partiti che hanno sostenuto e sostengono i cardini dell'agenda Draghi, a partire dall'Ucraina, che sostengono Israele, supportando la soluzione a due stati, e che hanno preso una ferma posizione sulla Nato e sull'europeismo.

 

Fratelli d'Italia e Pd in questa tornata elettorale hanno ottenuto circa il 50% quasi dei consensi. Perdono, invece, i partiti che hanno buttato giù Draghi e perdono i due leader di centro che, incapaci di trovare un accordo, si sono cannibalizzati a vicenda».

 

[…] «[…] in politica i voti non si sommano. Si fa presto a dire che, tutti insieme, i partiti di opposizione sono davanti al centrodestra, ma la sfida è costruire una proposta organica e credibile». […]

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…