NON AVRAI ALTRO ANDY- PICASSO INVECCHIA, BEUYS E' DIVENTATO UN MONUMENTO. SOLO WARHOL E' VIVO E LOTTA INSIEME A NOI. PIU'CONTEMPORANEO CHE MAI. BASTA GUARDARLO NELLE FOTO (MOLTE INEDITE) CHE GERARD MALANGA ESPONE A BRUXELLES.

Alessandra Mammì per Dagospia
Non avrai alto Dio all'infuori di Andy. Persino quel genio di Picasso è invecchiato e nessuno lo posta più su Facebook. Beuys ormai è un monumento delle illusioni perdute degli anni Settanta, asceso al cielo come un santo e non più tra noi. Solo Warhol resta indifferente al tempo che passa, immarcescibile, perfettamente contemporaneo.

Continuamo a celebrarlo, non ci stanchiamo mai di cose viste e riviste. Ogni sua mostra è sold out, una sicurezza di rientro costi per curatori e organizzatori che solo Caravaggio di questi tempi garantisce. Ma per quanto acchiappa pubblico, Caravaggio non garantisce lo stesso fatturato nel book store, mentre i gadgets ispirati a Warhol non si battono.
Chi non ha mai posseduto un magnete con mucca ,un mug con Campbell's, un quadernino con le sue Marilyn?


Qualsiasi cosa lo riguardi fa ancora notizia. Il floppy disk recuperato dei suoi esperimenti grafici al computer ha eccitato i media del pianeta e attraversato il web come una nuova stele di Rosetta. la sua ossessione di filmare e fotografare la vita tutta ci ha contagiato come una epidemia. Sua è poi la profetica intuizione che il mondo si spostava rapidamente verso una società di individui e che il narcisismo ne sarebbe stata la molla.


Son passati quasi 50 anni da quando aprì la porta della Factory, 84 dalla sua nascita, 27 dalla sua morte, 52 dalla prima Campbell's. E sembra ieri, anzi oggi. Basta guardarlo: con il caschetto ossigenato,maglione nero, pantalone skinny, occhiale tondo e scuro.


Basta capirlo. Con tutto il suo cinismo, la bulimia del lavoro, l'ossessione per le celebrities, la concezione di democrazia che coincide con il consumismo.


Basta non considerarlo solo un artista, perchè si va fuori strada. Artista è Duchamp, che battezza l'orinatoio.Ma celebrandolo come opera unica e irripetibile dimostra di essere ancora legato al passato, alla monarchia dell'arte, all'incoronazione dell'opera.


Warhol invece è imprenditore. Sovverte le regole del sistema accademico e le adatta a quello neo- capitalistico. Moltiplica l'opera, la getta nel mare magnum delle immagini che verrano a dominare il mondo. Nel 1966 con un annuncio sul "Village Voice" si propone di brandizzare con il suo nome quanto segue: abbigliamento bisex, sigarette, apparecchiature stereo , qualsiasi cosa riguardi attrezzature cinematografiche, alimenti, fruste e denaro. Baci e abbracci Andy Warhol. A pagamento s'intende.


Quindi a quella data aveva già individuato il suo campo di azione . Non solo musei, gallerie e collezionisti rinsecchiti e milionari. Lui intendeva agire sull'intero sistema produttivo. Da qui la Factory. La prima in un ex caserma di pompieri nella 47ma strada, la seconda a Union Square la terza dal 1974 a Broadway. Lì dentro tutto. Prima di tutto se stesso, completamento identificato con la sua creatura al punto da tingere d'argento le pareti, il mobilio e insieme la parrucca che portava in testa.

Primo ad arrivare e ultimo ad andarsene. Costruttore compulsivo di immagini che vomitava di giorno e di notte dalle sale delle sue caverne."La Factory era sempre eccitante e imprevedibile a volte pericolosa. Il telefono squillava in continuazione c'era tanta musica. andy sempre intento a far qualcosa senza mai concedersi una pausa". Testimonianza di Taylor Mead ,attore per caso e soprattutto rappresentante di quella corte improvvisata di aspiranti artisti, strampalati creativi, ricche signore, lunari top-model, rockstar o sedicenti tali.


La sua corte, la sua Hollywood artigianale, i suoi casting, i suoi party, la sua rivista" Interview", le sue band, i suoi dischi. Warhol discografico, editore, produttore, stilista, pubblicitario talent scout. Sua è Edie Sedgwick, ragazza nata wasp che nelle sue mani diventa iconica. Sopracciglia nette, tanto mascara, capelli corti e abiti neri. All'alba di di Twiggy, prima di Kate Moss o Cara Delevingne. Un modello per tutte.


Suoi infine sono i Velvet Underground, Lou Reed, Nico. Suo Gerard Malanga fotografo poeta e filmaker, la persona più vicina a Warhol. " Andy and me...eravamo specchio l'uno dell'altro" dice aprendo gli archivi ed esponendo molti scatti inediti alla BKW gallery di Bruxelles. Eccoli, perfettamente conservati, anzi miracolosamente preservati dalla polvere del tempo.

andy ritratto di Iggy PopNico photobooth 1966Patti Smith e Mapplethorpe 1966foto di gruppoAndymalanga photobooth Ediephotobooth e poesiaKeith Richards 1977Mick's lips 1970

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