marco sarracino

IL PD SCEGLIE IL METODO MOGGI – SCENE DA RIDERE AL CONGRESSO DI NAPOLI: IL SEGRETARIO MARCO SARRACINO, DEPUTATO DEM, VIENE BLOCCATO IN UNA STANZA AL FREDDO E SENZA LUCE PER UNA VENTINA DI MINUTI - IL PARLAMENTARE, CHE HA FATTO LA FINE DELL’ARBITRO PAPARESTA AI TEMPI DI CALCIOPOLI: “FATTO GRAVISSIMO, HO CHIESTO AL PARTITO DI INTERVENIRE”. E LA SEGRETARIA DEL CIRCOLO ANNUNCIA QUERELA

Elisa Calessi per “Libero quotidiano”

 

marco sarracino

Scena da un congresso del Pd: lasciati al freddo e al buio dopo una lite tra militanti dello stesso partito, sfiorata in rissa. È quello che è successo a Marco Sarracino, deputato del Pd, segretario provinciale uscente di Napoli e coordinatore organizzativo della mozione Schlein e a Lorenzo Fattori, garante del congresso.

 

È accaduto, alcuni giorni fa, durante le votazioni degli iscritti per il congresso dem a Gragnano, paese della provincia di Napoli celebre per la produzione di pasta. Ma a farla da protagonista non è stata una spaghettata. Piuttosto, il freddo, il buio e le urla. Tutto si svolge una sera di alcuni giorni fa. La riunione è convocata per consentire agli iscritti di votare una delle quattro mozioni che si sfidano per segreteria del Pd. Siccome a Gragnano non c’è il circolo, si decide di riunirsi in un immobile messo a disposizione dal padre del consigliere comunale di Gragnano, Antonio Marinaro.

 

Non appena si comincia, la segretaria del Pd del paese, Silvana Somma, si scaglia contro Sarracino per una vecchia vicenda: la mancata concessione del simbolo alle amministrative del 2021, motivata dal sospetto che nelle liste a sostegno del candidato di centrosinistra fossero presenti alcuni esponenti di centrodestra. Si litiga, poi, sul tesseramento.

 

marco sarracino

Pare si siano iscritte persone che si erano candidate lo scorso anno con l'attuale sindaco di centrodestra. Si contesta, poi, la “comparsa” di 30 nuovi iscritti ai Giovani democratici «nonostante il circolo Gd a Gragnano non esista dal 2016». I toni si alzano, gli animi si surriscaldano. I responsabili del Pd locale se ne vanno, chiudono la porta e staccano la luce. Peccato che all’interno della stanza si trovino ancora Sarracino e il garante, Lorenzo Fattori, di Articolo 1. Dettaglio che gli “usceri” non ignorano.

 

marco sarracino

«A un certo punto abbiamo capito che non ci avrebbero fatto celebrare il congresso», ha raccontato Fattori al Corriere del Mezzogiorno, «perché hanno staccato la corrente, siamo rimasti al buio e senza neanche la stufetta che ci riscaldava. E hanno bloccato l’ingresso. Insomma non si poteva né uscire né entrare». I due restano lì per circa un’ora. Fattori segnala il tutto al presidente della commissione provinciale Gino Gimmino che prova a sedare la lite e comunque invita a spostare il voto in un’altra sede.

 

Liberati i due, si decide di andare nel chiostro di Sant’Agostino, un locale del Comune messo a disposizione della parrocchia. Scelta contestata, oggi, da Annarita Patriarca, deputata di Forza Italia alla Camera. «È assolutamente inaccettabile che le votazioni per il congresso del Pd si siano tenute nei locali della parrocchia di Gragnano, per giunta alla presenza del segretario provinciale, on. Marco Sarracino».

 

Gli esponenti della mozione Bonaccini, per protesta, non partecipano al voto. Risultato: 42 voti per Schlein, 2 per Cuperlo, zero per Bonaccini e De Micheli. 

Marco Sarracino

 

MARCO SARRACINO

(...)

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO