SUPER-DZEKO! L'INTER RIBALTA IL SASSUOLO. DECISIVO L'INGRESSO DELL'ATTACCANTE BOSNIACO. NERAZZURRI A MENO UNO DAL NAPOLI CAPOLISTA - SEGNATEVI LE PAROLE DELL'AD NERAZZURRO MAROTTA: "IL PASSIVO DELL’INTER? E’ UNA SITUAZIONE GENERALE A LIVELLO EUROPEO, DOVUTA ALLA PANDEMIA. ORA TUTTI I CLUB DEVONO GUARDARE I BILANCI. PRIMA L’ITALIA ERA L’ELDORADO DEI GRANDI CALCIATORI, OGGI È UN CAMPIONATO DI TRANSIZIONI. ALL’ESTERO I CAMPIONI VENGONO RETRIBUITI MAGGIORMENTE - IL PRESTITO DI OAKTREE? NON ENTRO NEL MERITO MA MI PREME DIRE CHE…”
Luca Taidelli per gazzetta.it
E' un'Inter perfetta ma indomabile quella che vince in rimonta lontano dal Meazza per la terza volta in 4 trasferte. Come Verona e Fiorentina, il Sassuolo va all'intervallo sull'1-0 ma non resiste alla reazione dei campioni d'Italia, trascinati da Dzeko, il cui ingresso ha rivoltato il match come un guanto. Dopo il rigore di Berardi, valutazione al limite di Pairetto su Handanovic nel finale di tempo. Poi Edin la decide segnando l'1-1 e procurandosi il penalty decisivo che Lautaro non sbaglia. Nerazzurri per una notte al secondo posto, a -1 dal Napoli capolista.
L'Inter parte con quella fluidità di manovra mancata a Kiev e si rende pericolosa con Calha e Barella al termine di ottime azioni tutte di prima. Un errore di De Vrij costringe Handanovic alla parata su Defrel, ma a menare la danza sono i nerazzurri, con Frattesi e Lopez che faticano a tenere Barella e Calha. Due corner del turco e per due volte Bastoni sfiora l'impatto di testa. Il Sassuolo impiega un quarto d'ora a prendere le misure e quando riesce a innescare gli esterni crea problemi a una difesa poco pulita negli interventi. Dopo una serie di mischie gratuite, un errore in uscita di Barella libera Boga in area per l'uno contro uno con Skriniar.
Lo slovacco abbocca e colpisce l'ivoriano per il rigore che al 22' Berardi trasforma con un sinistro a fil di palo ad eludere il tuffo di Handanovic, che aveva intuito la traiettoria. La squadra di Inzaghi prova a rialzare il baricentro, ma senza un regista offensivo come Dzeko fatica a stanare gli emiliani. Correa prova a svariare, ma i suoi ricami sulla trequarti si schiantano contro il muro neroverde.
L'Inter così è pericolosa soltanto sui piazzati, ma Consigli para su Barella da corner e Defrel salva sulla linea quando sulla punizione di Calha Dumfries l'appoggia per Perisic sul secondo palo. Berardi e soci sono una fisarmonica, umili ad abbassarsi e a ripartire senza allungarsi troppo. Quello che manca all'Inter, spesso scoperta sulle transizioni difensive. Se si aggiungono l'assenza di raccordo tra mezzali ed esterni (anche per il lavoro di Boga e Barardi), una certa indolenza di chi dovrebbe accendere la luce (Calha e Correa) e un Lautaro che corre a vuoto, il vantaggio dei padroni di casa all'intervallo ci sta. E i nerazzurri devono pure ringraziare l'arbitro Pairetto che valuta come contrasto di gioco l'impatto di Handanovic - che fa di tutto per evitare l'avversario - su Defrel. Una valutazione su cui il Var non interviene lasciando la decisione del campo.
SECONDO TEMPO
Il copione non cambia a inizio ripresa. Inter confusamente in avanti ma sfilacciata come un vecchio jeans sulle ripartenze, con Handanovic che di piede salva su Rogerio. Gli errori in uscita dei campioni d'Italia sono imbarazzanti e a sinistra Boga e Rogerio fanno ciò che vogliono.
Handanovic si supera sullo stesso Boga e su Djuricic. Inzaghi si decide a cambiare qualcosa e al 57' ne toglie addirittura quattro: fuori Bastoni, Dumfries, Calha e Correa per Dimarco, Darmian, Vidal e Dzeko. Passa una manciata di secondi e sul cross di Perisic Ferrari e Consigli leggono male e Dzeko, con un fiuto da centravanti che Correa non ha, di testa la pareggia. I due eventi in sequenza hanno l'effetto di ribaltare il mondo.
Ora l'Inter è assatanata e arriva prima su ogni pallone, mentre il Sassuolo non trova più linee di passaggio pulite. Dionisi ci prova con Raspadori per Defrel. L'Inter a metà tempo rifiata e grazie a Djuricic riesce a far uscire i suoi. Quando la gara sembra addormentata, al 76' Brozovic pesca Dzeko sulla corsa con un lancio geniale, Consigli frana sul bosniaco per il rigore che Lautaro non sbaglia. Il solito Dzeko la chiuderebbe all'81' ma è in fuorigioco sul cross basso di Barella. I minuti finali si giocano box to box con adrenalina e acido lattico alle stelle, ma Dzeko, Boga e Vidal non trovano il bersaglio. Vince l'Inter. Vince soprattutto un super Dzeko.
MAROTTA
Da gazzetta.it
L'ad dell'Inter Beppe Marotta parla prima della sfida col Sassuolo e spiega perché il passivo di bilancio record da oltre 245 milioni di euro non è un campanello d'allarme per la stabilità finanziaria del club: "Il passivo del club? E’ una situazione generale a livello europeo, dovuta alla contrazione causata dalla pandemia. Posso comunque garantire che l’Inter è in sicurezza finanziaria: stiamo pagando puntualmente gli stipendi. Abbiamo sì perso pezzi importanti, ma la società viene prima.
La continuità e la stabilità vengono prima di tutto. Questo è ciò che il management deve coniugare: la stabilità finanziaria con una rosa che deve rispettare la grande storia della società. Ora tutti i grandi club devono guardare al bilancio: prima si compravano grandi giocatori, ora si guarda prima la stabilità. Prima l’Italia era l’Eldorado dei grandi calciatori, oggi è un campionato di transizioni: all’estero i campioni vengono retribuiti maggiormente. Il prestito di Oaktree? Operazione avvenuta sopra la nostra testa per dare stabilità all’Inter: non entro nel merito, non sarebbe corretto. Ma mi preme dire che la famiglia Zhang ha profuso nel club investimenti per 700 milioni di euro e, anche se da lontano, ci fa sentire il proprio supporto. Noi siamo molto affiatati e siamo vicini alla squadra in questa stagione complicata".
BEPPE MAROTTA CON STEVEN ZHANG
BROZO E DUE VELOCITÀ
Così invece Marotta sui temi legati alla squadra: "Doppia velocità campionato-Europa? In A abbiamo giocato più partite, in Champions solo due partite. Siamo in una fase interlocutoria, non si possono esprimere giudizi definitivi. Rinnovo Brozovic? Stiamo lavorando sui rinnovi con Ausilio, questo gruppo merita la riconferma totale. Ci sono tempistiche da rispettare, fanno parte del nostro lavoro. Stiamo affrontando la tematica in modo tranquillo, dobbiamo essere concentrati sulla stagione. Da parte dei giocatori ci sono senso di responsabilità e attaccamento. Tutti meritano riconoscenza economica per quello che hanno dimostrato".