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SANZIONI E CAZZONI - AL G7 TEDESCO, OBAMA SPINGE GLI ALLEATI EUROPEI CONTRO PUTIN: SANZIONI PIÙ DURE ALLA RUSSIA - MA L’ITALIA VIENE PENALIZZATA PIÙ DI ALTRI PAESI DA QUESTO ASSEDIO AL CREMLINO

renzi e obama fotografati da filippo sensirenzi e obama fotografati da filippo sensi

M. Ga. per il “Corriere della Sera”

 

Prima dell’inizio del G7 tedesco, Barack Obama beve birra, mangia pretzel e salsicce bianche, scherza coi suonatori di corno alpino durante la festa popolare nel villaggio di Krün. Ma quando sale sul palco parla subito del conflitto in Ucraina e della necessità di non dare tregua all’aggressore russo.

 

La padrona di casa, la cancelliera Angela Merkel, avrebbe molto da discutere con la Casa Bianca: dallo spionaggio Nsa in Germania alla crisi greca sulla quale Berlino e Washington hanno vedute non proprio coincidenti. Ma alla fine del bilaterale che precede il G7 anche la leader tedesca punta sulla crisi nell’Est europeo: «Sull’Ucraina mi aspetto che il vertice produca un segnale di unità».

obama e merkelobama e merkel

 

Dopo gli Usa e la Germania, la Ue: il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, afferma che, con Mosca tornata ad appoggiare massicciamente i ribelli, l’unica revisione possibile delle sanzioni contro la Russia (scadranno tra un mese e verranno rinnovate) è un loro inasprimento.

 

obama arriva al g7 in germaniaobama arriva al g7 in germania

Al summit in corso nel castello di Elmau, in Baviera, i leader di Usa, Germania, Giappone, Italia, Gran Bretagna, Francia e Canada discutono anche di molto altro: la crisi greca che rischia di mettere in difficoltà l’euro, la disoccupazione e le diseguaglianze economiche estreme che in diversi Paesi stanno diventando una vera emergenza sociale e politica, i trattati di libero scambio che gli Usa stanno negoziando con l’Europa e i Paesi del Pacifico, i tentativi di impostare un accordo per limitare i gas serra prima del vertice Onu sull’ambiente di Parigi.

obama arriva al g7 in germania obama arriva al g7 in germania

 

E poi la minaccia ormai planetaria del terrorismo, dall’Isis a Boko Haram passando per Al Qaeda. Con rischi di infiltrazione anche tra le migliaia di migranti clandestini che attraversano il Mediterraneo, nella speranza di una vita migliore in Europa. Un’emergenza con epicentro in Libia sulla quale il premier italiano Matteo Renzi sta tentando di lanciare una vera offensiva diplomatica, anche se le risposte dell’Europa fin qui sono state poco incisive, mentre la questione stenta a trovare spazio nell’agenda del vertice bavarese.

g7 in germaniag7 in germania

 

Ma alla fine la Russia prende il sopravvento su tutto, non solo perché per molti anni Putin è stato un commensale dei leader del G8, ma anche perché invasioni e conflitti nel cuore d’Europa e le gravi violazioni delle leggi internazionali da parte di una superpotenza nucleare vengono percepite come una minaccia alla stabilità di portata potenzialmente planetaria. Il leader russo va avanti con la sua strategia nonostante le pesanti sanzioni economiche.

 

g7 in germania   obama e merkelg7 in germania obama e merkel

Barack Obama è molto preoccupato, ma è anche deciso a non cambiare rotta: non vuole fornire armi all’Ucraina, convinto che questo, come ha ripetuto ieri il portavoce della Casa Bianca, innescherebbe soltanto un’«escalation» del conflitto. Non resta, quindi, che cercare di incalzare sempre di più Mosca sul piano economico. Ma per far questo ci vuole la compattezza dell’Occidente. Bisogna convincere chi, in Europa, sperava che quella delle sanzioni fosse solo una breve parentesi.

 

 

 

Alla Casa Bianca si rendono conto che ci sono Paesi più penalizzati di altri dall’attuazione delle sanzioni perché avevano scambi commerciali intensi e un’elevata dipendenza energetica da Mosca. L’Italia è uno di questi. Ma la posta in gioco va molto al di là dell’economia, dicono i collaboratori di Obama. E il vicecapo del suo Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Ben Rhodes, sottolinea che è necessario «mantenere elevata la pressione delle sanzioni per togliere a Putin l’illusione di poter creare fratture nel fronte transatlantico».

 

 

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Quanto alla dubbia efficacia di questo strumento, Rhodes sostiene che, quantomeno, le sanzioni sono un deterrente contro ulteriori aggressioni. A Elmau, prima del pranzo finale, si discuterà anche di Iraq col primo ministro Al-Abadi, alle prese con l’offensiva Isis, ma al quale i Sette daranno il loro appoggio, riconoscendo la validità dei suoi sforzi di creare un governo e forze armate a base multietnica .

 

 

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