COSTA SMERDATA - SEQUESTRATI 133 MILIONI DI EURO PER IRREGOLARITÀ NELLA VENDITA DELL’IMPERO IMMOBILIARE IN COSTA SMERALDA DEL TYCOON TOM BARRACK A UNA SOCIETÀ DEL QATAR
Pier Giorgio Pinna per “la Repubblica”
Tom Barrack con la moglie Laurel
E’ un sequestro da guinness: liquidi su conti correnti per un valore di 133 milioni di euro sono stati confiscati dalla Finanza per irregolarità di carattere tributario nella vendita della Costa Smeralda. Fiamme gialle di Sassari e Procura della Repubblica di Tempio contestano una colossale evasione fiscale commessa, tre anni fa, nel passaggio di proprietà di uno dei regni dorati delle vacanze mondiali dal tycoon Usa Tom Barrrack a società del Qatar. Tutto accertato dagli inquirenti, o in parte ancora in fase di accertamento, nel corso di un maxi-servizio per il contrasto e la repressione di mancati versamenti dei tributi su scala internazionale.
Tra i beni sequestrati, denaro contante, titoli e obbligazioni. Ma, a quanto sembra, nessuno dei 4 lussuosi hotel della Costa, né ville o residence. Secondo indiscrezioni gli inquirenti avrebbero “bloccato” case di lusso a Roma, Milano e Arzachena partecipazioni societarie e, anche, una lussuosa auto Aston Martin.
L’inchiesta, che pare destinata presto a nuovi sviluppi, è coordinata dal procuratore della Repubblica di Tempio, Domenico Fiordalisi. Finora le indagini hanno permesso, come puntualizzato in una nota ufficiale fatta diramare dalla magistratura sarda, di ricondurre a tassazione in Italia due società con sede in Lussemburgo «che attraverso la cessione delle quote riferibili all’intero portafoglio immobiliare della Costa Smeralda», avrebbe generato una plusvalenza non dichiarata al fisco nostrano pari a 482.874.271 euro.
L’operazione — sempre secondo la ricostruzione che hanno fatto gli investigatori — avrebbe contemplato «articolate modalità tecnico-contabili, per evitare la tassazione in Italia». In modo tale — si sostiene ancora — da «creare intenzionalmente società esterovestite in un Paese a regime fiscale favorevole, quale il Lussemburgo. Tutto, concludono sul punto gli inquirenti, in seguito a «pregresse operazioni svolte nelle isole Cayman, in Olanda e in America».
Le indagini, spiegano in definitiva le Fiamme gialle, hanno consentito di dimostrare invece che tutte le decisioni sulla cessione sarebbero state prese in territorio nazionale, e che alcune società italiane amministravano, «autonomamente e di fatto», l’intero portafoglio immobiliare della Costa Smeralda. La vendita risale alla fine di maggio del 2012.
Nella primavera di tre anni fa difatti, al termine di lunghe trattative, Barrack, che aveva acquistato l’impero immobiliare delle vacanze dall’Aga Khan, aveva ceduto le sue quote azionarie alla Qatar Holding Investments. All’inchiesta hanno collaborato i carabinieri. Sono indagate diverse persone di nazionalità italiana e straniera. Ma i loro nomi non sono stati resi noti, sebbene naturalmente siano legate in maniera diretta al negoziato che ha portato al passaggio di proprietà di alberghi, residenze e servizi turistici a Porto Cervo e nelle esclusive spiagge a poca distanza.
Venditore e acquirente, negli scorsi mesi venuti a conoscenza dei controlli giudiziari, avevano comunque respinto tutte le accuse sostenendo la perfetta regolarità dell’intera operazione anche sotto il profilo strettamente tributario.