catasto

CATASTO CATASTROFE - TRA IMU E AFFITTI IN NERO, L’EVASIONE NEL SETTORE IMMOBILIARE SUPERA I SEI MILIARDI: DA UNA PARTE C’È LA DISTANZA TRA GETTITO POTENZIALE E REALE DELLE IMPOSTE SUL MATTONE, CHE È 5,8 MILIARDI, A CUI SI DEVONO AGGIUNGERE GLI INCASSI MANCANTI DELLE CASE FANTASMA - IL GOVERNO PENSA A UNA RIFORMA, MA SALVINI GIÀ SI SCALDA: “CHI AUMENTAVA LE TASSE ERA MONTI...”

Gianni Trovati e Marco Mobili per “Il Sole 24 Ore

 

riforma del catasto 9

Non c'è solo la sperequazione fra case di pregio giudicate povere dal fisco e case popolari trattate male dalla tassazione ad alimentare il progetto del Governo di inserire un capitolo dedicato al catasto nella delega fiscale.

 

Alla base di questa scelta, anticipata sul Sole 24 Ore il 14 settembre scorso e ora al centro di uno scontro politico nella maggioranza, c'è anche una componente importante del nuovo sforzo di lotta all'evasione che percorre tutta la delega in arrivo.

 

riforma del catasto 8

Perché, anche se il mattone è "immobile" e ben visibile, le sue tasse non sono indenni dalla malattia del mancato gettito che caratterizza tutto il fisco italiano. Lo confermano i numeri elaborati ogni anno dal ministero dell'Economia per misurare la distanza che separa le entrate fiscali teoriche, calcolate sulla base del valore degli imponibili, e i soldi che entrano realmente nelle casse degli enti titolari dei differenti prelievi.

 

Si tratta del «tax gap», che nel caso delle imposte immobiliari vale 5,83 miliardi all'anno. Ma il buco vola oltre i 6 miliardi se si somma l'evasione delle «case fantasma», totalmente sconosciute al Fisco.

 

riforma del catasto 7

La radiografia di queste imposte sfumate è contenuta nel Rapporto annuale sull'economia sommersa allegato alla Nadef, in cui è dettagliata anche la graduatoria delle tasse che pagano il prezzo più alto sull'altare del sommerso.

 

A guidare la classifica è inevitabilmente la regina delle imposte immobiliari: l'Imu, che se fosse pagata regolarmente da tutti porterebbe nelle casse di Comuni e Stato 4,869 miliardi in più ogni anno.

 

Si tratta della differenza tra l'Imu teorica con l'aliquota base del 7,6 per mille, che per le stime Mef ammonterebbe a oltre 18,8 miliardi, e l'Imu effettiva ad aliquota standard, che si ferma a 13,9 miliardi. Nel conto entrano poi i 266 milioni di Tax Gap della Tasi e i 695 milioni di mancata Irpef per le locazioni non dichiarate dai proprietari.

 

riforma del catasto 6

In termini percentuali, il tax gap dell'Imu indica una propensione all'evasione del 25,8%, una media nazionale figlia però di valori molto diversificati sul territorio. In Emilia-Romagna per esempio si ferma al 15%, mentre in Calabria vola al 46,3%.

 

Tanta distanza si spiega con l'incrocio di due fattori: i diversi livelli di efficienza della macchina amministrativa, che determinano la capacità di accertare l'imponibile e riscuotere le imposte, e le ondate migratorie che hanno determinato l'abbandono di tanti immobili al Sud.

 

riforma del catasto 5

Questo patrimonio, anche se lasciato a se stesso, però esiste. E convive con proprietà utilizzate anche in locazione, a volte abusive, che producono ricchezza senza passare alla cassa.

 

Sul tema l'agenzia delle Entrate già da qualche anno ha avviato i controlli con l'aerofotogrammetria: i risultati sovrapposti alle mappe catastali hanno trasformato in certezza il sospetto di una vasta area oscura del parco immobiliare - gli ultimi dati disponibili parlano di 2 milioni di particelle non dichiarate con circa 1,2 milioni di unità immobiliari in più - e hanno alimentato il progetto di fissare nella delega un principio che renda strutturale questa caccia alle case fantasma.

 

riforma del catasto 4

Lo snodo anti evasione rappresenta la parte della riforma del catasto fin qui più al riparo dalla battaglia politica, che si concentra sulle altre tre direttrici in discussione: l'aggiornamento delle rendite catastali, chiesto espressamente dalla Commissione Ue come ricorda anche il Pnrr, l'addio ai vani castali come unità di misura del fisco da sostituire con i metri quadrati e la semplificazione delle categorie per dividere gli immobili nelle tre grandi famiglie di «ordinari», «speciali» e «beni culturali».

 

riforma del catasto 3

L'obiettivo è di armonizzare progressivamente, con un aumento graduale mai superiore all'1% annuo, i valori fiscali a quelli di mercato. Una mossa che andrebbe accompagnata da una riduzione proporzionale delle aliquote per evitare di gonfiare ulteriormente un carico fiscale già esploso con l’Imu.

 

Proprio questo è l'aspetto più esplosivo sul piano politico perché la promessa della «invarianza di gettito», in una riforma che dunque redistribuirebbe la pressione fiscale senza aumentarla, è considerata un miraggio da larga parte dei partiti. Che non ci tengono a intestarsi un aumento delle tasse, per di più mentre la legislatura imbocca le ultime curve prima delle elezioni.

 

riforma del catasto 2

Di qui le resistenze trasversali incontrate finora dal Governo, che però appare intenzionato a inserire comunque in delega qualche principio cardine sul catasto: per ragioni di equità e per l'impossibilità di ignorare le indicazioni inserite dalle regole Ue nei parametri di valutazione dei Recovery plan nazionali.

 

riforma del catasto 1

Sulla riforma fiscale, comunque, la tensione nella maggioranza resta alta, come dimostrano le ultime dichiarazioni prima di Matteo Salvini che dice: «Per aumentare le tasse bastava Monti», e poi di Federico Fornaro, capogruppo alla Camera di Leu, secondo cui la riforma del catasto è ineludibile se si vuole un fisco equo. Una tensione che può ora può mettere in dubbio l'approdo al Consiglio dei ministri di giovedì prossimo della delega fiscale già rinviata una volta.

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…