prodi trump

“SE MANTIENE LE PROMESSE, FINISCE MALE” – PRODI INFILZA TRUMP: “È LA PRIMA VOLTA CHE MI AUGURO CHE UN POLITICO NON DICA LA VERITÀ PERCHÉ SE FA LE COSE CHE HA DETTO VA A FINIR MALE" - LA GUERRA IN UCRAINA: “BISOGNA VEDERE QUELLO CHE DICE ELON MUSK. IL CONFLITTO FINIRÀ SOLO QUANDO CI SARÀ UN ACCORDO TRA CINA E STATI UNITI” – LA QUESTIONE DEI DAZI E L’IMPOSTA DOGANALE SUL MESSICO: “MI SEMBRA AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE VISTO CHE…”

Gianluca Modolo per repubblica.it - Estratti

 

romano prodi a otto e mezzo

«È la prima volta che mi auguro che un politico non dica la verità», perché «se fa le cose che ha detto va a finir male…».

 

Nelle sale dell’Università di Pechino, Romano Prodi commenta così la vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi.

 

«Poi - aggiunge - la vita è diversa da quello che si pensa, ma arrivare ad esempio ad una imposta doganale sul Messico mi sembra al di là del bene e del male visto che sono tutte industrie americane».

 

Il voto negli Usa, la questione dazi, il conflitto in Ucraina.

 

L’ex presidente del Consiglio, qui come primo titolare della neonata Cattedra Agnelli sulla cultura italiana («Per me è stata una sorpresa, davvero. Mi ha fatto molto piacere. È un bel rapporto culturale») ragiona sui temi di politica internazionale e sulle relazioni Italia-Cina.

Trump e Putin

 

Sulla guerra in Ucraina, argomento toccato anche da Sergio Mattarella nella sua lectio magistralis, Prodi sorridendo afferma che «bisogna vedere quello che dice Elon Musk». È convinto che il conflitto finirà solamente quando ci sarà «un accordo tra Cina e Stati Uniti. È un mondo diverso a quello che pensavamo solo qualche anno fa».

 

 

ROMANO PRODI OSPITE DI SCUOLA DI POLITICHE

Il professore tocca anche la questione dei dazi sull’automotive cinese. «Queste cose si trattano, però l’Unione europea ci va divisa, questo è il vero problema. Non conosco gli aspetti particolari della posizione dell’Italia». In mattinata era stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad affermare che si sono fatti «passi avanti». «Ritengo che», osserva Prodi, «come era sbagliata la globalizzazione senza nessuna regola, questa chiusura è nefasta».

 

Elogi dall’ex premier a Mattarella proprio sul fatto che il presidente «ha fatto bene a sottolineare lo squilibrio della bilancia commerciale» nelle relazioni Italia-Cina nel suo incontro con Xi Jinping. 

donald trump xi jinping

 

(...)

trump xi jinping

ROMANO PRODI OSPITE DI SCUOLA DI POLITICHE

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI