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FERMI TUTTI! GLI EREDI DI SILVIO BERLUSCONI, SE VOLESSERO, POTREBBERO IMPUGNARE IL LEGATO CONSEGNATO DUE GIORNI FA DA MARTA FASCINA (IN UNA BUSTA NON SIGILLATA) AL NOTAIO ROVEDA. NELLA LETTERA AI CINQUE FIGLI (MENO UNO: LUIGI), DATATA 19 GENNAIO 2022, SILVIO SCRIVE TESTUALMENTE: “STO ANDANDO AL SAN RAFFAELE, SE NON DOVESSI TORNARE, VI PREGO DI PRENDERE ATTO DI QUANTO SEGUE: DALLE VOSTRE EREDITA' DI TUTTI I MIEI BENI DOVRESTE RISERVARE QUESTE DONAZIONI: 100 MILIONI ALLA “MOGLIE” MARTA, 100 PER IL FRATELLO PAOLO E 30 PER MARCELLO DELL’UTRI - E QUI VIENE IL BELLUM CHE STA AGITANDO GLI AVVOCATI DEGLI EREDI: DATO CHE SILVIO, ALL’EPOCA, TORNÒ VIVO A VILLA SAN MARTINO, LA CONDIZIONE SOSPENSIVA NON SI È VERIFICATA, E QUINDI POTREBBE NON AVERE VALIDITÀ...

FIGLI E FIGLIASTRI - IN FININVEST, SECONDO LO STATUTO, COMANDA CHI HA IL 51%: NESSUN FIGLIO DA SOLO PUÒ DECIDERE, MA L’ACCORDO DI MARINA E PIER SILVIO VINCE SIA SULL’ASSEMBLEA ORDINARIA, CHE SU QUELLA STRAORDINARIA (INSIEME HANNO IL 52%) - SENZA IL VIA LIBERA DI ALMENO UNO DEI DUE, BARBARA, ELEONORA E LUIGI NON POSSONO DECIDERE NULLA, NEMMENO CHE DIVIDENDO DISTRIBUIRSI - “REPUBBLICA”: “NON ESSENDOCI IN FININVEST UN MECCANISMO DI PRELAZIONE, DOVRANNO ESSERE SCRITTE PURE LE REGOLE SU COME LIQUIDARSI. NEPPURE IL VALORE DELLE AZIENDE QUOTATE È UNA CERTEZZA…”

TUTTE LE DOMANDE SENZA RISPOSTA SUL TESTAMENTO DI BERLUSCONI – PERCHÉ MARTA FASCINA HA CONSEGNATO SOLO IERI IL TERZO DOCUMENTO, CHE AGGIORNAVA I PRECEDENTI ED ERA CONTENUTO IN UNA BUSTA “NON SIGILLATA”? PER QUALE MOTIVO I LEGALI DEI FIGLI DI SILVIO ERANO ASSENTI E C'ERA SOLO IL NOTAIO ROVEDA? - COME MAI NELL’ORMAI FAMOSA LETTERA AI FIGLI NON VIENE CITATO LUIGI?  IL CAV CHIEDE LORO DI TRATTENERE DALLE LORO QUOTE DI EREDITÀ 100 MILIONI PER LA “MOGLIE” MORGANATICA, 100 PER IL FRATELLO PAOLO E 30 PER MARCELLO DELL’UTRI. VISTO CHE LUIGI NON VIENE NOMINATO NEL DOCUMENTO,  IN TEORIA, POTREBBE NON DOVER INTACCARE IL SUO GRUZZOLETTO...

NON POTEVA MANCARE UN PO' DI MISTERO NEL TESTAMENTO DEL CAV – IL SECONDO DOCUMENTO OLOGRAFO DI BERLUSCONI ERA NELLE MANI DELLA FASCINA, CHE L’HA CONSEGNATO IERI AL NOTAIO ARRIGO ROVEDA: TRA QUELLE PAGINE, SCRITTE NEL GENNAIO 2022 SU CARTA INTESTATA DI ARCORE, C'È LA LETTERA AI FIGLI IN CUI NON È CITATO LUIGI – IL MISTERO DEL “LEGATO” A PAOLO BERLUSCONI: SILVIO HA SCRITTO DUE VOLTE DI VOLERGLI LASCIARE 100 MILIONI. QUELLI PREVISTI NEL DOCUMENTO DEL 2022 VANNO SOMMATI ALLE VOLONTÀ ESPRESSE NEL 2020? È LO STESSO PAOLO A DIRIMERE LA QUESTIONE: “VOLEVA LASCIARMI 100 MILIONI…”

ULTIME DAL TESTAMENTO DI SILVIO BERLUSCONI: A MARINA E PIER SILVIO VA IL CONTROLLO DI FININVEST - I DUE HANNO RICEVUTO L'INTERA QUOTA DISPONIBILE CHE ERA NELLE MANI DEL CAV: ORA RAGGIUNGONO INSIEME IL 53% DEL GRUPPO CON QUOTE PARITARIE - UN LEGATO DI 100 MILIONI VA AL FRATELLO PAOLO E ALTRETTANTI A MARTA FASCINA - A MARCELLO DELL'UTRI VANNO 30 MILIONI: "PROFONDAMENTE COMMOSSO E SORPRESO" - LA LETTERA AI FIGLI: "TANTO AMORE A TUTTI VOI" - A PIER SILVIO E MARINA, ANDRA' IL 60% DELLE PROPRIETÀ (NON RELATIVE ALLA FININVEST O AD ALTRE SOCIETÀ) APPARTENUTE AL CAVALIERE. 

IL TESTAMENTO DI SILVIO BERLUSCONI È STATO APERTO DAVANTI AGLI AVVOCATI DEI FIGLI. GLI EREDI ERANO IN COLLEGAMENTO E “SONO A CONOSCENZA” DEL CONTENUTO, MA LE ULTIME VOLONTÀ DEL CAVALIERE NON SONO ANCORA STATE RESE PUBBLICHE – FEDELE CONFALONIERI, INCALZATO DAI CRONISTI, FA UNA BATTUTA: “NON NE SO NULLA. NON MI RUBA NIENTE, MA NON GLIELE DO NEANCHE GRATIS” – LA PRIMA INCOGNITA RIGUARDA LA QUOTA LEGITTIMA DEL 20% DI FININVEST. SE VENISSE DIVISA IN PARTI UGUALI, I TRE FIGLI DI VERONICA LARIO (BARBARA, ELEONORA E LUIGI) AVREBBERO LA MAGGIORANZA - LA SECONDA È IL LASCITO A MARTA FASCINA, CHE POTREBBE ARRIVARE A 100 MILIONI DI EURO - "ANSA": "CONTINUITÀ, MA LA PRIMOGENITA MARINA SI AVVIA A UN RUOLO DI GUIDA"

BASTA SCHERZARE CON GENERALI – LA COMPAGNIA ASSICURATIVA HA 500 MILIARDI DI ATTIVITÀ IN GESTIONE E, SOPRATTUTTO, HA IN PANCIA 60 MILIARDI DI BTP – “ILSUSSIDIARIO.NET”: “VUOI VEDERE CHE L’ATTACCO ALLA BCE DEL GOVERNO ABBIA UN PO’ A CHE FARE ANCHE CON LA NORMA CHE VIETEREBBE A UN IPOTETICO 20% DI DELFIN DI TRASFORMARSI IN QUOTA DI CONTROLLO E GESTIONE DI MEDIOBANCA?” – “LA SPERANZA È CHE QUALCUNO DI DAVVERO AUTOREVOLE, MAGARI LATO QUIRINALE, METTA SULL’AVVISO IL GOVERNO…”

DAGOREPORT – PER SCALARE GENERALI DELFIN DOVREBBE SGANCIARE LA SOMMETTA DI QUASI 3 MILIARDI - PER I FONDI INTERNAZIONALI CHE HANNO ISSATO DONNET AL VERTICE, PESANO I DISSIDI TRA GLI OTTO EREDI DI DEL VECCHIO – IN MEDIOBANCA (13% DI GENERALI), NAGEL STA VALUTANDO CHE FARE: MOLLARE DONNET (IN CARICA FINO AL 2026) O SBARRARE IL PASSO AL DUPLEX MILLERI-CALTAGIRONE CHE  A OTTOBRE ENTRERA' A VELE SPIEGATE NEL CDA DI PIAZZETTA CUCCIA METTENDO AI FERRI LA SUA GESTIONE? - MA PESA UN GRANDE PUNTO INTERROGATIVO...

SE NON POSSIAMO COMPETERE CON LORO, METTIAMOGLI UNA CORDA AL COLLO - GOOGLE, APPLE, META, AMAZON E MICROSOFT, LA CINESE BYTEDANCE (CASA MADRE DI TIKTOK) E LA SUDCOREANA SAMSUNG SONO LE PRIME 7 SOCIETÀ A FINIRE SOTTO LA SORVEGLIANZA DELLA COMMISSIONE UE NEL QUADRO DELLE NUOVE REGOLE ANTITRUST PREVISTE NEL “DIGITAL MARKETS ACT” - CON LE NUOVE NORME, LE SOCIETÀ NON POTRANNO PIÙ BLOCCARE GLI UTENTI NEI LORO ECOSISTEMI, NON POTRANNO PIÙ DECIDERE QUALI APP DOVRANNO ESSERE PREINSTALLATE SUI DISPOSITIVI, O QUALI APP STORE USARE…

(RI)PARTE L’ASSALTO A GENERALI – DELFIN, LA HOLDING FINANZIARIA DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO, È STATA AUTORIZZATA DALL’IVASS A SALIRE OLTRE IL 10% DEL CAPITALE DEL LEONE, FINO ALLA QUOTA DEL 20 – LA RICHIESTA ERA STATA PRESENTATA AD APRILE DOPO IL SUPERAMENTO “INVOLONTARIO” DELLA SOGLIA DEL 10%. MILLERI HA COLTO LA PALLA AL BALZA E HA CHIESTO L’AUTORIZZAZIONE DELLA VIGILANZA – CHE SUCCEDE ORA? LA PARTITA SI INTRECCIA CON QUELLA DI MEDIOBANCA (CHE HA IL 13% DEL LEONE)

L’ITALIA HA DICHIARATO IL FALSO: ECCO PERCHÉ NON ARRIVA LA TERZA RATA DEL PNRR – A DICEMBRE IL GOVERNO AVEVA DICHIARATO DI AVER REALIZZATO 7.500 POSTI LETTO PER STUDENTI, MA NON ERA VERO. E COSÌ, I 19 MILIARDI CHE DOVEVANO ARRIVARE A FEBBRAIO SONO ANCORA A BRUXELLES. MELONI AVREBBE POTUTO ACCETTARE UNA RATA PARZIALE (18,8 MILIARDI), MA HA RIFIUTATO: O TUTTO O NIENTE – LA TRACOTANZA DELLA DUCETTA, CHE SI SENTE INDISPENSABILE IN UE, I RISCHI PER I CONTI E LE MANOVRE DI URSULA VON DER LEYEN, CHE VUOLE L’APPOGGIO DI SORA GIORGIA PER LA RICONFERMA

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE FININVEST: ORA BISOGNA SOLO ASPETTARE IL TESTAMENTO – IERI SI È TENUTA L’ASSEMBLEA DELLA HOLDING, LA PRIMA DALLA MORTE DI BERLUSCONI: IN PRESENZA C’ERANO SOLO MARINA E CONFALONIERI, A CERTIFICARE I CONTI IN CALO, MA COMUNQUE AI LIVELLI PRE-COVID. 200,2 MILIONI DI UTILI, DIVIDENDO A 100  – L’ASSETTO È CONFERMATO E SI VA AVANTI ALL'INSEGNA DELLA "CONTINUITÀ", COME DA PREVISIONE. CI SARÀ ANCHE LA CONCORDIA, DOPO CHE SARANNO RESE NOTE LE ULTIME VOLONTÀ DI SILVIO?

“GLI STIPENDI TROPPO BASSI? LA COLPA NON È DELL’IMPRENDITORE MA DEL DIPENDENTE” – L'ASTRUSA TEORIA DEL 91ENNE ARRIGO CIPRIANI, TITOLARE DELL’HARRY’S BAR DI VENEZIA, CHE FRIGNA PERCHE' NON TROVA PERSONALE - SE LA PRENDE CON IL CUNEO FISCALE (CHE COMUNQUE NON È COLPA DEL DIPENDENTE), CON IL REDDITO DI CITTADINANZA E I SINDACATI - MA HA PENSATO AD ALZARE GLI STIPENDI? – CIPRIANI E LA RETORICA SECONDO CUI NESSUNO HA PIÙ VOGLIA DI LAVORARE: “L’ITALIA ORMAI È UNA REPUBBLICA CHE SI FONDA SULLE FERIE”

SE LE VILLE DEL CAV POTESSERO PARLARE… – LE PROPRIETÀ IMMOBILIARI CHE BERLUSCONI LASCIA AGLI EREDI VALGONO TRA I 400 E I 500 MILIONI. MA NON SONO SOLO UN PATRIMONIO ECONOMICO: SONO STATE IL TEATRO DI UN'EPOPEA POLITICA, GIUDIZIARIA ED EROTICA, DALLE VISITE DI PUTIN E BLAIR ALLE CENE ELEGANTI – VILLA CERTOSA COMPRATA PER APPENA 800 MILIONI DI LIRE (FLAVIO CARBONI: “UN FURTO, UNA RAPINA”), LO JOGGING AD ANTIGUA CON TUTTA LA “TRUPPA” IN TENUTA DA MARINARETTI, IL TRAMONTO A VILLA ZEFFIRELLI: SEGRETI, ANEDDOTI E RETROSCENA SULLE REGGE DEL BANANA 

LA PARTITA DELLA VENDITA DELLA RETE DI TIM SI COMPLICA – OPEN FIBER HA DEPREZZATO IL VALORE DELL’ACQUISIZIONE FATTA A DICEMBRE 2021 DA CDP E MACQUARIE: I SOCI, NELL’APPROVAZIONE DEL RENDICONTO (CON UN UTILE DI 22,8 MILIONI E UNA PERDITA DI 139,6) HANNO PRECISATO CHE “L’AVVIAMENTO”, ISCRITTO A BILANCIO PER 2,5 MILIARDI, RISULTA PARI A 326,6 MILIONI – È UN BEL CASINO PER CDP, LA CUI PARTECIPAZIONE ALL’OFFERTA DI KKR PER LA RETE DI TIM È SUB JUDICE PROPRIO PER LA QUOTA IN OPEN FIBER (PRINCIPALE CONCORRENTE DI TELECOM PER L'INFRASTRUTTURA)

FININVEST NON SI TOCCA, MA TUTTO IL RESTO? – I FIGLI DI BERLUSCONI MANDANO UN SEGNALE DI UNITÀ, ALMENO PER IL MOMENTO: IL CDA DI OGGI CONFERMERÀ MARINA COME PRESIDENTE DELLA HOLDING, E AL SUO FIANCO CI SARANNO I FRATELLI PIER SILVIO, BARBARA E LUIGI (ELEONORA SI È CHIAMATA FUORI) – UNA VOLTA ESAURITE LE SCADENZE AZIENDALI, E PRIMA DELLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI MEDIASET, GLI EREDI SARANNO CONVOCATI DAL NOTAIO ARRIGO ROVEDA PER L’APERTURA DEL TESTAMENTO. A QUEL PUNTO, LA TANTO INVOCATA COMPATTEZZA, POTREBBE SFUMARE IN UN ATTIMO. COSA TOCCHERÀ A MARTA FASCINA?

“CALTA” CI COVA! – CONVOCATO IN SENATO SULLA RIFORMA DELLA BORSA, SFODERA UNA LECTIO MAGISTRALIS CONTRO MEDIOBANCA E GENERALI SULLA PRASSI CHE VEDE IL CDA USCENTE CHE PROPONE LA NUOVA LISTA: “RISCHIA DI CREARE UN’AUTOCRAZIA IN CUI I MANAGER POSSONO AUTO-PERPETUARSI” - CALTA E' CONVINTO CHE "LA LISTA DEL CDA" SI USI SOLO NELLE PUBLIC COMPANY (AZIONARIATO DIFFUSO). MA E' ANCHE VERO CHE QUANDO L’ANNO SCORSO PROPOSE LA SUA LISTA PER GENERALI CON NOMI COME COSTAMAGNA E CIRINNA' NON SI VA LONTANO E I FONDI INTERNAZIONALI NON POTEVANO NON VOTARE PER DONNET...

D’AMORE E D’ACCORDO, NEL NOME DEL CAV (MA QUANTO DURA?) - I FIGLI DI SILVIO BERLUSCONI, PRIMA ANCORA DELL’APERTURA DEL TESTAMENTO, DANNO UN SEGNALE DI COMPATTEZZA RINNOVANDO IL CDA DI FININVEST: NON SOLO SARÀ CONFERMATA PRESIDENTE MARINA BERLUSCONI MA VERRA’ DATO UN POSTO NEL BOARD AI FRATELLI (PIER SILVIO, LUIGI, BARBARA, MA NON ELEONORA CHE VUOLE RESTARE DEFILATA DAGLI AFFARI) - NELLA SPARTIZIONE DEL TESORO DEL CAV (OLTRE 6 MILIARDI DI EURO), DOVREBBE TROVARE POSTO ANCHE MARTA FASCINA: SI VOCIFERA DI 100 MILIONI DI EURO E L'USUFRUTTO DELLA VILLA DI ARCORE…

LA CESSIONE DELLA RETE NON È PIÙ RINVIABILE PER TIM: È L’UNICO MODO PER ABBATTERE IL MAXI-DEBITO DA 20 MILIARDI – IL PRESIDENTE DI TELECOM, SALVATORE ROSSI, LO DICE CHIARAMENTE: “LA CONDIZIONE FINANZIARIA È UN’ULTERIORE RAGIONE PER CEDERE LA RETE. SI DAREBBE UN COLPO DECISIVO AL PROBLEMA DEL DEBITO, CHE OSTACOLA I PIANI DI INVESTIMENTO” – LA SPONDA ALL’OFFERTA DI KKR, SU CUI PESA LA RICHIESTA DI VIVENDI: I FRANCESI CHIEDONO 31 MILIARDI, GLI AMERICANI NE OFFRONO 23

OPS, ANCHE I CRUCCHI HANNO PROBLEMI CON I CONTI – LA BUNDESBANK, LA BANCA CENTRALE TEDESCA, HA UN BUCO DI 650 MILIONI DI EURO. E POTREBBE AVER BISOGNO DI UN SALVATAGGIO – COLPA DELLE PERDITE CHE DERIVANO DAL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI OBBLIGAZIONI DELLA BCE E DELL’AUMENTO DEI TASSI DECISO DA FRANCOFORTE – UN ALTRO ALLARME ARRIVA DA DEUTSCHE BANK: NON È IN GRADO DI GARANTIRE L’ACCESSO AI TITOLI CON RICEVUTE DI DEPOSITO RUSSE – ECCO PERCHÉ BERLINO HA FRETTA CHE L'ITALIA RATIFICHI IL MES E CHE IL FONDO SALVA-STATI DIVENTI OPERATIVO…

IL CASO SILICON VALLEY BANK CONFERMA CHE LA CASA BIANCA SI MUOVE SEMPRE PER PARARE IL CULO A GRANDI FONDI E PAPERONI – A MARZO BIDEN AVEVA ASSICURATO CHE IL PIANO DA 16 MILIARDI PER SALVARE LA BANCA CALIFORNIANA ERA NECESSARIO PER “PROTEGGERE I LAVORATORI E IL PICCOLO BUSINESS” – ORA SI SCOPRE CHE I MAGGIORI BENEFICIARI SONO STATI SOCIETÀ DI PRIVATE EQUITY E MEGA FONDI (COME “SEQUOIA”, 85 MILIARDI IN PORTAFOGLIO) CHE NON ERANO A RISCHIO INSOLVENZA O FALLIMENTO. E VALANGHE DI DOLLARI SONO FINITI ANCHE A COMPAGNIE CINESI CHE AVEVANO INVESTITO IN SVB…

ALTRO CHE COMPRARE MEDIASET: I CONTI DI LA7 TURBANO I SONNI DI CAIRO – URBANETTO HA UN GROSSO CRUCCIO: LA SUA TV NON RIESCE A FARE UTILI. OGNI ANNO PORTA A CASA RICAVI PER POCO PIÙ DI 110 MILIONI DI EURO, MA LI SPENDE PRESSOCHÉ TUTTI – LA RACCOLTA PUBBLICITARIA VIENE CANNIIBALIZZATA DA RAI, MEDIASET E SKY, E LA7 NE INTERCETTA SOLO IL 5% - MA IL PATRON DEL "CORRIERE" NON HA FRETTA: PER L'ACQUISTO DEL CANALE, DIECI ANNI FA, PAGÒ UN PREZZO SIMBOLICO, E RICEVETTE UNA DOTE DI 100 MILIONI DI LIQUIDITÀ. IN CASSA CE NE SONO ANCORA 70 (IN ATTESA DEGLI UTILI...)

CATALOGO AGGIORNATISSIMO DELL’EREDITÀ DEL CAV – NON SAPPIAMO QUALI DISPOSIZIONI ABBIA LASCIATO BERLUSCONI NEL SUO TESTAMENTO (LA CUI APERTURA E' SLITTATA), MA SAPPIAMO CHE I SUOI EREDI POTRANNO SPARTIRSI UN PATRIMONIO DI 6 MILIARDI E MEZZO DI EURO – OLTRE ALLA FININVEST, IL BOCCONE PIÙ GHIOTTO, CI SONO 14 VILLE, GLI YACHT, GLI APPARTAMENTI, I 116 POSTI-MACCHINA A MILANO DUE, IL MONZA E I 20 MILA QUADRI STIPATI IN UN HANGAR (SGARBI: “OPERE COSÌ COSÌ. SAREBBE STATO MEGLIO AVERNE 2 MILA ECCELSE”) – E POI C'È FORZA ITALIA, UN PARTITO INDEBITATO CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI PER 100 MILIONI…

A TASSO SPEDITO – NON SI FERMA LA RAFFICA DI RIALZI DEL COSTO DEL DENARO: NEL REGNO UNITO LA BANK OF ENGLAND ALZA I TASSI DI INTERESSE DI 50 PUNTI BASE, PORTANDOLI AL 5%; DECISIONI SIMILI ANCHE IN SVIZZERA E NORVEGIA – L’INVERSIONE A U DI ERDOGAN, DOPO LA RIELEZIONE: IERI LA BANCA CENTRALE TURCA HA RADDOPPIATO IL COSTO DEL DENARO, PORTANDOLO DALL’8,5 AL 15% - LA FRENATA DELLE BORSE DOPO LE PAROLE DI POWELL E IL PARADOSSO RUSSO: MOSCA STA TENENDO FERMI I TASSI DA NOVE MESI...

SOLDI, SOLDI, SOLDI: DELFIN HA LA PANCIA PIENA - LA HOLDING DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO REGISTRA UN MAXI-UTILE DI 650 MILIONI (+70%) - IL VALORE DEGLI ASSET IN GESTIONE VOLA A CIRCA 29 MILIARDI, IN AUMENTO DI OLTRE IL 50% RISPETTO AL 2018 - IL BILANCIO APPROVATO IERI DALL’ASSEMBLEA PRESIEDUTA DA MILLERI INDICANO ANCHE CHE LA HOLDING È BEN "EQUIPAGGIATA" (SI PARLA DI UN AUMENTO DEL DIVIDENDO) PER AFFRONTARE L’ULTIMO CAPITOLO DEL PASSAGGIO DELL’EREDITÀ DI DEL VECCHIO AI SUOI OTTO EREDI...

FORSE È LA VOLTA BUONA (BOLLORÉ PERMETTENDO) – IL CDA DI TIM HA CONCESSO UN’ESCLUSIVA DI TRE MESI AL FONDO KKR PER TRATTARE L’OFFERTA SU NETCO, LA SOCIETÀ DELLA RETE. DA QUI AL 30 SETTEMBRE CI SARÀ MODO DI NEGOZIARE E ALZARE IL PREZZO, PER AVVICINARLO AI 30 MILIARDI CHIESTI DA VIVENDI – IL CDA SI È RICOMPATTATO E HA VOTATO ALL’UNANIMITÀ – CDP, PER ORA, RESTA FUORI DALLA PARTITA, MA IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE RICORDA CHE “L’EVENTUALE OPERAZIONE RESTA SOGGETTA AL GOLDEN POWER…

BREMBO È LA CARTA ANTI-CINESE PER PIRELLI? – LA SOCIETÀ LEADER NELLA PRODUZIONE DEI FRENI ANNUNCIA IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE LEGALE IN OLANDA. UNA MOSSA CHE PERMETTE ALLA FAMIGLIA BOMBASSEI DI PORTARE AL 77% LE QUOTE SUL DIRITTO DI VOTO E DI AVERE FLESSIBILITÀ SUL CAPITALE (E SU FUTURE OPERAZIONI) – RISPUNTANO LE INDISCREZIONI SULLE NOZZE CON PIRELLI, NELLA QUALE BREMBO HA GIÀ UN PIEDE (COL 6%), OLTRE A ESSERE LEGATA ALLA CAMFIN DI TRONCHETTI DA UN PATTO DI CONSULTAZIONE – MA LA BORSA BOCCIA L'IPOTESI FUSIONE...

LA RETE TIM VA AL FONDO? – OGGI IL CDA DI TELECOM ITALIA DOVREBBE CONCEDERE UN’ESCLUSIVA DI 8 SETTIMANE AL FONDO AMERICANO KKR PER FORMULARE UN’OFFERTA VINCOLANTE PER NETCO. MA IL PRIMO AZIONISTA DELLA COMPAGNIA TELEFONICA, VIVENDI, GIÀ STORCE IL NASO (CHIEDE 30 MILIARDI CONTRO I 23 OFFERTI DA KKR) E BOCCIA LA PROPOSTA – LABRIOLA POTREBBE FAR DECIDERE A UNA ASSEMBLEA ORDINARIA, DOVE SI DECIDE A MAGGIORANZA, E NON STRAORDINARIA, COME RICHIESTO DA BOLLORÈ. A QUEL PUNTO, SAREBBE GUERRA...

LA FAMIGLIA VITALONI, PROPRIETARIA DEL COLOSSO DELLE PATATINE “SAN CARLO” È IN GUERRA - FUORI GIOCO ALBERTO VITALONI, 88ENNE CAPO DELL’AZIENDA COLPITO DA DUE ICTUS, SI E' APERTO UNO SCONTRO TRA GLI EREDI - LA FIGLIA SUSANNA È ACCUSATA DAI FRATELLI DI SFRUTTARE LE CONDIZIONI DI SALUTE DEL PADRE PER INTESTARSI VILLE E QUOTE SOCIETARIE DAL VALORE DI MILIONI DI EURO - LA DONNA È STATA DENUNCIATA PER MALTRATTAMENTI, SEQUESTRO DI PERSONA, VIOLENZA PRIVATA E CIRCONVENZIONE D’INCAPACE…

NELLA GUERRA DEI CHIP SCHOLZ METTE A SEGNO UN GRAN COLPO (MENTRE L'ITALIA RIMANE A GUARDARE) – IL GOVERNO TEDESCO HA CONCESSO A INTEL UNA SOVVENZIONE DI 9,9 MILIARDI DI EURO. IN CAMBIO IL COLOSSO AMERICANO RADDOPPIERÀ GLI INVESTIMENTI NEL PAESE (DA 17 A 30 MILIARDI) IN DUE FABBRICHE CHE PRODUCONO MICROCHIP– LA GERMANIA DIVENTERÀ COSÌ UNO DEI PRIMI SITI AL MONDO DI PRODUZIONE DI SEMICONDUTTORI. MENTRE L’INVESTIMENTO DA 4,5 MILIARDI PROSPETTATO DA INTEL NEL NOSTRO PAESE STA PER SVANIRE…

TIM È UNA SOCIETÀ COSÌ STRATEGICA PER IL NOSTRO PAESE CHE FINIRÀ COSÌ: I SERVIZI AI FRANCESI DI VIVENDI, LA RETE UNICA AGLI AMERICANI DI KRR. E L’ITALIA RESTA CON LA FOGLIA DI FICO DI F2I CON UNA QUOTA DEL 10-15% - L'OFFERTA DI KKR METTE SUL PIATTO FINO A 23 MILIARDI DI EURO CONTRO I 19 DEL CONSORZIO CDP-MACQUARIE - GIOVEDÌ IL BOARD DI TIM APRIRÀ UNA TRATTATIVA CON IL FONDO AMERICANO - C'È POI VIVENDI, CHE RESTA CRITICA SULLE OFFERTE, GIUDICATE INSODDISFACENTI, E ATTENDE DI DIRE LA PROPRIA IN OCCASIONE DELL'ASSEMBLEA STRAORDINARIA…

IL GOVERNO CALA UN GOLDEN POWER SU PIRELLI – PALAZZO CHIGI HA DECISO DI ESERCITARE I POTERI SPECIALI PER LIMITARE LE PREROGATIVE DEL SOCIO CINESE: NESSUNO STOP AL PATTO PARASOCIALE, NESSUN CONGELAMENTO DELLE AZIONI IN MANO A SINOCHEM MA MOLTI PALETTI STRINGENTI – PALAZZO CHIGI IMPONE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA IN CDA PER I VOTI STRATEGICI E INTRODUCE STRUMENTI A TUTELA DELLA TECNOLOGIA, CONSIDERATA STRATEGICA, DEI SENSORI CYBER IMPIANTABILI NEGLI PNEUMATICI. INOLTRE SARA' CAMFIN A INDICARE L'AMMINISTRATORE DELEGATO – COME LA PRENDERÀ PECHINO?

PANSA NEL CDA TIM: ORMAI NELLE PARTECIPATE ESSERE UN EX 007 FA CURRICULUMIL CDA DI TELECOM HA DETTO NO A LUCIANO CARTA, SPINTO DAI FRANCESI DI VIVENDI, E HA PROCEDUTO ALLA COOPTAZIONE COME CONSIGLIERE DI ALESSANDRO PANSA, EX CAPO DELLA POLIZIA E DEL DIS E ATTUALE PRESIDENTE DI SPARKLE E DI TELSY (VOLUTO DA CDP) - DIETRO LA SCELTA, LA VOLONTÀ DI FAR ENTRARE NEL BOARD UN COMPONENTE IN GRADO DI DISTRICARSI SUL DOSSIER NETCO (LA VENDITA DI RETE E SPARKLE) - LA PRASSI DI NOMINARE EX 007 È PARTITA CON GIANNI DE GENNARO IN LEONARDO…

A PARIGI, VINCENT BOLLORÈ NON HA PRESO BENE L’ULTIMO SCHIAFFO RICEVUTO IN TIM - FURIBONDO CON IL FIGLIO YANNICK E L’AD DE PUYFONTAINE: È ASSURDO CHE VIVENDI, PRIMO AZIONISTA (23,8%) DI TIM, NON RIESCA A ELEGGERE IN CDA UN CONSIGLIERE - MA I FRANCESI DEVONO MORDERSI I GOMITI: L’ERRORE FATALE DELL’ACCORDO CON L’AD GUBITOSI (NOMINATO DAL FONDO ELLIOT) SENZA FAR DECADERE IL CDA COL RISULTATO CHE NEL CDA CI SONO CONSIGLIERI NOMINATI DAL FONDO AMERICANO - L’ERRORE DI DE PUYFONTAINE CHE SI E’ FATTO INFINOCCHIARE DALL’EX DJ ANDREA PEZZI E IL COMPORTAMENTO ASSURDO CON LABRIOLA - ORA A BOLLORE’ NON RESTA CHE…

ECCO COSA SUCCEDE SE IL GOVERNO CALA IL GOLDEN POWER SU PIRELLI – I CINESI DI SINOCHEM NON POTRANNO ESERCITARE ALCUN POTERE DI CONTROLLO O COORDINAMENTO NÉ ACQUISIRE ALCUNA TECNOLOGIA DELLA SOCIETA' ITALIANA – IN PIÙ VIENE IMPOSTO UN CAMBIO DEL PATTO PARASOCIALE: LA MTP DI TRONCHETTI PROVERA PRESENTERÀ UNA LISTA DI NOMI, TRA I QUALI I SOCI CINESI DOVRANNO SCEGLIERE – ENTRO IL 23 GIUGNO MELONI DEVE DECIDERE SE USARE O NO IL GOLDEN POWER (OVVERO SE STARE CON PECHINO O WASHINGTON) – LA REPLICA DI PALAZZO CHIGI: “NOTIZIE ERRATE”

LA CINA E’ IN CRISI: È DURATO POCO IL RIMBALZO ECONOMICO DOPO LA RIAPERTURA POST-COVID - I DATI DI MAGGIO MOSTRANO UNA CRESCITA IN AFFANNO CONFERMANDO LO SBILANCIAMENTO DEL MODELLO CINESE, CHE PER ANNI SI È BASATO SU GRANDI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE ED EDILIZIA, E SU SUSSIDI A IMPRESE ESPORTATRICI CHE DIVENTANO SEMPRE MENO PRODUTTIVI - XI JINPING DOVREBBE CAMBIARE ROTTA MA UNA SVOLTA SCONTENTEREBBE I GRUPPI DI POTERE, CON EFFETTI POLITICI POCO PREVEDIBILI CHE TERRORIZZANO IL PARTITO…