UN LUPO AZZANNA TRAVAGLIO - IL FIGLIO DI SUSANNA AGNELLI, LUPO RATTAZZI, SI SCAGLIA CONTRO MARCOLINO PER LE CRITICHE DEL "FATTO" A MARCHIONNE E AL DOCUMENTARIO RAI: "TI ASPETTAVO AL VARCO MARCO TRAVAGLIO. LA DIFFERENZA TRA GENTE COME MARCHIONNE E DRAGHI E TE È CHE A LORO VERRANNO DEDICATI IMMOBILI, FABBRICHE, FINANCO AEROPORTI, PER CUI ENTRERANNO NELLA STORIA. A TE NON DEDICHERANNO MANCO UN SANPIETRINO E FRA 20 ANNI SARAI SOLO UN BRUTTO RICORDO" - IL QUOTIDIANO HA "OSATO" RILEVARE L'ECCESSO DI LODI AL MANAGER SENZA RACCONTARE LE SUE RESPONSABILITA' NEL…

-

Condividi questo articolo


LUPO RATTAZZI LUPO RATTAZZI

Dall'account twitter di Lupo Rattazzi

Ti aspettavo al varco Marco Travaglio. La differenza tra gente come Marchionne e Draghi e te è che a loro verranno dedicati immobili, fabbriche, financo aeroporti, per cui entreranno nella Storia. A te non dedicheranno manco un sanpietrino e fra 20 anni sarai solo un brutto ricordo.

 

L'AGIOGRAFIA DI MARCHIONNE A RAI3: 112 MINUTI DI LAUDATORES

Ettore Boffano per il "Fatto quotidiano"

 

Non perdete tempo a guardare tutti i 112 minuti del documentario Rai sulla vita di Sergio Marchionne. Potete cominciare senza problemi dal minuto 61. A meno che non vogliate scoprire chi è più imbattibile (non i suoi collaboratori, perché è umano e comprensibile, ma imprenditori, qualche sindacalista, soprattutto giornalisti) nella gara a lodare, decantare e sbavare per qualcuno che, in quella prima parte del filmato, non ne avrebbe avuto certo bisogno: almeno per quanto riguarda la propria storia e, soprattutto, gli enormi benefici che ha assicurato alla famiglia Agnelli.

MARCO TRAVAGLIO MARCO TRAVAGLIO

 

Molto di più, invece, quel coro di laudatores gli sarebbe servito se il documentario avesse deciso di affrontare le sue responsabilità per le odierne e incerte sorti dell'auto in Italia e la fine della Fiat che fu, oggi feudo francese della Peugeot (e dello Stato transalpino). Non era quello, però, l'obiettivo dei suoi autori: se agiografia si deve fare, agiografia sia sino in fondo e senza cedimenti.

 

Magari persino con tre brevissimi siparietti un po' banali (e magari un po' ingrati?) di John Elkann, e la rappresentanza della famiglia affidata di fatto a Lupo Rattazzi che pronuncia forse la frase più divertente, anche se più urticante per la storia dell'azienda: "Il capolavoro di acquistare Chrysler avvenne in un Paese nel quale la battuta era: se compri Fiat, sei sempre dal meccanico".

 

DRAGHI MARCHIONNE DRAGHI MARCHIONNE

Ma che cosa accade, invece, dal minuto 61? La ricostruzione della battaglia sindacale del gennaio 2011 e del referendum che segnò la sconfitta della Fiom. Molto spazio alle voci del dissenso, da Maurizio Landini a Marco Revelli ("Finì la storia della Fiat a Torino, o forse di Torino e della Fiat"), all'apparenza, ma con il gran finale affidato alle immagini di repertorio di Marchionne che afferma: "I diritti sono sacrosanti, ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo". Come dire: onore e gloria al vincitore. E così sia.

elkann marchionne elkann marchionne marchionne marchionne sergio marchionne fuma una sigaretta sergio marchionne fuma una sigaretta

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?