UN NAPOLI "REAL" - MERTENS ILLUDE, POI NELLA RIPRESA SALE IN CATTEDRA SERGIO RAMOS CON DUE COLPI DI TESTA LETALI - NEL FINALE IL TERZO GOL DI MORATA - SCONCERTI: “SARRI AVEVA INDOVINATO TUTTO MA IL NAPOLI NON HA AVUTO LA CONCRETEZZA DELLA GRANDE SQUADRA. RESTA UNA GRANDE OCCASIONE PERSA”
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
L' idea di Sarri è stata quella di correre e anticipare il Real in tutta la sua metà campo. Ha funzionato per un' ora, il Real non capiva l' energia del Napoli, era fuori canone, portava la partita su regole impreviste.
Per un tempo il Napoli ha dato netta la sensazione di potersi qualificare, poche volte si è visto un Real così in difficoltà, quasi imbarazzato, come fosse capitato in mezzo a una festa che non capiva. Ma è stato in quel momento di dominio che il Napoli ha cominciato a perdere la partita. Perché ha corso tanto, ha pressato anche di più, e concluso poco.
È stato sempre un grande pericolo, quasi mai una realtà vera. Il risultato è eccessivo, anche cattivo, soprattutto per come è arrivato, da due calci d' angolo, non da un' organizzazione di gioco, ma non è un risultato assurdo. Il Real ha sofferto molto, ha sbandato, tenuto, ripreso la strada e vinto.
Sono stati tanti i meriti del Napoli nel primo tempo, sono stati di più quelli del Real in generale. Per due squadre che sono sembrate spesso alla pari, il risultato complessivo alla fine è 6-2. Non si può parlare troppo di sfortuna. Un po' sì, per quanto ha corso il Napoli, per quanto ha fatto immaginare, ma non per altre differenze.
Era d' altra parte una partita quasi impossibile perché troppo in bilico. Si sapeva che niente sarebbe mai stato davvero sufficiente. Nemmeno segnare presto (cosa fatta), nemmeno giocare bene e stravolgere l' avversario (altre cose fatte). Bastava il soffio di un fuoriclasse, bastava un calcio d' angolo. E la salita ricominciava da capo.
Resta una grande occasione persa perché il Real non è alla propria altezza, continuo a pensare che il Napoli non gli sia così lontano come dicono i risultati. È mancato poco, ma è mancato chiaramente qualcosa. È rimasta fuori la concretezza della grande squadra realizzata, quella forza intrinseca che non ti costringe ogni volta a fare la partita della vita per avvicinarti a un' impresa.
Non si può vivere di imprese, anche il grande calcio può e deve essere normalità. Su questo il Napoli non c' è ancora. È un peccato perché in Europa adesso non ci sono più le differenze degli anni scorsi. Il Napoli poteva davvero andare lontano.