Marco Giusti per Dagospia
Ricordate gli anni allegri dei Panama Papers? È lo scandalo che rivelò i nomi di una marea di vip e miliardari che portavano i soldi nelle società fittizie, veri e propri gusci vuoti, con l'idea di non pagare le tasse? C'erano anche un centinaio di italiani, tipo Barbara D'Urso, Valentino, Luca di Montezemolo...
Steven Soderbergh costruisce una sorta di film a episodi, The Laundramat, magari un po' confusionario nella forma ma divertente e importante nella sostanza che non solo ci spiega il meccanismo della truffa internazionale, ma arriva a puntare il dito sugli Stati Uniti sia per come stanno ancora le cose oggi sia per il meccanismo di finanziamento elettorale, coi miliardari che appoggiano a presidenti i candidati che faranno poi i loro interessi.
Uno scandalo che coinvolge anche grandi produttori di cinema e tv che appoggiano Trump. Gary Oldman e Antonio Banderas sono sia i protagonisti cattivi della storia sia i narratori con continue chiacchierate verso lo spettatore. Meryl Streep è la protagonista del primo episodio, vittima del gioco di assicurazioni vuote, che diventerà una specie di investigatrice e infine la vendicatrice di tanti truffati. Il film è però diviso in tre episodi ben precisi che spiegano i meccanismi della truffa. Tre episodi molto vicini alla nostra commedia risiana. Non certo un film perfetto, ma molto divertente, inventivo e con un grande finale politico.
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