AVVOCA’, NUN TE CONOSCO - LA CANCELLIERI SNOBBA LA RIUNIONE DEI AVVOCATI: “MOSCA È PIÙ IMPORTANTE DI NAPOLI”

Mariolina Iossa per il "Corriere della Sera"

Torna fortissima la tensione tra il ministro Cancellieri e gli avvocati, sei mesi dopo quel labiale del responsabile della Giustizia («li vado ad incontrare così me li levo dai piedi») colto da Skytg24. Accadde durante un dibattito a Napoli mentre il Guardasigilli lasciava la sala per andare ad ascoltare le richieste dei legali napoletani che protestavano contro la riorganizzazione dei tribunali e i tagli delle sedi.

Da allora il rapporto si è incrinato e giovedì scorso, sempre a Napoli, lo scontro è proseguito ma a distanza. Il ministro era a Mosca per un impegno istituzionale e all'assemblea nazionale dell'Organismo unitario, gli oltre mille avvocati provenienti da tutte le regioni italiane, hanno rivolto al sottosegretario Cosimo Ferri, che parlava a nome del ministro, la loro offensiva.

Fischi, urla e vibrate proteste: c'è stata molta agitazione durante l'incontro, anche perché gli avvocati speravano di avere un confronto con il ministro e la sua assenza ha finito per esacerbare gli animi. I legali sono pronti a dare battaglia sull'accorpamento dei tribunali e sulla riforma della geografia giudiziaria, che secondo l'avvocatura ha creato il caos e moltiplicato i costi per le notifiche degli atti giudiziari, e hanno attaccato la Cancellieri chiedendone nuovamente le dimissioni.

«Gli atteggiamenti verso gli avvocati, e quindi verso i cittadini, sono incompatibili con la funzione ministeriale», hanno scritto gli avvocati in un comunicato. Da Mosca il Guardasigilli aveva ribadito la propria disponibilità a dialogare con l'avvocatura ma aveva anche criticato quella «gazzarra indegna di un Paese civile», sottolineando di non essere andata a Napoli «perché ero qui, e loro pensano che Napoli sia più importante di Mosca».

Ma a Napoli non c'erano solo gli avvocati campani, c'erano i rappresentanti di tutta la categoria, ribattono i difensori, e si discuteva di questioni importanti su cui il governo deve dare risposte. Il sottosegretario Ferri ha provato comunque a placare gli animi, offrendo all'assemblea una data per incontrare il ministro, il 28 gennaio, data che tuttavia gli avvocati hanno rifiutato. Alla platea infuocata, Ferri ha detto che «la critica è giusta ma bisogna pure ascoltare le risposte e cercare insieme soluzioni».

Questa è la linea del ministro che ieri, parlando di quanto accaduto con i suoi collaboratori, ha sostenuto che «questa situazione non può proseguire così a lungo, bisogna trovare una mediazione». L'occasione potrebbe essere l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Intanto gli avvocati hanno ribadito la loro road map di proteste: astensione dal lavoro dal 18 al 20 febbraio e manifestazione nazionale a Roma .

 

 

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