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IL RENZISMO SI È FERMATO AL GRA - MAGLIE: ELIMINARE IL LAZIO, TRASFORMARE ROMA IN UNA REGIONE, E COSTRINGERE ZINGARETTI A CANDIDARSI, PER NON PERDERE LA FACCIA NELLA CAPITALE? INTANTO AI POVERI ELETTORI ROMANI IL PD PROPINA BEN 9 PREFETTI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATIONORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION

 

Una bella riforma costituzionale per  fare di Roma  una regione,  struttura più grande e potente di Roma capitale, più stile District of  Columbia che Parigi , separata dal resto del territorio laziale che andrebbe diviso tra Umbria e Campania, ma anche una riforma così complicata da obbligare al rinvio del voto lasciando la città ai prefetti, e abbastanza importante da convincere il ritroso Nicola Zingaretti a candidarsi, nella speranza che la sua buona stampa e la sua relativa buona fama, capo di gabinetto rinviato a giudizio a parte, portino elettori.

 

Idee brillanti per evitare il voto a Roma in primavera cercansi e ancora non si trovano, ma questa potrebbe consentire di non metterci e rimetterci la faccia al premier per un po’. Perciò, il riciclo allargato della vecchia proposta di Morassut e Zanda torna in buona posizione.

NICOLA ZINGARETTI NICOLA ZINGARETTI

 

 Non che il Pd, caro Dago, non sia in crisi mistica e in dissoluzione un po’ ovunque, non che  al sud non sia mai arrivato il renzismo e a nord non resista la Ditta, ma Roma è la vera spina nel cuore perfino nei tristi giorni di De Luca. PittiBullo non ama Roma, a differenza di Boschi e compagnia che ormai fanno i mondanoni ovunque. Non la ama, non la conosce, non parla con nessuno perché non si fida di nessuno, a parte il solito Orfini, assai declassato dopo il MarinoGate.

 

maria elena boschi ignazio marino maria elena boschi ignazio marino

E a Roma buone idee alternative non circolano, al contrario, si pensa concretamente di non presentare neanche una lista col simbolo del Pd, nel caso che il voto sia inevitabile,in modo che il premier, a fronte di probabile e umiliante sconfitta, possa argomentare che il partito non c’era direttamente e non rimetterci la faccia. Faccia che starebbe pure rimuginando di metterci, magari con Madonna Boschi lanciata come sindachessa de Roma, ma il rischio è veramente alto, del genere flaianesco sempre incombente a Roma per i provinciali, di un bel “a marzia’ scansate”.

 

La zarina in realtà dal ventre molle e accogliente di Parlamento e Palazzo Chigi non ha mai schiodato, e anche i talk show in tv l’hanno vista comparire e brillare di meno.

 

GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO GOFFREDO BETTINI IGNAZIO MARINO

Meanwhile at the ranch, nel frattempo nelle ridotte romane, ci sarebbe il solito Goffredo Bettini , gran cortigiano e burattinaio dell’era Veltroni, che, non pago né domo dall’incombere di mafia capitale, non convinto al ritiro dalla pesante responsabilità di aver inventato e imposto Ignazio Marino, cerca di convincere Arfio Marchini mettendoci sopra il cappello.

 

Marchini è il perfetto caso di “tutti lo vonno”, visto che anche il Cav continua a far sapere che lo desidera come candidato anche trasversale, e ci si agita intorno un bel pezzo di partito della nazione o aspirante tale con i partiti che furono in franchising, ma siamo sicuri che il detto romano “tutti lo vonno” non si completi con “nessuno se lo pija”? Il dilemma è tutto là, nell’elettore dimenticato, ignorato anche dal 5stelle che si esercita in sondaggi inutili on line.

alfio marchini e eleonora tabacchiera (4)alfio marchini e eleonora tabacchiera (4)

 

Se passasse l’idea della gran riforma, all’elettore dimenticato e temuto si propinerebbero ben 9 Prefetti che in parte già governano la città. Il primo è Gabrielli, che è anche Commissario per il Giubileo, poi il Prefetto Vulpiani ad Ostia che ha sostituito il presidente del Municipio Pd, sciolto per mafia come se fosse una città invece di un quartiere. (Ha protestato qualcuno? Naturalmente no).

 

TRONCA RENZITRONCA RENZI

E’ arrivato il Prefetto Tronca dall’Expo di Milano e incombono altri 6 sub commissari che Renzi si vuole scegliere anche se non potrebbe, e che governerebbero su Roma  non solo fino alle prossime elezioni.  Sono rimasti a dire il vero in piedi i municipi con le sole funzioni ordinarie, ma  i Municipi senza Consiglio comunale non servono, se non come contenitori elettorali, ultima speranza per Renzi ed il PD, che tenterà di farne uso come già  in passato per le primarie di partito che incoronarono PittiBullo.

 

 

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