matteo salvini borgonzoni emilia

NESSUNO SI SALVINI DA SOLO - “RIFAREI TUTTO”. E PUNTA SUL CAMPIDOGLIO – MA DALLA PANCIA DEL CARROCCIO ARRIVANO LE PRIME BORDATE: “HA SBAGLIATO A PUNTARE SULLA BORGONZONI. DECIDE SEMPRE TUTTO DA SOLO" - IL LEADER DELLA LEGA CERCA LA RIVINCITA PER TERREMOTARE GOVERNO E MAGGIORANZA E PUNTA SUI GRILLINI IN CERCA D’AUTORE (E DI RICANDIDATURA): “NE ABBIAMO ATTENZIONATI UNA VENTINA” – I PROSSIMI OBIETTIVI? ROMA, MA ANCHE MILANO

Mario Ajello per il Messaggero

 

salvini al citofono meme by osho

Ha fatto paura ai moderati. Ha rianimato i comunisti. E non lo dà a vedere ma è un leone ferito Matteo Salvini nel day after. Non evoca più la spallata al governo - «Lasciamo Conte chiuso nel suo Palazzo, rinserrato nella sua rabbia e nel suo rancore e vive male e ce l'ha con me, gli consiglio la camomilla» - per decidere invece di buttarsi anima e cuore in quella che ora vede come la nuova madre di tutte le battaglie. La decisione è presa e dopo la ferita emiliana la zampata va data su Roma (e su Milano).

MATTEO SALVINI RIDENS

 

Prima ancora che nella Toscana, dove l'effetto Emilia-Romagna potrebbe rivelarsi negativissimo: una sconfitta qui, una sconfitta lì, nelle regioni ex rosse che si sono rivelate più difficili da maneggiare di quanto il capo leghista pensasse. Oltretutto, la lezione di ieri rende più complicato per lui proporre per maggio in Toscana una candidatura ultra-identitaria del Carroccio, sullo stampo di quella della Borgonzoni, e se davvero aveva pensato alla sua fedelissima Susanna Ceccardi dovrà ripensarci, anche perché gli alleati - sull'onda del tonfo emiliano - sono decisi a farsi sentire.

 

IL RISCATTO

Insomma, Salvini vuole riscattarsi subito con Roma. «Il prossimo obiettivo importante è la Capitale, ma anche Milano. Si vota tra un anno e mezzo, ma ci stiamo preparando bene. Già chiediamo idee e lavoriamo al programma e alla squadra. Presto definiremo tutto». L'ansia da rivincita deve approdare al boccone più prelibato, quello della Capitale, anche se prima ci saranno diverse tornate elettorali importanti. Ma con chi e come conquistare il Campidoglio?

salvini morisi

 

È un po' che Salvini ci pensa e ci ripensa, ma ancora il progetto non c'è neppure colui e colei che lo dovranno interpretare. Lui sfoglia gli albi professionali di Roma, si cerca in condivisione con la Meloni ma separatamente una figura capace di allargare il campo e senza targa di partito e la ricerca, dopo l'Emilia, si farà più serrata.

 

E c'è chi, nella Lega, pensa che un nome spendibile e gradito anche a Fratelli d'Italia potrebbe essere l'ex senatore Andrea Augello, solide origini di destra ma apprezzato anche extra moenia e conosciuto Roma. Si può fare? Quanto a Milano - dice pubblicamente il leader leghista in conferenza stampa post voto nell'albergone bolognese dove si doveva festeggiare e invece no - a febbraio faremo una grande giornata d'ascolto invitando imprese, categorie professionali e tanti pezzi di società che non ne possono più di uno Stato di tasse e manette».

matteo salvini con il vicesindaco di biella giacomo moscarola

 

Comunque, ora non può dire più «citofono a Palazzo Chigi» per mandarli via. Può soltanto sperare, e ha detto ai suoi in Senato di lavorarci sodo, che i 5 stelle rimasti senza partito, azzerato nel voto sia a Nord sia a Sud, vadano verso la Lega nella speranza di essere ricandidati e intanto facciano cadere il governo. «Matteo ne abbiamo attenzionati una ventina», gli dicono i suoi. Chissà se è vero. Ma la via principale, per il capo del Carroccio, non è più quella della spallata elettorale ma nella trama parlamentare. Anche perché, per fare due esempi, se in primavera si vince in Puglia con Raffaele Fitto, il timbro sarà più quello della Meloni che suo. Idem in Campania, dove Stefano Caldoro può farcela ma l'insegna e quella di Forza Italia e non della Lega. Problemi. Il tracollo degli azzurri in Emilia, agli occhi di Salvini, è stato insieme ai voti grillini tornati a sinistra, una delle cause della sconfitta. «Mi aspetto una Forza Italia più tonica», osserva Matteo.

salvini al citofono meme 2

 

Ma gli altri, nei partiti alleati, si aspettano da lui «maggiore condivisione» in tutte le scelte. E perfino dentro la Lega, stando ben attenti a non farsi sentire, mentre in FI e in FdI non hanno di questi problemi, dietro le spalle del capo supremo è tutto un bisbigliare: «Ha sbagliato a puntare sulla Borgonzoni. Decide sempre tutto da solo».

 

L'AMMISSIONE

salvini

Di sicuro ha sbagliato Salvini nello show del Pilastro e in quello di Bibbiano. Ma lui non è di questo avviso. «Rifarei tutto: il citofono, il radiotelefono, il grammofono». Non è tipo da autocritica Matteo. Ma una cosa la ammette: «Da solo non si va da nessuna parte». Si dice pronto a discutere con Meloni e Berlusconi di candidatura anche nella Toscana e nelle Marche, dove gli aspiranti dovevano essere suoi. E se in primavera vince in gran parte delle regioni - sul Veneto e sulla Liguria si dice quasi sicuro, e bisogna vedere in Toscana, Puglia, Campania eccetera - allora tornerà a chiedere sfratto di Conte e elezioni.

 

Il rischio logoramento della propria figura di leader, per effetto della mancata spallata emiliano-romagnola e della fine o della pausa del suo magic touch, non può non vederlo Salvini. Che un po' si sente vittima delle Sardine - «Sono anti-democratiche, in certi posti mi hanno impedito di parlare» - e un po' si è già rimesso in pista. Un festa nel modenese per salutare gli elettori emiliani venerdì, un salto in Calabria e poi su e giù per l'Italia. Il solito spartito.

salviniBIBBIANO SARDINE VS SALVINI

 

Ultimi Dagoreport

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)