vincenzo de luca elly schlein giuseppe conte

“SCHLEIN HA RAGIONE, SERVE UNIRSI. IL M5S OGGI È UN ALLEATO AFFIDABILE” – VINCENZO DE LUCA, DOPO AVER PASSATO ANNI A INSULTARE I GRILLINI, HA CAPITO CHE L’UNICA ALTERNATIVA PER BATTERE GIORGIA MELONI È UN’ALLEANZA CON CONTE: “GIUSTO INSISTERE IN MANIERA OSSESSIVA PER COSTRUIRE UNA COALIZIONE. L'ALTERNATIVA UMILIANTE È DICHIARARE DI NON ESSERE IN GRADO DI PROPORRE UNA CREDIBILE SVOLTA POLITICA” – “SUL TERZO MANDATO NON DEVO CHIEDERE PERMESSO, ORLANDO È GIÀ AL SESTO...”

Estratto dell’articolo di Francesca Schianchi per “La Stampa”

 

VINCENZO DE LUCA

«Lo sa che “campo largo” è un’espressione bizzarra, che segnala la nostra lontananza anche linguistica dalle persone normali? Loro parlano di coalizione, di alleanza politica, o se vuole di centrosinistra».

 

Va bene, presidente De Luca, allora gliela chiedo così: questo tentativo di alleanza di centrosinistra è fallito prima ancora di nascere?

«Evitiamo di perderci nella piccola cronaca politica, e rimaniamo alla questione fondamentale: per superare questo governo occorre proporre all’Italia una coalizione credibile e un programma che parli alla maggioranza degli italiani. A questo problema, tutti sono chiamati a dare una risposta».

 

La risposta di Conte è: mai con Renzi. Sbaglia?

GIUSEPPE CONTE E ELLY SCHLEIN

«Non credo che servano i veti. Ma serve certamente la coerenza politica, che è quello che si deve pretendere da tutti guardando al futuro e ai problemi di sostanza. Siamo in una fase politica di grande fibrillazione».

 

[…]  Poi si concluderà questa fase e ci sarà la serenità necessaria per ritrovare il filo del dialogo».

 

Sicuro che sia possibile?

«L’alternativa sarebbe quella, francamente umiliante, di dichiarare di fronte al popolo italiano di non essere in grado di proporre una credibile svolta politica. Qualcuno se la sente di fare questa scelta?».

 

Andando divisi si compromette il risultato in Liguria, Umbria ed Emilia-Romagna?

«Non credo sia in discussione il risultato emiliano, al di là delle alleanze. Ma nelle altre regioni si possono aprire problemi».

 

vincenzo de luca prova a entrare a palazzo chigi - 2

Elly Schlein derubrica le lamentele di Conte contro Renzi a «polemiche» in cui non vuole entrare. E questo irrita Conte. Consiglierebbe alla sua segretaria un atteggiamento diverso?

«Credo che Schlein abbia assunto la sola posizione ragionevole possibile. Oggi anche chi critica l’azione del governo, ci pone alla fine la solita domanda: ma l’alternativa che proponete qual è?».

 

Quindi ha ragione a essere «testardamente unitaria»?

«È giusto insistere in maniera ossessiva sulla necessità di costruire una coalizione, sui punti di programma su cui si registrano convergenze. Poi, dopo questi mesi, occorrerà avviare con pazienza, e il coinvolgimento di forze intellettuali e competenze esterne ai partiti, il lavoro di messa a punto di un programma di governo credibile».

 

VINCENZO DE LUCA GIORGIA MELONI - BAGNOLI NAPOLI

Presidente, lei è stato uno dei più accaniti fustigatori dei Cinque stelle. Ora il Movimento a guida Conte è un alleato affidabile?

«I Cinque stelle hanno conosciuto una fase iniziale di rottura, di messa in discussione della politica di casta, con parole d’ordine a volte improbabili, con eccessi di toni, con irriverenza…».

 

Diciamo che lei ha risposto per le rime…

«Qualche volta ho risposto con ironia… Ma insomma hanno raccolto un’esigenza di innovazione radicale rispetto al trasformismo politico. Poi c’è stata l’esperienza di governo. Oggi guardo con rispetto al problema di costruire un’organizzazione solida, e di promuovere un radicamento nei territori, anche con la messa in discussione dei due mandati. È un lavoro difficile».

VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI

 

Che li rende alleati affidabili?

«Credo che, fatti i chiarimenti programmatici necessari, i Cinque stelle siano del tutto affidabili. Quello che credo sia inaccettabile per Conte è la definizione già chiusa di ruoli futuri. Da questo punto di vista è necessario avere, anche da parte del Pd, equilibrio e generosità».

 

[…]

 

Lei qualche tempo fa parlava del Pd come «un’aggregazione di tribù». È ancora così?

«Rimangono aperti i problemi della vita interna, del peso condizionante delle logiche correntizie che diventano, alla fine, l’unico canale di formazione dei gruppi dirigenti, al di là di merito e competenze, e riproducono una distanza intollerabile tra funzioni dirigenti ricoperte e sacrificio e militanza nei territori».

 

[…]

 

VINCENZO DE LUCA

[…] Presidente, non è che siete ancora in freddo per la vicenda del terzo mandato?

«Le chiacchiere di anni sul terzo mandato sono insopportabili. La norma nazionale non è autoapplicativa e le regioni possono decidere in autonomia. In Liguria il Pd candida, e giustamente, un dirigente al sesto mandato, compresi tre incarichi ministeriali».

 

Sa cosa intendo: terza candidatura di fila alla presidenza della Regione. Spera ancora di ottenere la possibilità di ripresentarsi nel 2025?

«Sarebbe ora di farla finita con le stupidaggini della politica politicante. Quanto alla Campania, per quello che c’è da fare, non devo chiedere il permesso a nessuno. Vedo che c’è anche chi si entusiasma di fronte alla prospettiva di regalarla al centrodestra… Non ho tempo da perdere con le anime morte, o con chi non sa neanche come si arriva a Napoli».

 

VINCENZO DE LUCA MANIFESTAZIONE A ROMA

Mi tolga una curiosità: dopo il famoso video con Giorgia Meloni, «piacere sono la str…», avete fatto pace?

«È stato un anno difficile, abbiamo avuto col governo momenti di discussione e anche di tensione. Ma questa fase si è conclusa alla fine in un clima di rispetto reciproco e di collaborazione».

ELLY SCHLEIN CONTEIL CAMPO LARGO VISTO DA ALTANvincenzo de luca prova a entrare a palazzo chigi - 1VINCENZO DE LUCA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…