tartan

TUTTO PASSA, IL TARTAN RESTA - ANTONIO RIELLO RIPERCORRE LA PARABOLA DEL TESSUTO A SCACCHI, "PRIMA SIMBOLO DI SEDIZIONE ANTI-INGLESE, QUINDI ELEMENTO DISTINTIVO DELLA GLORIA BRITANNICA. INFINE, MEME DELLA CONTROCULTURA PUNK, DAI SEX PISTOLS IN POI” – A DUNDEE, IN SCOZIA, UNA MOSTRA RIPERCORRE LA STORIA DEL TARTAN, CHE HA UN ANDAMENTO CARSICO NELLA MODA: OGNI 3/4 ANNI RICOMPARE REGOLARMENTE ALLA RIBALTA…

 

 

Antonio Riello per Dagospia

 

lady d tartan

Il Victoria and Albert Museum di Londra ha creato una sua nuova filiale a Dundee, una città nel Nord-Est della Scozia, sulla riva settentrionale del Firth of Tay. La sede è un edificio molto avvenieristico e davvero singolare, disegnato apposta dall'Architetto Giapponese Kengo Kuma.

 

Il tema della mostra (curata da Jonathan Faiers, Kirsty Hassard, Mhairi Maxwell e James Wylie) che inaugura l'attività di questo spazio è assolutamente emblematico sia rispetto alla natura del V&A (votata alle arti applicate ed in particolare alla Moda) che al luogo. Facile da indovinare. Sì, non poteva essere altro che il mitico TARTAN.

 

william westwood tartan

Che cosa è un Tartan? E' tecnicamente un tessuto dove l'incrocio di trama e ordito produce un motivo "a scacchi", visivamente caratterizzato da una geometrica e stringente regolarità. Colori e schema di intreccio, di caso in caso, possono variare. Una tipologia di stoffa abbastanza diffusa in tutto il Mondo fin da quando l'Umanità inizia i suoi primi tentativi di tessitura.  Il primo esempio di Tartan (il termine deriva dal gaelico tarsainn  e significa "incrociare" e anche "mescolare") nelle isole Britanniche risale al terzo secolo dopo Cristo ed è stato trovato a Falkirk.

 

All'inizio la colorazione è semplicemente legata al diverso colore del vello delle pecore disponibili. Poi si utilizzano delle piante del posto con la capacità di tingere la lana, comunque sempre pochi colori e piuttosto spenti. E' diffuso nelle Highlands (soprattutto nella zona orientale) e a Sud nella confinante Northumbria, dove esiste ufficialmente l'unico caso "Tartan Inglese": un essenziale motivo a scacchi bianchi e neri.

 

vestito d epoca in tartan 02

La squadra del NewCastle United riprende nella sua maglia, bianca e nera, proprio questa antica tradizione. Inizialmente il Tartan esiste in pezze di stoffa rettangolari di ampie dimensioni chiamate "plaid", usate per coprire tutto il corpo senza una precisa relazione con località o clan familiari. Giusto una usanza locale, il prodotto dell'allevamento delle pecore e di una certa abilità degli indigeni nella tessitura della lana.

 

Le guerre Jacobite (1715 e 1745) che vedono soccombere definitivamente la Scozia sotto il ferreo controllo Inglese portano alla proibizione di indossare in pubblico il Tartan perchè viene visto come un evidente elemento di ribellione contro il governo di Sua Maestà.

 

Ma ci sono delle eccezioni: le efficienti e feroci truppe scozzesi che combattono per conto del Re d'Inghilterra, sempre impegnato in rischiose imprese coloniali, chiedono di conservare le loro tradizioni e viene concesso l'uso del Tartan per le loro uniformi. La stretta associazione con l'abbigliamento militare di questi tessuti (che venivano usati essenzialmente per confezionare pantaloni) è fondamentale per quello che accadrà in seguito.

 

tartan history

Prima James Macpherson con i "Canti di Ossian" e poi il movimento Romantico iniziano, in una prospettiva di "inclusione Britannica", a recuperare le virtù delle "TerreAlte" (in realtà buona parte della Scozia, quella a Sud, non fa parte delle "Highland"). Walter Scott (1771-1832) è la figura-chiave che sdogana la Scozia come il luogo dove vive il miglior spirito del Regno Unito (tra le sue opere c'è anche "Rob Roy").

 

Il Colonnello David Stewart of Garth organizza una celebrazione delle peculiarità dell'abbigliamento tradizionale Scozzese. Il Re Giorgio IV (1762-1830) visita la Scozia e toglie il bando al Tartan che anzi diviene, da subito, l'oggetto di una avida riappropiazione da parte della Corona Britannica. Nel frattempo si passa dal "Plaid" al "Kilt". Sembra che sia proprio un Inglese, Thomas Rawlinson, che inventa la versione che conosciamo del Kilt (il tipico gonnellino da uomo....tra l'altro fluid-fashion con un bel po' di anticipo).

 

royals in tartan a

Scoppia la Tartan-mania, associata ad un'idea di aristocratica rusticità: castelli, caccia, rude raffinatezza, sincerità, paesaggi incontaminati e drammatici, coraggio, virtù militari. E nasce contemporaneamente la narrazione che ogni Clan Scozzese ha il proprio Tartan di cui è geloso custode (una truffa ideologica e un classico esempio di "tradizione-artificiale: le cose storicamente non stanno affatto così, ma con astuzia mediatica viene creato un romantico ed afficiente strumento di propaganda).

 

queensbandspiper

Questo tipo di stoffa quindi non solo racconta le glorie dell'Impero Britannico ma viene altresì fortemente associata all'idea di appartenenza: insomma una potente icona universale di identità. I colori vivaci dei Tartan che conosciamo oggi sono per lo più il frutto dei primi coloranti artificiali che potevano garantire una certa brillantezza.

 

La Regina Vittoria aveva una grande passione per tutto ciò che era scozzese (è lei che acquista il Castello di Balmoral, prima i sovrani Britannici se ne guardavano bene dall'andare a soggiornare in Scozia). La Tartan-mania si espande rapidamente in India, Australia, Canada, Estremo Oriente. Qualcosa che finirà per essere patrimonio dell'immaginario collettivo globale, travalicando i confini dell'Impero Britannico.

 

antonio riello tartan

L'impero non c'è più ma il Tartan rimane prondamente associato all'idea di "identità". Stati e nazioni di conseguenza hanno sviluppato i loro. Gli Irlandesi sostengono addirittura di averlo inventato loro e anche l'Argentina, fortemente anti-Britannica, ha il suo.

 

Alcuni stati degli USA hanno sviluppato un proprio Tartan: il New Mexico, e l'Ohio, e l'Oklahoma. Il governo Catalano non è da meno. Pochi sanno che, nel 2000, anche l'Unione Europea ha fatto disegnare un suo Tartan. Esiste The Scottish Register of Tartans che ha formalmente la facoltà di brevettare i Tartan di nuova invenzione. Anche aziende o privati lo possono fare. C'è un Tartan per la defunta Lady D disegnato al tempo del suo matrimonio regale. E perfino l'F.B.I. ne ha voluto uno.

 

La Cultura, popolare o meno che sia, non può certo ignorarlo. Il gruppo dei Sex Pistols ne fa la propria icona. La controcultura Punk ne va matta, soprattutto nella variante rosso/nera. Diventa un elemento decisivo anche della celebre e longevissima serie televisiva Doctor Who. Il progetto museale itinerante BE SQUARE! è basato sul "potere del Tartan" e anche l'artista Americano Matthew Barney nel suo Creamster 3 lo prende in considerazione.

 

Il Tartan nella moda è come il tessuto mimetico, ha un andamento carsico: ogni 3/4 anni ricompare regolarmente alla ribalta. Gli stilisti ne hanno fatto ampio uso: Alexander McQueen, Comme des Garçons, Grace Wales Bonner, Nicholas Daley e Olubiyi Thomas. Vivienne Westwood, recentemente scomparsa, lo ha adottato a proprio stilema e oggetto di culto. E' anche il  caratteristico motivo che caratterizza tutta la produzione del marchio di lusso Inglese Burberry. In mostra, tra più di 300 oggetti differenti, è presente una camicia di Dior disegnata da Marc Bohan per Wallis Simpson, moglie di Edoardo VIII.

drag queen in tartan

 

E comunque, per chi non lo sapesse,  il 6 di Aprile è il Tartan Day.

 

V&A Dundee,

1 Riverside Esplanade, Dundee, DD1 4EZ, Scozia

fino al 14 Gennaio 2024

 

 

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