MARINA E PIERSILVIO L’HANNO SCARICATA MA LICIA NON SI DÀ PER VINTA. L’ULTIMA MOSSA CHE STA ESCOGITANDO È QUELLA DI FARSI ELEGGERE CAPOGRUPPO A PALAZZO MADAMA, METTERE A CAPOGRUPPO DELLA CAMERA IL FIDATO GIORGIO MULÈ AL POSTO DEL TAJANEO PAOLO BARELLI, E CONVINCERE IL SUO SUDDITO BERLUSCONI A RECARSI SENZA ALLEATI AL QUIRINALE PER LE CONSULTAZIONI, COSÌ VA DA SOLO AFFIANCATO DAI CAPOGRUPPO DI CAMERA E SENATO - AL COSPETTO DI MATTARELLA, SILVIO CHIEDERÀ SE C’È UN VETO SU RONZULLI MINISTRO. SE LA MUMMIA SICULA ACCENDE IL SEMAFORO VERDE, GIORGIA MELONI LO PRENDE IN QUEL POSTO - MA LA DUCETTA NON ARRETRA DI UN CENTIMETRO. FINO A MINACCIARE, SE NON TROVANO UN ACCORDO, UNA VOLTA RICEVUTO UN INCARICO ESPLORATIVO DA MATTARELLA, DI FARE UN GOVERNO CON I SUOI DI FRATELLI D’ITALIA E 5/6 TECNICI DI ALTO PROFILO NEI MINISTERI CHIAVE E DI PRESENTARLO AL VOTO PARLAMENTARE. SE NON OTTIENE LA FIDUCIA, SI RITORNA AL VOTO E LA MELONI FA CAPPOTTO...
DAGOREPORT
licia ronzulli silvio berlusconi
Marina e Piersilvio l’hanno scaricata ma Licia Ronzulli non si dà per vinta. L’ultima mossa dell’ex caposala del Gualazzi di Milano che sta escogitando è quella di farsi eleggere capogruppo a Palazzo Madama, mettere a capogruppo della Camera il fidato Giorgio Mulè al posto del tajaneo Paolo Barelli, convincere il suo suddito Berlusconi a recarsi senza alleati al Quirinale per le consultazioni, così va da solo scortato dai capogruppo di Camera e Senato.
MARINA E PIERSILVIO BERLUSCONI
A quel punto, al cospetto di Mattarella – è il capo dello Stato a nominare i ministri su proposta del premier – Berlusconi chiederà se c’è un veto su Ronzulli ministro. Se la Mummia Sicula accende il semaforo verde, si ricomincia da capo e la Meloni il suo veto se lo mette in quel posto.
Tra i fans di Licia alla Camera ci sono Giorgio Mulè, Alessandro Cattaneo (candidato a un posto di ministro), Andrea Orsini (colui che scrive le interviste rilasciate da Berlusconi), Vincenzo Mangialavori, Alessandro Sorte (l’esperto del rosatellum che ha compilato le liste elettorali che hanno fatto strage delle “ragazze” di Silvio, dalla Giammanco a Calabria, dalla Savino alla Prestigiacomo, compreso il tesoriere del partito Alfredo Messina).
In queste ore Gianni Letta, richiamato in servizio, e La Russa stanno trattando con il Banana per ricomporre la frattura. Anche perché la Ducetta non arretra di un centimetro.
Fino a minacciare, se non trovano un accordo, una volta ricevuto un incarico esplorativo da Mattarella, di fare un governo con i suoi di Fratelli d’Italia e 5/6 tecnici di alto profilo nei ministeri chiave (Economia, Viminale, Esteri, Difesa, Infrastrutture, Giustizia) e di presentarlo al voto parlamentare. Chi ci sta, ci sta. Se non ottiene la fiducia? Semplice: si ritorna al voto e la Meloni fa cappotto…
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